Bari, nuova indagine su poliziotta morta: il medico falsificò le firme per le operazioni

Bari, nuova indagine su poliziotta morta: il medico falsificò le firme per le operazioni
2 Minuti di Lettura
Sabato 16 Settembre 2017, 15:44 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 16:47
Un medico avrebbe falsificato le firme del consenso informato a cui fu sottoposta Angela Valeria Lepore, l'agente di polizia penitenziaria deceduta nel luglio 2014 dopo tre interventi chirurgici. La donna, una 27enne di Toritto, in provincia di Bari, era stata operata all'ospedale Maria Santissima Annunziata di Taranto e al Policlinico di Bari. 

L'uomo, Antonio Di Pinto, è uno dei dottori che l'ha curata a Taranto, e ora rischia un processo per falso. Secondo la procura tarantina tre firme, relative ad un intervento, una trasfusione e l'anestesia, sarebbero state messe dal medico e non dalla paziente. A dare la svolta all'inchiesta è stata proprio una consulenza calligrafica disposta dalla magistratura ionica.

Il pm di Taranto Remo Epifani ha chiesto il rinvio a giudizio per Di Pinto; l'udienza preliminare è fissata al prossimo 19 dicembre. L'8 novembre intanto inizierà un'altra udienza preliminare per omicidio colposo, in cui sono imputati lo stesso Di Pinto e un collega, l'urologo Mario de Siati.

Inizialmente l'inchiesta sulla morte della poliziotta era stata aperta dalla Procura di Bari, che aveva indagato 20 medici di tre diverse strutture sanitarie: il pronto soccorso di Manduria, dove la ragazza si era recata per un malore all'addome, l'ospedale di Taranto e quello di Bari dove era stata poi ricoverata e sottoposta alle operazioni di rimozione di un calcolo renale, di craniectomia e di impianto di un polmone artificiale.

La posizione dei medici dell'ospedale di Bari è stata archiviata, mentre con riferimento alla posizione dei medici tarantini, invece, gli atti erano stati trasmessi alla Procura ionica che ha provveduto nei mesi scorsi alla richiesta di rinvio a giudizio per i due medici dell'ospedale di Taranto che avevano eseguito il primo intervento chirurgico e all'archiviazione per altri 8 (pende la posizione di altre tre posizioni).
© RIPRODUZIONE RISERVATA