Eredità Agnelli, ecco il patrimonio conteso di Marella Caracciolo: 160 milioni tra ville, opere d'arte e gioielli

La defunta moglie di Gianni Agnelli è al centro di un processo sulla sua eredità che riguarda la figlia, Margherita e i nipoti: John, Lapo e Ginevra Elkann

Eredità Agnelli, ecco il patrimonio conteso di Marella Caracciolo: 160 milioni tra ville, opere d'arte e gioielli
di Veronica Cursi
7 Minuti di Lettura
Giovedì 8 Giugno 2023, 07:09

Nei conti bancari, Marella Caracciolo, aveva contanti per 6,6 milioni, possedeva terreni e ville per un valore di mercato di 67 milioni e nelle sue case custodiva opere d'arte e gioielli per 54 milioni. Donna Marella, morta nel febbraio 2019, sedici anni dopo il marito Gianni Agnelli, ha lasciato tutto ai nipoti John, Lapo e Ginevra Elkann. Compresa una Panda 4x4 del 2013. In totale un patrimonio da circa 160 milioni. Ed è proprio questa eredità che ha messo contro madre, figli e fratellastri. Ma andiamo con ordine. 

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Margherita contro i figli

Marella Caracciolo, per molti nota come Marella Agnelli, è al centro di un processo sulla sua eredità che riguarda la figlia, Margherita e i nipoti: John, Lapo e Ginevra Elkann. Caracciolo, morta nel febbraio del 2019, è l’ex moglie di Gianni Agnelli, defunto 16 anni prima. Ed è stata lei ad avere nelle mani l’immenso patrimonio familiare fino alla sua scomparsa. Proprio ai tre nipoti Marella Caracciolo ha lasciato l’eredità, ma ora la figlia Margherita chiede invece di annullare il testamento (ritenuto non vero o contenente vizi formali) per rimettere in discussione l’eredità.

Sospesa la causa a Torino

Il tribunale di Torino ha accolto martedì 6 giugno la richiesta degli avvocati dei tre Elkann di  sospendere il procedimento in attesa della definizione di due cause in corso in Svizzera. Margherita Agnelli ha perso così il primo round nella causa sull’eredità della madre Marella – e indirettamente del padre Gianni Agnelli – contro  suoi primi tre figli John, Lapo e Ginevra Elkann. Margherita aveva chiesto di rientrare nell’eredità della madre,  contestando fra l’altro la validità degli accordi transattivi e successori stipulati nel 2004 in base al diritto svizzero. Ora toccherà prima ai giudici elvetici districare questo groviglio giuridico, prima che la palla possa tornare eventualmente tornare a Torino.

Chi era donna Marella

Marella Caracciolo è nata a Firenze il 4 maggio 1927 ed è deceduta a Torino il 23 febbraio del 2019. È conosciuta soprattutto per essere stata la moglie di Gianni Agnelli.

Ha studiato a Parigi per poi iniziare la sua attività da fotografa a New York. Tornando in Italia è stata redattrice e fotografa, iniziando una brillante carriera da stilista negli anni Settanta. Negli anni si è poi dedicata anche all’hobby del giardinaggio, diventato nel tempo una professione (ha anche scritto dei libri). Ha sposato Gianni Agnelli nel 1953. Dal matrimonio sono nati due figli: Edoardo e Margherita Agnelli. Proprio da quest’ultima ha avuto otto nipoti: i tre Elkann dal primo matrimonio di Margherita (John, Lapo e Ginevra) e poi altri cinque nati dalle nozze con Serge de Pahlen.

Il patrimonio di Marella

A quanto ammonta il patrimonio di Marella Caracciolo? Parliamo innanzitutto di 6,6 milioni di euro in contanti sui conti bancari (su otto diversi conti, ma il 95% è su soli due conti presso Credit Suisse). Poi ci sono ville e terreni per un valore superiore ai 65 milioni: villa Chesa Alkyone ne vale 39 ed è andata a John, Cheza Medzi è andata a Lapo e vale 16,8 milioni e poi c’è la casa di Lauenen, andata a Ginevra, che ne vale 11.

Le opere d'arte e i gioielli

L’altro capitolo è quello delle opere d’arte e dei gioielli, per un totale di 54 milioni. Tra le opere, troviamo quadri e altri beni a villa Chesa Alkyone per 24 milioni di euro di valore, altre opere per 2,8 milioni a Marrakech e 1,5 milioni di valore a Villar Perosa. Più i gioielli che valgono 1,3 milioni. A questo si aggiungono anche le auto, tra cui una Panda 4x4. Il patrimonio totale è di oltre 160 milioni di euro.

