Restano pochissimi dubbi sulla dinamica della morte di Teresa Di Tondo e del suo compagno Massimo Petrelli, ritrovati morti domenica pomeriggio nella loro abitazione alla periferia di Trani. Ad altri quesiti risponderà l'autopsia - disposta dal sostituto procuratore Lucia Moramarco - che sarà eseguita questa mattina nell'istituto di medicina legale del Policlinico di Bari dal professor Davide Ferorelli.
Confermata la dinamica
Si fa sempre più certa l'ipotesi di omicidio-sudicio, avanzata dagli investigatori: l'uomo avrebbe inferto diversi fendenti contro la sua compagna fino ad ucciderla e poi si sarebbe tolto la vita.
«Il femminicidio scrive il sindacato studentesco - è una chiara espressione di una cultura patriarcale che vede la donna subordinata all'uomo. Riteniamo fondamentale ripartire proprio dal luogo della formazione per combattere il fenomeno del patriarcato, una lotta che ci vede impegnati quotidianamente. Il femminicidio di Teresa ci dimostra che la nostra comunità non è esente dal subirne le conseguenze».
Comunità sotto choc
Una tragedia che ha scosso l'intera comunità cittadina che martedì si è riunita in una fiaccolata per ricordare la memoria di Teresa. Una manifestazione silenziosa per invitare quanti avvertano una minima minaccia, o conoscano situazione di disagio, a farsi portatori di attenzione per ogni minimo segnale di allarme. Nel fine settimana è previsto il funerale di Teresa nella parrocchia San Magno, mentre per Petrelli la cerimonia funebre si terrà nel cimitero.
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