Gli Anni Venti di Veronica: la Pivetti a teatro con una black story musicale

Gli Anni Venti di Veronica: la Pivetti a teatro con una black story musicale
di Eraldo MARTUCCI
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Martedì 21 Marzo 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:41

Se si guarda agli anni ’20 del secolo scorso negli Stati Uniti d’America, il pensiero focalizza almeno tre elementi: l’old jazz, il proibizionismo e i gangster. Ma sono anche gli anni in cui le donne riescono finalmente a godere di uno stato di parità tra i sessi sia sociale che politico grazie al diritto di voto concesso per la prima volta nel 1920. È comunque il fermento musicale a suscitare grandi entusiasmi, con il conseguente sviluppo dell’industria dell’intrattenimento e delle sale da ballo dove ad impazzare è il Charleston. 

Ed è proprio ambientato in quel periodo lo spettacolo “Stanno sparando sulla nostra canzone” con Veronica Pivetti, in scena oggi al Teatro Comunale di Nardò, domani al Teatro Vignola di Polignano a Mare e dopodomani al Politeama Italia di Bisceglie.

I tre appuntamenti, tutti con inizio alle 21, rientrano nelle stagioni dei rispettivi comuni realizzate in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. 

La vicenda si svolge appunto in America, nei mitici anni Venti, in pieno proibizionismo con la presenza invadente della malavita organizzata. «I baci e gli abbracci non sono più sconsigliati, l’epidemia di spagnola è un lontano ricordo - si legge nelle note - in ogni pentola, o quasi, frigge quel che passa il convento, ma anche una bella manciata di futuro fresco e incontaminato. Gli scampati corteggiano le sopravvissute. Le sopravvissute si danno alla pazza gioia e sanno che la speranza è l’ultima a morire». 

Jenny Talento, fioraia e venditrice d’oppio

Protagonista di questa black story è Veronica Pivetti, in arte Jenny Talento, fioraia e venditrice d’oppio by night, che finisce col cedere alle avances di un giovane e inesperto giocatore di poker, Nino Miseria. La voglia di risorgere, dopo gli anni della pandemia, soffia sulla passione, e Jenny si lascia trascinare in un mondo perduto fatto di malavita, eccessi, amore e gelosia. Fino a quando il gangster più temuto della città, Micky Malandrino, non pretende da lei la restituzione di un vecchio debito contratto dal suo amante. 

«Uno spettacolo incalzante dalle atmosfere retrò, travolte e stravolte da un allestimento urban, spolverato dai fumi colorati delle strade di Manhattan, da occhiali scuri, mitra, calze a rete, scintille e canzoni». 

La black story musicale è di Giovanna Gra, che cura anche la regia assieme a Walter Mramor, mentre le musiche sono di Alessandro Nidi. Sul palco, con Veronica Pivetti, Cristian Ruiz e Brian Boccuni

"Un piccolo grande miracolo pieno di idee"

«Questo spettacolo è un piccolo e grande miracolo pieno di idee, e di idee molto originali e sorprendenti - sottolinea la Pivetti - sono molto soddisfatta perché accanto a me ci sono due ottimi interpreti e, cosa più importante, c’è una grande intesa sul progetto. E mi piace l’idea di poter interpretare a modo mio alcune meravigliose canzoni che amo da sempre». 
«Ho scritto questa black story in pieno lockdown - ricorda invece Giovanna Gra - in un momento dove l’amore e i sentimenti hanno sofferto molto. L’ambientazione negli anni Venti richiama i nostri anni Venti, un secolo dopo. La spagnola da una parte, la pandemia dall’altra. La condizione della donna che anche ai giorni nostri è ancora vittima di troppi abusi. Per raccontarla però ho pensato a una chiave diversa. Lo spettacolo è molto musicale, molto hard, e ha molto ritmo».

Un periodo di super impegno, dunque, per la Pivetti che ha appena concluso al Parioli di Roma il progetto “Nessun Dorma - invito all’opera”, un racconto teatrale brillante sulla vita e le opere dei grandi compositori italiani.

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