Leccese: «Non siamo riusciti a unirci ma saremo più forti»

Vito Leccese
Vito Leccese
di Beppe STALLONE
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Venerdì 19 Aprile 2024, 05:00

Da due giorni Vito Leccese è ufficialmente il candidato sindaco alle amministrative di giugno di Pd, Verdi, Psdi, Azione e liste civiche. Lui e Laforgia hanno reso nota la decisione di correre separati, salvo fare fronte comune in caso di ballottaggio e di lavorare insieme nel caso uno dei due venga eletto sindaco.
Leccese andare alle elezioni divisi è un problema o, alla fine, può rappresentare un vantaggio per il centrosinistra? 
«L’obiettivo era sin dall’inizio quello di unire, non di dividere. Ce l’abbiamo messa tutta, sia io che Michele, per fare sintesi in una coalizione così ampia che comprende forze progressiste, ambientaliste, pacifiste, civiche. Non ci siamo riusciti però abbiamo assunto l’impegno di ritrovarci dopo il primo turno, sia che si vinca sia che si vada al ballottaggio. Sfrutteremo questa occasione per costruire un centrosinistra ancora più forte e plurale».
Come risponderà al centrodestra che ora concentrerà i suoi strali verso un centrosinistra diviso?
«Proprio loro non hanno titolo a parlare o addirittura a lanciare strali. Hanno atteso di capire le nostre mosse e poi formulare una proposta. Farebbero meglio a parlare di città. A parte la voglia di etichettare Bari come mafiosa non ho ancora capito qual è la loro visione per il prossimo futuro. Ho solo colto una idea un po' bislacca di trasformare la Costa sud – da Pane e pomodoro a San Giorgio – in un agglomerato di grattacieli sul modello Dubai».
Il campo largo secondo lei è definitivamente tramontato o potrà risorgere? 
«Non è assolutamente tramontato. Il lavoro compiuto in questi giorni, anche a Bari, va proprio in questa direzione. Corriamo divisi al primo turno ma siamo dalla stessa parte. La larghezza del campo, intesa come pluralità di sensibilità e di visioni, sarà preservata tanto oggi quanto dopo le elezioni».
I Verdi con lei e Sinistra Italiana con Laforgia, anche in questo caso ci si divide, cercherete di recuperare i vendoliani e come? 
«A me dispiace molto perché i Verdi, formazione politica alla quale sono molto affezionato e a cui ho dedicato il mio impegno politico per tanti anni, soffrono molto questa scelta di andare divisi seppur in una cornice politica unitaria. Ho apprezzato l’impegno di Vendola per arrivare a una mediazione. Purtroppo la proposta è arrivata in un quadro già fortemente radicalizzato ed è stata stroncata sul nascere».
Non sarà una campagna elettorale lunghissima quindi su quali temi focalizzerà i suoi interventi?
«Il futuro di Bari, oggi, passa per tre temi su tutti: il contrasto ai cambiamenti climatici, la città universitaria e dell’alta formazione, intesa come città della conoscenza e della competenza, e il diritto alla casa. Il progetto Costa Sud incarna la mia filosofia di città, con la riduzione delle volumetrie e del consumo di suolo, oltre alla realizzazione di opere di riforestazione Se un grande comune del Sud come Bari riuscisse ad esprimere per la prima volta un sindaco dei Verdi sarebbe un segnale importante».
Con quali argomenti convincerà ad andare a votare le fasce di elettori indecisi o delusi?
«Stiamo girando per i quartieri, sollecitando la cittadinanza attiva a fare una scelta di partecipazione diretta alla campagna elettorale. Io spero che i baresi vogliano continuare a vedere questa città crescere, come abbiamo visto in questi anni. Insieme dobbiamo continuare a lavorare e a sognare una città più verde, giusta e inclusiva. In cui la bellezza e il futuro si concilino con la solidarietà e il rispetto dell’ambiente».
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