Il testamento

Il processo sull’eredità di Marella Caracciolo vede contrapposti sua figlia Margherita e i tre nipoti Elkann (figli di Margherita). Il testamento a favore dei nipoti è stato fatto da Marella affidandosi al notaio Urs Von Grunigen, ma Margherita lo contesta, sostenendo che non è valido e che contiene anche dei vizi formali. Margherita aveva rinunciato all’eredità nel 2004 in cambio di 1,3 miliardi di euro circa. Ora, oltre a contestare il testamento, chiede la restituzione di 7 milioni di euro versati ogni anno, dal 2005 al 2019, per il mantenimento della madre: in totale parliamo di 98 milioni.

Il processo

Uno dei nodi centrali del processo sull’eredità riguarda la residenza italiana di Caracciolo: se venisse accertata entrerebbe in gioco anche il possibile recupero fiscale da parte dello Stato. Inoltre sarebbe un punto a favore di Margherita, secondo la quale questo punto potrebbe rimettere in discussione tutto l’impianto dell’eredità. A suo giudizio il testamento non è vero e contiene vizi di forma e per questo oggi lo contesta. Margherita potrebbe aspirare a una quota del 50% del patrimonio materno, comprendente anche la società Dicembre, altro punto nodale del procedimento e del futuro degli Agnelli.

Gli altri 5 figli di Margherita

Com’è noto Margherita punta a rimettere in discussione gli accordi successori sottoscritti dopo la morte del padre, con l’obiettivo di garantire maggiori benefici per gli altri cinque figli,  Maria, Pietro, Sofia, Anna e Tatiana, avuti da un secondo matrimonio. Margherita vuole che i patti vengano annullati per consentire, secondo fonti a lei vicine, che anche i suoi cinque figli avuti dal secondo marito, l’ex dirigente Fiat franco-russo Serge De Pahlen, possano beneficiare di una quota del patrimonio della nonna. Margherita sostiene inoltre che successivamente alla morte di suo padre siano state scoperte ricchezze non dichiarate a lui riconducibili, su cui essa vanterebbe diritti, insieme ad altri membri della famiglia. A tale proposito, una fonte vicina a Margherita nega che l’accordo successorio iniziale, che le garantì gli 1,2 miliardi di eredità, coprisse possibili ulteriori asset nascosti del patrimonio di Gianni Agnelli che venissero scoperti successivamente. Se il tribunale di Torino dovesse decidere a suo favore, Margherita, 67 anni e unica figlia sopravvissuta di Gianni Agnelli, potrebbe rivendicare la metà del patrimonio della madre, e una quota del veicolo di famiglia.

I patti di Ginevra

La controversia ha origine da una serie di accordi ereditari, noti come “patti di Ginevra”, che Margherita – artista e filantropa, come ama qualificarsi – firmò nel 2004 dopo la morte del padre avvenuta l’anno precedente, quando peraltro la Fiat versava in difficilissime condizioni finanziarie. In base al primo di tali patti, Margherita ricevette proprietà, opere d’arte e altri beni liquidi dall’eredità dell’Avvocato, di fatto rinunciando a qualsiasi influenza futura sulla Dicembre, società semplice e chiave dell’intera struttura proprietaria di Exor, la holding della famiglia Agnelli. I patti cementarono il ruolo di John Elkann come erede designato di Gianni Agnelli a capo dell’impero industriale e finanziario di famiglia – a quei tempi appunto in grave crisi – con la madre Margherita che di fatto invece ne usciva. Invertita la crisi, John Elkann, 47 anni, è ora alla guida di Exor, il cui vasto portafoglio di partecipazioni spazia dall’industria alla sanità, dall’editoria alla moda e al calcio, con Juventus. Il secondo patto riguardava il patrimonio di Marella Caracciolo, moglie di Gianni Agnelli e madre di Margherita, deceduta nel 2019 all'età di 91 anni. Marella trasferì le proprie quote nella Dicembre a tre dei suoi nipoti, John, il fratello Lapo e la sorella Ginevra, i figli di Margherita avuti dal suo primo matrimonio, quello col giornalista Alain Elkann. Gli avvocati torinesi di Margherita sostengono che i “patti di Ginevra” dovrebbero essere dichiarati nulli perché fondati sul presupposto, da essi contestato, che Marella fosse residente in Svizzera. La legge italiana vieta infatti tali patti successori. 

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