Una Fondazione per Franco Cassano, maestro meridiano

Una Fondazione per Franco Cassano, maestro meridiano
di Elga MONTANI
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Mercoledì 24 Aprile 2024, 05:00

L’Università di Bari istituirà una Fondazione dedicata a Franco Cassano. È il messaggio arrivato ieri, durante il convegno svoltosi ieri nell’aula Starace del dipartimento di Giurisprudenza a Bari, dal rettore Stefano Bronzini. L’idea iniziale era riuscire a creare tale fondazione prima del convegno così da presentarla come già costituita ma una serie di circostanze hanno rallentato le interlocuzioni tra i soggetti che dovranno farne parte. Resta l’obiettivo di fare presto.

Tra i soggetti coinvolti, che hanno dimostrato la loro «massima disponibilità», ci sono il Comune di Bari e la Regione Puglia. Nell’annunciare la notizia Bronzini ha ricordato non solo il grande studioso e sociologo del Pensiero Meridiano, ma anche quello che «per me è stato prima un professore, e poi un collega e amico». Bronzini ha voluto sottolineare come l’annuncio fatto non resterà solo un’intenzione, ma va considerato una «promessa di impegno» fatta alla presenza della moglie di Cassano, Luciana De Fazio, che seduta tra il pubblico.

Le parole del rettore

«Istituire una Fondazione intitolata a Cassano – ha dichiarato il rettore – significa rendere grazie alla generosità di Luciana e di tutta la famiglia, ma soprattutto rendere il pensiero di Franco qualcosa che appartiene a tutti e su cui continuare a ragionare. Grazie a quanto ci ha lasciato, Cassano continua ad essere con noi ed è presente grazie ai temi che ha sollecitato e sui quali è ancora attuale riflettere». E sull’importanza del suo pensiero, Bronzini ha aggiunto: «Di fronte a quanto sta accadendo, soprattutto a livello internazionale, si sente molto la sua mancanza, e il suo silenzio è assordante. Ci tengo a sottolineare che non posso dire che siamo orfani a causa della sua mancanza, in quanto ritengo che tutti noi siamo legati a lui ognuno a suo modo, tutti in forme diverse».

Non ci sono al momento tempistiche certe, ma eventi come quello svoltosi ieri, dal titolo “Il Mediterraneo - Riflessioni sociologiche a partire dal pensiero di Franco Cassano”, e definito un convegno multiforme, sono fondamentali per continuare il percorso tracciato da Cassano.

Come ha sottolineato Stefano Tomelleri, docente di Sociologia dell’Università di Bergamo e presidente dell’Associazione italiana di sociologia da cui è nata l’idea, «Cassano è stato un maestro del pensiero sociologico, è stato un punto di riferimento per molte generazioni e ha offerto una prospettiva nuova per ripensare, se vogliamo, le contraddizioni dell’attualità» e su questo solco gli studenti devono continuare a riflettere.

Giuseppe Moro, direttore del dipartimento di Scienze Politiche dell’Ateneo barese, ha sottolineato: «Nei giorni scorsi abbiamo fatto un esperimento e abbiamo fatto rileggere ai nostri studenti testi di Cassano scritti anche 20 o 30 anni fa. Tutti hanno trovato di un’attualità incredibile e si sono resi conto che le sue sessioni di studio, risalenti a 30 anni fa, potevano aiutarli ad interpretare il presente. Credo che questo sia per noi sia un segnale importante. Naturalmente, Cassano non deve diventare un’icona da mettere sul muro, in quanto i tempi passeranno e sarà necessario aggiornare ed attualizzare il suo pensiero, però credo che alcune sue ispirazioni di fondo possano ancora oggi essere importanti nel nostro lavoro».

Tutto parte da Bari non solo in quanto città che ha dato i natali a Cassano, ma soprattutto perché il sociologo, spiega Tomelleri «ne è stato un’interprete sia in chiave politica che associativa e basti pensare all’associazione “Città plurale”, Qui è stato maestro di tantissimi studenti che hanno ereditato le sue idee e le sue intuizioni».

All’evento, oltre agli studenti che nel pomeriggio hanno animato con le loro riflessioni un laboratorio dedicato a Cassano, hanno partecipato Patrizia Calefato, Giuseppe Vacca e Raffaele Rauty che, durante la mattinata, hanno presentato il volume “Lungo la via meridiana – Il pluriverso di Franco Cassano” in cui sono raccolti gli atti di un convegno di due anni fa.

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