Gemellaggio tra Brindisi e Valona: un rapporto fatto di ricordi e accordi economici

La visita del sindaco di Valona Ermal Dredha, nello scorso mese di febbraio, per l’avvio delle procedure di gemellaggio
La visita del sindaco di Valona Ermal Dredha, nello scorso mese di febbraio, per l’avvio delle procedure di gemellaggio
di Francesco TRINCHERA
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Mercoledì 20 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:00

Un braccio di mare che ora può diventare molto più stretto: venerdì andrà in consiglio comunale la proposta di gemellaggio tra Brindisi e Valona, dopo i contatti che sono stati avviati alla fine di febbraio.

La visita della delegazione albanese

In quell’occasione, infatti, arrivarono nel capoluogo i rappresentanti della città albanese, guidati dal sindaco Ermal Dredha, che sono stati accolti a palazzo di città dal primo cittadino Giuseppe Marchionna e dalla giunta comunale: lo scopo, quello di avviare le procedure per sottoscrivere l’atto di gemellaggio tra Brindisi e Valona. L’intenzione, quella di giungere ad una cooperazione “in campo economico, culturale e formativo, che sarà alimentata anche grazie alla partecipazione comune ai bandi previsti dall'Unione europea”.

I rapporti di Marchionna con l'Albania

Lo stesso Marchionna ha un legame speciale con il porto albanese, visto che nel 2017 è stato insignito della cittadinanza onoraria dopo aver gestito, sempre alla guida dell’amministrazione comunale, l’emergenza dei profughi nel 1991. Il 5 marzo di quell’anno, infatti, arrivarono in poche ore a Brindisi 27mila persone in fuga dal Paese delle Aquile, e la città si trovò a dover gestire l’emergenza, anche perché le prime risposte dal governo di Roma tardarono ad arrivare. Proprio Marchionna rivolse ai brindisini un appello ad aiutare i profughi e non avere paura di loro: i cittadini accolsero la richiesta e ci fu una mobilitazione generale per prestare gli aiuti necessari (cibo, vestiti ed altro) e furono messe a disposizione 38 scuole per offrire loro un riparo per la notte.

La strage del Venerdì Santo

Pagina importante, anche se qualche anno dopo ne arrivò una tragica, con l’affondamento della Kater I Rades, partita dal porto di Saranda, in quello che fu noto come “Naufragio del venerdì santo”, dopo la collisione con la corvetta Sibilla. Era il 28 maggio del 1997, nel contesto del blocco navale voluto dopo la nuova emergenza dall’altro lato dell’Adriatico: morirono 81 persone.

Una storia a suo modo intensa anche se sul piano strettamente economico e produttivo per molto tempo non c’è stata una collaborazione serrata.

Accordi economici basati sul mare

Nel settembre dello scorso anno è stata siglata, ad esempio, un intesa tra le due Camere di commercio (prima che l'ente camerale brindisino diventasse un'unica cosa con quello di Taranto), mentre si guarda alle possibili collaborazioni in vari settori, come quello della blue economy. «Da questo punto di vista – ha spiegato il presidente del Distretto nautico pugliese, Giuseppe Danese – c’è la volontà delle autorità albanesi di intensificare le rotte da Valona verso Brindisi, così come c’è la volontà di rafforzare il settore del diporto, perché sono in corso di realizzazione dei porti turistici». Danese, infatti, ha sottolineato che in questi anni sta crescendo il numero degli yacht che fa scalo in quella zona e quindi il gemellaggio può operare in questo contesto: “Probabilmente c’è un’intenzione naturale a favorire questi rapporti e questa è una cosa positiva”. Una cooperazione che può essere avviata anche in virt della vicinanza tra le due città.

La regata Brindisi-Valona

Si tratta di temi che sono stati toccati anche in altri contesti,come quello sportivo. Uno dei principali legami tra Brindisi e l’Albania, ed in particolare Valona, è dato infatti dalla regata che congiunge le due città: organizzata dalla sezione locale della Lega navale italiana, quest’anno arriverà alla sua edizione numero 13. In quella dello scorso anno era presente anche il presidente albanese Edi Rama, che ha avuto modo di incontrare le diverse autorità brindisine arrivate sul posto. Ci sono poi i progetti europei “Interreg” (dedicati ai paesi frontalieri) che vedono la collaborazione tra le due realtà: a titolo di esempio, quello del Comune chiamato Co-Clean, per l’efficientamento delle energie rinnovabili negli edifici pubblici o ancora il “Su-Mo”, dedicato alla mobilità sostenibile, di cui è capofila la Stp.

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