La scoperta, antiche pergamene “nascoste” nella basilica di Santa Caterina a Galatina. «Tesoro inestimabile»

La basilica di Santa Caterina a Galatina
La basilica di Santa Caterina a Galatina
di Gianfranco TUNDO
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Giovedì 9 Maggio 2024, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 14:25

Il gioiello di Galatina restituisce novità di interesse storico. Si terrà questa sera alle ore 19 presso la sala del Circolo Cittadino Athena una conferenza di intesse storico-culturale dal titolo: “I frammenti ritrovati della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria. Recenti Scoperte”. Questa scoperta ha suscitato grande interesse tra gli studiosi e la comunità locale, alimentando la curiosità nei confronti del passato della città e della sua importante eredità culturale.

La scoperta

I frammenti rinvenuti aggiungono un nuovo capitolo alla narrazione di questa antica dimora religiosa, gettando luce su aspetti finora sconosciuti o poco conosciuti della sua storia millenaria. «Dopo più di cinque anni di ricerca negli archivi e nelle biblioteca della Basilica di Sana Caterina d’Alessandria - afferma Luigi Galante, membro della Società di Storia Patria per la Puglia, sezione di Galatina - è emerso un tesoro storico di inestimabile valore a cominciare dai frammenti pergamenacei, testimoni del passato millenario della basilica e della città stessa. Questi pezzi, sopravvissuti al tempo e alle intemperie, offrono una testimonianza senza precedenti dei disegni originali della Basilica Cateriniana, risalenti al XVI secolo. Tra le scoperte spicca la presenza di rarissimi stemmi e il sepolcro del Castriota Scanderbeg, illustre famiglia albanese che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia di Galatina».

A detta di Galante l’emergere di questi frammenti di pergamene rappresenta, un momento di grande significato per Galatina e per tutti coloro che sono affascinati dalla storia e dalla cultura della città. Nel corso della conferenza verrà anche esaminata l’importanza di questa dimora religiosa nel contesto storico medievale dei territori di Galatina e Soleto, mantenendo sempre il focus sulla Basilica di Santa Caterina d’Alessandria. «Vorrei anche ricordare – conclude Galante – che la Basilica di Santa Caterina costituiva un presidio per la spedizione di missioni soprattutto di minoriti nei Balcani.

Questa era una zona fondamentalmente ellenofona interessata da una grande presenza balcanica. Gli Orsini costruirono questa formidabile chiesa, che può gareggiare per l’importanza artistica tra le più note chiese italiane, per sostenere il loro potere principesco e presentarli quasi come sovrani che si prendono la responsabilità non solo di cristianizzare l’intera area salentina, ma di lanciare questo messaggio al di là del canale di Otranto. Stiamo parlando di un momento storico in cui si costruisce la storia del Paese in generale, un momento in cui questo territorio ha una centralità incredibile». Questa conferenza secondo gli organizzatori contribuirà a rilanciare l’immagine della città anche in virtù di una possibile candidatura di Galatina a Capitale della Cultura 2027. Del resto questa dimora religiosa custodisce al suo interno interessanti oggetti di pregio artistico come il calice Orsiniano e l'ostensorio del XV secolo. Sull’argomento interviene il vicesindaco e assessore al turismo Grazia Anselmi, che aggiunge: «La Basilica è simbolo di una città e fiore all’occhiello di un patrimonio storico-culturale di primo piano. – afferma - La dimora religiosa possiede al suo interno i dipinti cateriniani che sono un immenso tesoro artistico che ogni anno richiamano numerosissimi visitatori sia italiani che stranieri. La Basilica è un vero tesoro per la nostra città e attraverso eventi come questo vogliamo non solo promuovere la sua bellezza e importanza storica, ma anche mettere in luce il nostro impegno per rilanciare il turismo culturale a Galatina».

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