Rimpasto in Regione, fuoco incrociato su Emiliano. Maraschio: «Operazione legalità? Sono solo stata esclusa»

Rimpasto in Regione, fuoco incrociato su Emiliano. Maraschio: «Operazione legalità? Sono solo stata esclusa»
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Mercoledì 24 Aprile 2024, 13:57 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 19:53

Fa discutere il rimpasto di giunta regionale voluto dal governatore pugliese Michele Emiliano. A lasciare la squadra di governo sono stati i due componenti esterni: l'ex forzista Rocco Palese, assessore alla Sanità, e Anna Grazia Maraschio, assessora all'Ambiente in quota Sinistra italiana. I tre volti nuovi sono invece quelli dell'avvocata Serena Triggiani che ha ricevuto la delega all'Ambiente, ciclo rifiuti e bonifiche, parchi, rischio industriale, politiche abitative, crisi industriali e politiche di genere; di Viviana Matrangola che ha ottenuto la delega a Cultura, tutela e sviluppo delle imprese culturali, legalità e antimafia sociale; e della consigliera regionale del Pd Debora Ciliento che diventa titolare dell'assessorato ai Trasporti e mobilità sostenibile al posto della dimissionaria Anita Maurodinoia, indagata in una inchiesta della Procura di Bari su un presunto voto di scambio. 

Il centrodestra

Le reazioni arrivano tanto dal Centrodestra, quanto dal centrosinistra. «Ieri c'è stato il mini rimpasto di Giunta: un giro di poltrone richiesto dalla Schlein all'indomani dell'ultimo caso giudiziario.

Le richieste del segretario del Pd ad Emiliano erano chiare, ne hanno parlato tutti i giornali per giorni. Emiliano ha sostituito l'assessore Rocco Palese e l'assessore Anna Grazia Maraschio». Così i consiglieri regionali del gruppo di Forza Italia Paride Mazzotta, capogruppo, Napoleone Cera, Paolo Dell'Erba e Massimiliano Di Cuia. «La sostituzione di Palese - aggiungono - ha ragioni chiare: risponde alla richiesta di ripristinare un perimetro di coalizione preciso, ergo senza esponenti provenienti dal centrodestra. La sostituzione dell'assessore Maraschio, invece, resta un mistero. Non abbiamo mai condiviso l'impostazione politica della delegata all'Ambiente, ma abbiamo sempre riconosciuto che si tratti di una persona perbene e di spiccata provenienza di sinistra. Quindi, perché sostituirla? Emiliano a riguardo non ha dato alcuna spiegazione, ma secondo noi sarebbe il caso di vederci chiaro. E, soprattutto, di domandare alla Schlein: è soddisfatta di questo rimpasto? Ritiene che le sue richieste siano state esaudite? Se la risposta dovesse essere sì, non sarebbe solo Emiliano a gettare fumo negli occhi dei cittadini, ma anche il suo segretario nazionale. Perché, con tutta evidenza, la montagna ha partorito il topolino». 

L'attacco di Maraschio

E la stessa Maraschio attacca: «Quindi l’operazione moralità e legalità della giunta regionale pugliese si esaurisce, in sostanza, con la fuoriuscita della sottoscritta. Questo è il segnale di discontinuità che si vuole far passare. Rispondo con un sorriso. Ringrazio le centinaia di persone, di amministratori, di cittadini che mi stanno scrivendo attestati di solidarietà, messaggi di indignazione e puro sconcerto. Non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e che ringrazio per l’offerta». 

«Tra galleggiare e navigare - continua - ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti. Tutto quello che ho ottenuto è stato grazie alla cultura del lavoro, l’unica che mi permea e alla quale rispondo. La stessa cultura che ho portato all’interno dell’assessorato che mi sono onorata di guidare, formato da professioniste e professionisti che sento di ringraziare, insieme al mio staff tecnico sempre al mio fianco e ai dirigenti, ai funzionari che hanno seguito la mia visione politica.  Non rinnego nulla e non nascondo che sono stati anni belli, intensi, ricchi di soddisfazioni ma anche duri. Spesso ho dovuto lottare in solitudine, sentendomi come una mosca bianca.  In tutta questa vicenda, c’è solo un aspetto che mi lascia l’amaro in bocca: la brusca interruzione di un percorso di programmazione e pianificazione dell’assessorato, che andava dalle misure di tutela dell’ambiente e del clima fino all’impostazione di una nuova politica abitativa che non considerasse solo le case ma anche le persone e il loro benessere. Una mole impressionante di provvedimenti, di politiche rivoluzionarie, che non basterebbero queste righe per essere elencate. Quando si interrompe un percorso così, il rischio è che il beneficio possa essere per pochissimi e il danno per molti, moltissimi cittadini pugliesi. Ma avverto anche un’altra convinzione: chi semina bene raccoglie il giusto e i germogli non tarderanno ad arrivare».

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