Nasce Sur, la webradio di Unisalento realizzata da docenti e studenti

Nasce Sur, la webradio di Unisalento realizzata da docenti e studenti
di Alessandra LUPO
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Martedì 13 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 18:09

Si chiama “Sur”, Salento University Radio, la nuova webradio di Ateneo che Unisalento presenterà questa mattina alle 11 al rettorato di Lecce.
Professor Stefano Cristante, lei è il responsabile della radio, avete scelto una giornata simbolica per iniziare questa nuova avventura dal nome molto evocativo. Da quanto ci lavorate?
«Sì, oggi è la giornata mondiale della Radio, istituita nel 2012 ed è il 13 febbraio perché in quel giorno, nel 1946, furono trasmesse le prime parole della radio dell'Onu. Sur sta per Salento University Radio e siccome ci piace molto il concetto spagnolo di Sud abbiamo voluto giocarci. Ci lavoriamo da un annetto, mettendo da parte i programmi che carichiamo con regolarità su sito della radio (https://sur.unisalento.it). Il logo rispecchia la grafica universitaria, poi c'è il riquadro dello streaming in giallo e la programmazione mescola i vari palinsesti».


Su che tipo di contenuti puntate?
«I tre asset sono gli eventi che ruotano attorno all'Università, i programmi che si possono scaricare e che sono di interesse culturale o anche di servizio, come le interviste ai direttori dei corsi di laurea per aiutare i ragazzi a orientarsi. Noi incoraggiamo docenti e studenti a proporci programmi sulle loro passioni: Massimo Raffa che è ricercatore di Musicologia e Storia della Musica presso il Dipartimento di Beni Culturali tiene un programma sulla musica antica, Oronzo Trio, che insegna marketing turistico cura “Storie impres(s)e”, per dare voce ai piccoli imprenditori e alle giovani realtà del tessuto produttivo locale. Raffaele Gorgoni, giornalista e inviato speciale, ha curato una serie di approfondimenti su Gaza, mentre Annibale Gagliani cura la Rosa e il veliero sulla storia della Scu salentina. Ma dentro ci sono varie produzioni, come Spotta & Risposta, curato dai creatori della pagina instagram “spotted_studenti_unisalento“ per dare risposte agli interrogativi quotidiani degli studenti senza dimenticare il buon umore, con la lettura dei messaggi insieme a una giovane psicologa».


Chi ci lavora?
«Accanto a me che sono il responsabile c’è Cosimo Quarta, appassionato di radio ma anche impegnato in programmi internazionali, finanziamenti esterni e terza missione.

Lo scorso anno è stato anche tenuto un laboratorio radiofonico con gli studenti che stanno proponendo i loro contenuti. E a marzo parte anche la didattica. Ad esempio tre podcast su Marshall McLuhan in cui il suo pensiero possa essere spiegato anche in dispense audio e vedremo di proporle anche ad altri dipartimenti che già ci stanno offrendo la loro collaborazione. Vorremmo che la nostra radio fosse utile per la terza missione, ossia il rapporto con il territorio». 


Un modo per allargare la comunità dell’ateneo insomma?
«Anche, tutta l'operazione serve a fidelizzare all'uso della radio ma nello stesso tempo a rafforzare i legami comunicativi tra dentro e fuori l’università, ma anche tra gli studenti e le loro famiglie».


Il modello è quello anglosassone nei campus. Lecce si avvicina sempre di più a questa visione?
«Le università del Sud non hanno molte risorse e ci sono arrivati tardi ma la radio può essere accessibile e utile oltre che piacevole».


Nonostante sia un medium storico, la radio quindi resiste?
«A 100 anni dalla fondazione dell'Uri la radio, data per morta tante volte ma poi rinata nelle auto e oggi sul web, Sì, cambia ma resiste: la forma del podcast è molto interessante e abbraccia la nostra epoca perché propone contenuti ascoltabili a discrezione. Ormai in Italia le radio di flusso sono ipercommerciali».


Anche voi avete un palinsesto però.
«Sì, anche noi possiamo farlo ma secondo me la cosa più interessante sarà la convergenza multimediale dell'apprendimento». 


Per il momento non ci farete concorrenza con l’informazione quindi?
«Per il momento no. Ma stiamo cercando di capire come organizzare una rassegna stampa che di fatto parlerà dei giornali».
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