Innovare il sistema produttivo locale, valorizzando l’attrattività culturale, storica, ambientale e turistica della Terra d’Otranto. Il progetto che vede l’Università del Salento lavorare al fianco dei Comuni e delle Province di Taranto, Brindisi e Lecce passa a una nuova fase del suo processo di realizzazione, questa volta interamente dedicata agli stakeholder. Per facilitare la raccolta di idee, proposte e suggerimenti che arrivano direttamente dalle comunità interessate, è stata attivata una piattaforma destinata a diventare un vero e proprio contenitore online, con un solo obiettivo: promuovere lo sviluppo del territorio.
L'incontro
Il meccanismo di partecipazione è stato illustrato ieri nella sede della Provincia di Taranto dal rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice, e dal presidente dell’ente di via Anfiteatro, nonché sindaco del capoluogo ionico, Rinaldo Melucci. Per accedere alla piattaforma e iscriversi ai tavoli tematici che definiranno il “Masterplan della Terra d’Otranto” (saranno otto, dall’analisi del sistema economico-produttivo a quello della salute e del benessere), sarà necessario collegarsi al sito di Unisalento, registrarsi al link di riferimento e procedere all’inserimento dei dati richiesti. «Una volta che ci si iscriverà verranno attivati i tavoli, tra febbraio e marzo, che saranno online per permettere a tutti di partecipare e aperti a un massimo di 15 persone ciascuno», ha spiegato Pollice. «Nei mesi successivi - ha annunciato - lavoreremo all’elaborazione del masterplan, che speriamo di chiudere entro l’anno». Secondo Pollice il masterplan è «fondamentale perché dovrebbe disegnare il futuro di questo territorio: dobbiamo costruire una visione che possa essere il più possibile rispondente alla vocazione di questo territorio e alle istanze di questo territorio. Ecco perché è importante immaginare il masterplan come un punto di arrivo, ma soprattutto che sia il risultato di queste consultazioni. Avviamo questa fase di consultazione perché abbiamo bisogno assolutamente di coinvolgere la comunità locale: soltanto così il progetto diventa espressione stessa della comunità».
L'obiettivo del masterplan
Basato sul protocollo d’intesa “Terra d’Otranto: dalle radici il futuro”, il masterplan punta a definire un piano capace di integrare i sistemi produttivi, orientare e coordinare gli investimenti pubblici e privati e creare sinergie territoriali: il tutto guardando alla sostenibilità, a migliorare la qualità della vita e incrementare l’occupazione. «Due esempi su tutti, uno è di tipo infrastrutturale: come sapete ci sono un paio di miliardi dal Pnrr a valere sul progetto dell’Hydrogen Valley pugliese che si dovrebbe dipanare tra Taranto e Brindisi.