Che qualcosa si muova dentro al mondo editoriale pugliese non è più un facile abbaglio campanilista. Un sussulto di dignitoso orgoglio si prova a guardare le 82 copertine dei libri proposti per il Premio Strega 2024. Si dirà che sono solo prime segnalazioni, ed è vero: la dozzina, cioè la rosa in corsa per l'ambito premio letterario, arriverà il 5 aprile. Tuttavia, fermiamoci un attimo a riflettere. Non si può fare a meno di notare l'alta densità di titoli legati strettamente alla Puglia, tra scrittori soprattutto, ma anche editori. Siamo intorno al 18 per cento di libri "made in Puglia", di penne e di ragione, di pensiero e di storie che hanno da qualche parte una radice in questo Sud che, fino a qualche anno fa, tranne pochi nomi illustri rimbalzati sul panorama nazionale, questi numeri se li sognava. "Qui dentro ti muovi" cantava sere fa il più elegante cantante sanremese di quest'anno (Diodato, tarantino). E ci piace vedere una dedica calzante con il "movimento" segnalato dai numeri pugliesi dello Strega 2024 (in realtà più ampio visti nomi che non compaiono in questa lista, ma sono ben noti).
Ma entriamo nel dettaglio dei libri che verranno valutati dal Comitato direttivo, cioè Pietro Abate, Giuseppe D'Avino, Valeria Della Valle, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Dacia Maraini, Melania G.Mazzucco, Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi e Giovanni Solimine.
I pugliesi in gara
Tra i primi pugliesi c'è la scrittrice di origine salentina Michela Marzano con il suo "Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa" (Rizzoli) storia di Anna e di problematiche relazionali uomo-donna. È un libro proposto da Simonetta Sciandivasci che scrive: "il primo che si avventura a raccontare lo squarcio che il metoo' ha portato nella vita delle donne, come ha cambiato le relazioni, come ha minato le certezze, le abitudini, il bisogno d'amore". Tematiche analoghe sono quelle di Antonella Lattanzi che in "Cose che non si raccontano" (Einaudi) racconta una dolorosa esperienza personale legata al desiderio di diventare madre in una società ad ostacoli. È proposto da Valeria Parrella che, tra le motivazioni, scrive: romanzo "su due desideri da cui questo corpo delle donne molto spesso viene straziato: il desiderio di autoaffermazione, di ambizione, di realizzazione lavorativa che si scontra inesorabilmente contro un altro desiderio totalizzante: la maternità".
Un libro duro e affascinante per le tematiche di amore e morte che riporta nella letteratura è quello di Andrea Piva "La ragazza eterna" (Bompiani). Scrive Nicola Lagioia: "Un romanzo di questo tipo prende corpo di solito nel silenzio e nell'attenzione, gli stessi in cui sembra essersi avvolto il suo autore, piuttosto schivo e lontano dai clamori, motivo in più perché un premio importante come lo Strega lo valorizzi". Il giornalista Marcello Veneziani sulla vita privata di Giambattista Vico nel suo "Vico dei miracoli" (Rizzoli): è presentato da Paolo Mieli che parla di un libro inconsueto sulla storia di "Vico, forse il più importante filosofo della tradizione italiana, narrata come in un romanzo dove ogni dettaglio è veritiero".
Nicoletta Bianconi nel romanzo "Un invincibile inverno" (Manni) è la storia di una donna, proposta da Cesare Milanese: "Di preciso, di lei, si sa soltanto del suo essere pervasa da un'assurda possessione d'amore rappresentata da un'immagine d'uomo, di cui non si sa bene se esista". Angela Giannitrapani con "Nella casa accanto" (Progedit) è presentata da Raffaele Nigro con una motivazione che è già essa stessa letteratura. Il libro su nonna, madre e nipote che dividono l'appartamento vicino: "le tre donne si confrontano e fanno sì che si confrontino anche tre epoche storiche e si misurino nel faticoso ma fertile cammino che è anche cura reciproca e ricerca di aiuto". Raffaele Simone con "Jazz Cafè" (La Nave di Teseo) è presentato da Elisabetta Mondello: "raccolta di sette storie intense e sorprendenti, costruite attorno a una serie di personaggi che in comune hanno una personale ricerca della felicità (o almeno della non-infelicità) e della giustizia". Di Davide Grittani è "Il gregge" (Alter Ego) proposto da Wanda Marasco che parla di un romanzo dai temi forti "tra guitti circensi, atmosfere felliniane e prospettive apocalittiche".
Maria Gabriella Anglani è con "Efrossini di Lefkada" (Giuseppe Laterza edizioni) presentata da Massimo Gramellini: "Storia personale e familiare che si svolge dentro la cornice storica della spedizione del contingente italiano in Grecia negli anni 1940/41".
Due autrici sono della scuderia dell'editore barese Le Flaneurs e sono Stefania Nardini "L'ultimo treno da Kiev" (proposta da Gianni Maritati) e Daniela Mastronola "In piena luce" (proposta da Francesca Pansa). Poi Valerio Millefoglie con "Tutti Vivi" (Mondadori) è proposto da Dario Buzzolan, mentre la salentina Maria Pia Romano con "Controluce" (Besa Muci) da Mariacristina Donnarumma che scrive: "Sofia è una pittrice e per caso incontra per la prima volta Leonardo a una sua mostra e non nasconde che dipingere, l'amore per i gatti, non solo quelli di casa, ma anche i randagi e poi il mare, in qualsiasi stagione, sono la sua ragione di vita". Infine Ezio Sinigaglia con "Grave disordine con delitto e fuga" (Terrarossa) è segnalato da Paolo Ruffilli.
Se queste sono le proposte più legate alla nostra lunga regione, a spulciare tra gli altri titoli appaiono altri collegamenti regionali: tra questi uno degli scrittori italiani più attenzionati (dell'ultimo decennio almeno) Luca Ricci. Lui ha sposato una salentina ed è spesso avvistato in Puglia, è nella lista con il suo "Gotico rosa" (La nave di Teseo), proposto da Massimo Onofri, ed è tra quelli che potrebbero sorprendere. Ci piace anche citare infine Laura Buffoni presentata dalla "nostra" Serena Dandini (di casa nel Salento, a Marittima) con "Un giorno ti dirò tutto" (HarperCollins): Laura lavora alla Fandango del barese Domenico Procacci e si occupa di sviluppo e produzione di film e progetti tv.
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