Appalti Enel e corruzione, chieste somme da 50mila euro: indagati anche due dirigenti della società

La centrale Enel di Cerano
La centrale Enel di Cerano
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Mercoledì 17 Maggio 2017, 10:49 - Ultimo aggiornamento: 17:09
Decreti di perquisizione e sequestri disposti dai pm Milto Stefano De Nozza e Francesco Carluccio vengono eseguiti nei confronti di due dirigenti Enel: si tratta di Fausto Bassi, capo dell’Unità di Business della centrale Enel Federico II di Brindisi e di Fabio De Filippo, già capo manutenzione e capo centrale. Entrambi risultano ora indagati per concorso in corruzione nell’ambito dell’inchiesta che ha già portato all’arresto di 5 tra dipendenti e funzionari della società elettrica, accusati di aver incassato tangenti per un totale di 230mila euro in cambio di favori a un imprenditore nella rivelazione di informazioni per l’aggiudicazione delle gare e nel rilascio di stati di avanzamento dei lavori non del tutto veritieri.
L’inchiesta è partita dalle denunce di Giovanni Luigi Palma, responsabile della società Palma Asfalti che pure risulta fra gli indagati. L’attività investigativa viene condotta dai militarfi del Gruppo della guardia di finanza di Brindisi, al comando del colonnello Tiziano Lagrua.  I finanzieri stanno prelevando documentazione presso la centrale Federico II e presso le abitazioni private. 

Avrebbe richiesto una somma di 50mila euro, da ricevere in tranche da 10mila, il responsabile dell'Unità Business della centrale Enel Federico II di Cerano, Fausto Bassi, di Pistoia, che risulta indagato per corruzione nell'inchiesta dei pm Milto Stefano De Nozza e Francesco Carluccio, nell'ambito della quale sono già stati arrestati lo scorso 5 maggio cinque dipendenti Enel. Bassi è uno dei due destinatari di un decreto di perquisizione e sequestro, con valore di informazione di garanzia, eseguito dai militari della guardia di finanza di Brindisi.
Secondo quanto ipotizzato Bassi avrebbe richiesto parte della somma in corrispondenza del suo matrimonio. L'altro indagato è Fabio De Filippo, di Sarzana (La Spezia) che risponde sempre di concorso in corruzione per aver ottenuto dall'imprenditore Giuseppe Luigi Palma, colui il quale ha denunciato il presunto giro di tangenti sugli appalti Enel (coindagato per corruzione) una telecamera, una fotocamera reflex per un valore di 2.300 euro.
Entrambi i dirigenti avrebbero concesso in cambio l'autorizzazione all'emissione di Stati di avanzamento dei lavori non del tutto veritieri rispetto alle opere commissionate all'impresa Palma Asfalti, di cui l'imprenditore è legale rappresentante.
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