Un calcio al gatto, l'animale cade nella fontana: “Amò, beccati un po' di notorietà”. La bestiola muore annegata. Il comune: «Gesto inqualificabile»

La donna che accudiva il micio: "Non è stata una bravata, non può passarla liscia"

Un calcio al gatto, l'animale cade nella fontana e muore. Denunciata una donna dopo la storia social: “Amò, beccati un po' di notorietà”
Un calcio al gatto, l'animale cade nella fontana e muore. Denunciata una donna dopo la storia social: “Amò, beccati un po' di notorietà”
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Venerdì 12 Gennaio 2024, 18:43 - Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 15:01

Prende a calci un gatto facendolo cadere in una fontana e l’animale muore. La brutta storia arriva da Alberobello dove sono ormai virali alcune foto di una donna che, per uno stupido gioco social, sferra una pedata ad un gatto che era raggomitolato a bordo della fontana posta proprio a pochi passi dal Municipio della Capitale dei trulli. L’animale, di nome Grey, appartenente ad una colonia felina accudita da Catia Bianco, proprietaria del bar allocato proprio sotto Palazzo di Città, non stava molto bene. Il gattino, quindi, non è riuscito ad uscire dall’acqua gelida e quando è stato ritrovato era zuppo e infreddolito. E’ deceduto qualche ora dopo tra atroci sofferenze.

Le foto sul web 

Ma proprio le foto postate sui social hanno di fatto ricostruito la dinamica dell’episodio e l’autrice di questo vile gesto sarà denunciata alle autorità competenti. Tra l’altro, in uno scatto, si vede il volto compiaciuto della donna subito dopo aver sferrato il calcio al povero micio. Come ricordato dall'autrice del post di accusa, le foto del terribile gesto erano state diffuse attraverso Instagram, presumibilmente da un'amica della ragazza che ha fatto cadere l'animale nella fontana. Per poi mostrarsi sorridente alla camera. Ad accompagnare gli scatti, il messaggio "Ciao amò, beccati un po' di notorietà”. Sui social sono già molteplici i messaggi di sdegno nei confronti dell’autrice del gesto e l’augurio che non possa passarla liscia.

La protesta

«Ci costituiremo parte civile per l'uccisione del povero gatto annegato nella fontana. Questa ragazza che ha fatto tutto ciò  si dovrà  vergognare  e rispondere in solido nelle sedi competenti. Denunceremo e ci costituiremo parte civile. Non si può più sopportare giovani, che dovrebbero avere un rispetto maggiore per gli animali, dopo tanti anni di sensibilità animalista, facciano ciò! Vergogna! La procura dia una pena esemplare alla responsabile!» ha spiegato Maria Teresa Corsi - Verdi,  ambiente e società onlus.

La donna che accudiva il gatto

«Ho visto l'ultima volta Grey l'8 gennaio. L'ho cercato andando lì dove pensavo potesse essersi rifugiato. Poi mi sono arrivate via chat quelle foto tremende. Non meritava tutta quella cattiveria e alla 16enne che lo ha colpito con un calcio facendolo finire nella fontana, vorrei far capire che quanto ha fatto non può essere classificato come una bravata, o una ragazzata, perché ha inferto sofferenza. E non può passarla liscia», ha dichiarato Catia Bianco, la barista di Alberobello che nell'ultimo anno si è presa cura di Grey. «Io non l'ho visto, a trovarlo sono stati alcuni operatori ecologici», riferisce Catia evidenziando che «da un po' Grey era molto raffreddato.

Era molto esile come micio e aveva sempre freddo. Essendo un randagio soffriva per le temperature basse. Tappetini e coperte non gli bastavano, cadere nell'acqua ghiacciata sarà stato tremendo per lui che sarà morto in pochi attimi».

«Ho ricevuto solo ieri sera il video girato da questi ragazzini, avevo solo degli screenshot - dice - e più lo guardo più trovo assurdo quanto hanno fatto: è incomprensibile quella cattiveria, è insensato che lei lo colpisca e che ne rida fiera con chi sta registrando col cellulare». Catia ha sporto denuncia. «È giusto che prenda coscienza di quanto ha fatto, che cresca e che qualcuno le faccia capire che il rispetto per ogni forma di vita è fondamentale», continua. «Nessuno si è fatto vivo, non la 16enne né i suoi amici», aggiunge. Se venissero al suo bar cosa direbbe? «Che dovrebbe comprendere la gravità del suo gesto e assumersene le responsabilità. Crescere vuol dire anche questo», conclude. 

Il Comune: «Gesto inqualificabile, contrario alle nostre politiche»

«L’attuale esecutivo, sin dal suo insediamento, ha dimostrato rispetto e cura per gli animali attraverso azioni di natura amministrativa che li riguarda e di collaborazione con le Associazioni animaliste del territorio, in particolare con quelle che si occupano delle colonie feline, mediante un apposito progetto interregionale di censimento e sterilizzazione che permettesse di controllare le nascite, le adozioni e il loro benessere sul territorio - scrivono dal Comune di Alberobello -. Il fatto che nella nostra Città si è consumato nei confronti di un amico a quattro zampe è assolutamente inqualificabile e per questo l’Amministrazione intende informare la Collettività che la persona responsabile è stata individuata e segnalata all’Autorità competente, la quale ha avviato le dovute indagini su quanto accaduto. Il nostro compito, quali Amministratori, ci chiama ad intraprendere un percorso rieducativo che metta al centro dell’attenzione della persona responsabile e di tutti noi, nessuno escluso, il rispetto e la cura degli animali. E questo percorso di rieducazione, recupero e riabilitazione anche collettiva è tanto più necessario ed importante quanto più riguarda le fasce più giovani della nostra Comunità.  Per questo, allo stesso tempo, deve cessare anche la gogna mediatica perché ogni tipo di violenza anche verbale, al pari dei gesti che attentano alla sicurezza degli esseri viventi, umani o animali, non rappresentano un comportamento civile da parte di una Comunità che - da sempre – si è distinta per accoglienza  e comprensione, valori e principi etici e morali che l’hanno resa Patrimonio mondiale dell’Umanità>.

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