Pd, terremoto candidature:
Picierno capolista, Emiliano molla
Renzi: stimo Michele

Pd, terremoto candidature: Picierno capolista, Emiliano molla Renzi: stimo Michele
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Giovedì 10 Aprile 2014, 14:02 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 10:28

LECCE - Il sindaco di Bari e segretario del Pd, Michele Emiliano, ritira la sua candidatura alle prossime europee. La decisione stata presa, spiega in una nota, dopo una lunga telefonata con il segretario del Pd, Matteo Renzi, il quale ieri aveva annunciato di candidare tutte donne quali capolista, ritirando di fatto la candidatura di Emiliano capolista al Sud, come invece aveva precedentemente chiesto al sindaco di Bari. «In un lunga e cordiale telefonata con il segretario del Pd, Matteo Renzi - spiega Emiliano - ho condiviso la scelta di individuare come capolista per le prossime elezioni europee del collegio Sud Pina Picierno» e che in questa prospettiva «la mia candidatura è superflua». «Anzi - aggiunge - è prioritario dare sostegno alle donne in lista al fine di dimostrare che la scelta di candidarle non è di forma ma di sostanza». «Ho richiesto infine l’inserimento in lista al mio posto di Stefano Minerva, responsabile Mezzogiorno dei Giovani Democratici, inopinatamente escluso a causa di una svista, nonostante fosse stato indicato quale candidato della Puglia».

Renzi. «Non credo che lo faccia per questo, e comunque è una persona che stimo molto Michele Emiliano», ha detto Renzi. «Il punto, però - ha sottolineato Renzi - è politico: arriva un momento in cui, dopo settimane e settimane durante le quali tutti hanno detto 'che vergogna, non si fanno leggi sulla parità di generè, noi abbiamo riposto con i fatti».

Il caso. In mattinata, dopo il declassamento di ieri in vista delle Europee deciso da Renzi (il segretario regionale non sarà più capolista al Sud, al suo posto Pina Picierno), l'attacco di Emiliano: «Ho accettato di fare il capolista perchè me lo ha chiesto Matteo, adesso che la scelta è diversa la mia candidatura è superflua». «Mi candidavo - aggiunge Emiliano conversando in rete su Twitter - perché me lo hanno ordinato, adesso meglio votare le donne per dimostrare che facciamo sul serio». Il sindaco di Bari ricorda infine il tweet con cui annunciò pubblicamente la richiesta di Renzi: «Avevo twittato qui della telefonata di Renzi - scrive oggi - alla quale avevo risposto "obbedisco"».

«Renzi è specializzato in elettroshock. Il messaggino mi è arrivato alle due di notte. Dopo che per un mese e mezzo avevo girato mezza Italia dicendo che avrei guidato la lista, alle due di notte ho appreso del cambiamento. Non era nelle mie intenzioni candidarmi, Renzi mi ha chiesto di fare il capolista e io ho obbedito. A questo punto dico che non c'è bisogno che io mi candidi alle Europee». «Ho detto a Renzi che è inutile mandarmi in Europa - ha aggiunto Emiliano - quando appartengo alle truppe d'assalto. Io non disobbedisco al partito, ma non è una mia esigenza».

I parlamentari e dirigenti Pd pugliesi. Intanto la mobilitazione regionale non si ferma. E circola un documento: "La priorità assoluta per la Puglia e tornare a essere efficacemente rappresentata a Bruxelles; e per il Pd pugliese essere partecipe e influente nelle decisioni delle aule e del gruppo dei socialisti e democratici. Tutto del nostro futuro in epoca di interdipendenza dipende dal triangolo con Roma e Bruxelles e il Pd pugliese deve sentire questa battaglia politica ed elettorale come un passaggio fondamentale della sua funzione al servizio della Puglia. In questo quadro ci rivolgiamo al segretario regionale perché con la sua candidatura riconfermi impegno responsabile a promuovere con tutte le energie del Pd pugliese la capacità di collegamento e di consenso del nostro partito con la società pugliese. Altrettanto forte è il nostro appello alla Direzione nazionale affinché sia riproposta la inclusione del giovane Stefano Minerva come espressione emblematica del protagonismo di una nuova generazione nella costruzione della nuova europa della solidarietà e della crescita e della sua proiezione nel Mediterraneo". In calce sono riportate le firme di Teresa Bellanova, Sergio Blasi, Michele Bordo, Adalisa Campanelli, Salvatore Capone, Enzo Lavarra, Alberto Losacco, Antonio Maniglio, Elisa Mariano, Michele Mazzarano, Guglielmo Minervini, Colomba Mongiello, Michele Pelillo, Salvatore Tomaselli, Liliana Ventricelli.

Lo scontro pugliese. Ma sono dichiarazioni di segno opposto rispetto al contenuto del documento di segreteria diffuso ieri e a firma di Giovanni Procacci, braccio destro di Emiliano. «Il Pd di Puglia - spiega il documento - riteneva quasi scontata una presenza di Emiliano nel governo. Si preferì invece chiedergli di guidare la lista del Sud alle europee», poi lo strappo di Renzi e «dinanzi a tale decisione, chiediamo a Emiliano di ritirare la sua disponibilità e di concentrare sin da ora tutte le sue risorse verso le elezioni regionali».

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