Umberto Tozzi: «L'ultimo tour e mi ritiro dalle scene. Dopo la malattia mi sono scoperto migliore»

Il 72enne cantautore di Ti amo, Tu, Gloria e Stella stai, 80 milioni di dischi venduti e oltre duemila concerti in tutto il mondo, annuncia il suo addio ai palchi

Umberto Tozzi: «L'ultimo tour e mi ritiro dalle scene. Dopo la malattia mi sono scoperto migliore»
di Mattia Marzi
4 Minuti di Lettura
Sabato 16 Marzo 2024, 06:47

«Sono in tour da cinquant'anni. Ad un certo punto subentra un certo tipo di stanchezza, è umano e ovvio che accada», dice Umberto Tozzi sul palco di una piccola sala dell'Olympia di Parigi, tempio della musica francese (appesi alle pareti autografi e scatti di Charles Aznavour, Jacques Brel e Luigi Tenco), dove ieri ha radunato i giornalisti. Il motivo? Parla per lui la scritta sulla locandina alle sue spalle: «L'ultima notte rosa - The final tour». Il 72enne cantautore di Ti amo, Tu, Gloria e Stella stai, 80 milioni di dischi venduti e oltre duemila concerti in tutto il mondo, annuncia il suo addio ai palchi.

Amadeus non condurrà Sanremo 2025, la Rai smentisce: «Nessun accordo». Ma si pensa a uno show con Fiorello

IL DISCO

Si congederà dal pubblico con una tournée con orchestra che partirà il 17 maggio da Ghaxaq, a Malta, un mese dopo passerà in Italia con uno show in programma il 20 giugno alle Terme di Caracalla di Roma e poi vedrà Tozzi esibirsi in tre continenti tra il 2024 e il 2025 (i biglietti sono già in vendita): «Non ha una data di scadenza, però: non so quando finirà. Ma so che quando l'ultima sera si spegneranno le luci della sala, mi scenderà una lacrima».
Nel frattempo uscirà anche un nuovo album di inediti, il primo in nove anni: «In questo tour finalmente potrò suonare dal vivo almeno quattro brani del disco». Nei prossimi mesi Tozzi ripercorrerà a ritroso questi cinque decenni vissuti da ambasciatore della musica italiana nel mondo. A proposito: il 22 marzo uscirà una nuova versione di Donna amante mia, «il mio primo 45 giri, datato 1976», in duetto con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, che lo raggiunge a sorpresa nella sala dell'Olympia. «L'abbiamo registrata nel 2022 a Roma, ai Forum Studios di Ennio Morricone. Ma poi ho avuto un problema e mi sono dovuto fermare». Non lo menziona, ma allude al tumore alla vescica che gli è stato diagnosticato due anni fa, per il quale ha dovuto sottoporsi alla chemioterapia.

LA CARRIERA

La malattia ha giocato un ruolo nella scelta di dire addio ai palchi: «Sono stati due anni difficili. Ho scelto l'Olympia di Parigi per annunciare questa notizia perché questa città è stata il trampolino di lancio per il successo internazionale, dall'exploit di Gloria negli Usa al Golden Globe. Ho suonato in posti incredibili, dalla Royal Albert Hall di Londra, dove tornerò nel 2025, alla Opera House di Sydney (l'ultima data in calendario, al momento, è quella del 18 ottobre 2025 al Palais Theatre di Melbourne, ndr). Quando entri lì, senti il profumo di tutti gli artisti che ci sono passati, da Sinatra ad oggi. Ho la fortuna, ora, di tornarci», si emoziona Tozzi.

LA FOTO

In Italia, dopo Roma, il tour farà tappa a Venezia (7/7, Piazza San Marco), Catania (22/8, Villa Bellini), Macerata (28/8, Sferisterio), Vicenza (4/9, Piazza dei Signori), Caserta (13/9, alla Reggia), Milano (5/10, Forum) e Torino (12/10, InAlpi Arena): «Mi piacerebbe chiudere a Torino, la città dove sono nato e dove tutto è cominciato, cinquant'anni fa». Sulla locandina Tozzi strappa una sua vecchia foto in bianco e nero: «Il successo all'inizio l'ho vissuto male. Le critiche degli snob mi facevano soffrire. Poi quei critici che mi snobbavano mi hanno chiesto scusa: "Le tue non erano solo canzonette". Dei miei successi non ne ho odiato nemmeno uno. Di Ti amo avrei voluto scriverne quaranta. Il "guerriero di carta igienica"? Era una metafora: volevo dire "uomo di merda". Ai ragazzi di oggi auguro di riuscire a fare una carriera come la mia. E non è facile. Le polemiche sui testi dei rapper? Penso che non ci debba essere alcun tipo di censura: sono per la libertà».

IL SORRISO

L'addio ai palchi non coinciderà con il ritiro dalla musica: «Magari realizzerò il sogno di comporre una colonna sonora».
E chissà che nel frattempo non trovi un erede: «Ci sono tanti artisti che si rifanno in maniera spudorata a Umberto: un erede potrebbe essere Tommaso Paradiso, per esempio», risponde Sangiorgi. Tozzi sorride: «Dopo la malattia mi sono scoperto migliore. Più leggero. Prima ero un vaffanculista, uno che diceva no con il muso. Oggi se dico no, lo faccio con il sorriso. Per me è una festa essere qui a parlare con dei giornalisti: anni fa non lo sarebbe stato». E una festa, c'è da scommetterci, lo saranno anche i concerti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA