Errico: «Non invitato al vertice e non ero a conoscenza di nessun accordo»

Errico: «Non invitato al vertice e non ero a conoscenza di nessun accordo»
di Francesco RIBEZZO PICCININ
4 Minuti di Lettura
Sabato 18 Febbraio 2017, 11:31

È ancora molto critico il notaio Michele Errico dopo avere rassegnato, a seguito di una riunione dell’amministrazione con i vertici di Formica Ambiente, le dimissioni da consigliere politico e garante della legalità e della trasparenza. Il notaio, tuttavia, spera ancora di risolvere i problemi ed ottenere un significativo cambio di rotta da parte dell’amministrazione, magari anche rispetto alla composizione della giunta.
La sindaca dice che non c’è stato nessun accordo in stanze segrete con Formica Ambiente.
«Questo è un fatto positivo, anche se a me risultano notizie diverse. La mia preoccupazione, lo voglio ribadire, non è la sindaca ma situazioni che possono venire a crearsi senza che nessuno ne sappia nulla. Avere acceso un faro è una cosa vantaggiosa non solo in questa vicenda ma anche per tutto il resto».
Secondo la sindaca, però, lei non ha mai espresso alcun parere negativo sull’accordo transattivo con Formica.
«Perché non c’era, almeno per quanto ne sapevo, alcun accordo transattivo. Per arrivarci ci vuole la mano di Dio, è una cosa complicata e soprattutto avremmo dovuto conoscerne i contenuti prima. E invece io ero lì per caso ed ho preso visione delle carte in quella occasione».
E cosa c’era in quelle carte?
«Ad esempio, ed è una cosa gravissima, che nel 2015 la giunta precedente aveva accettato la cessione del credito da Nubile a Formica. Io ho evidenziato che la legge avrebbe consentito di rifiutare, visto che all’epoca Nubile aveva un debito stratosferico, circa 7 milioni di euro, con Equitalia. Ma dico io, è mai possibile che nessuno abbia controllato prima di accettare la cessione del credito?».
E come avrebbe dovuto fare Formica Ambiente ad essere pagata per un servizio effettivamente svolto?
«Doveva essere pagata subito per quello che stava facendo. E invece è diventata creditrice del Comune. Assurdo. Poi, nell’ambito dell’opposizione ai decreti ingiuntivi il giudice ha invitato le parti ad accordarsi sul 75 per cento. Ma se qualcuno parla apertamente di un accordo già esistente e lo fa di fronte ad una platea di quasi venti persone, senza che nessuno lo smentisca, questo cosa vuol dire?».
Lei era stato invitato alla riunione? Perché la sindaca dice di sì.
«Assolutamente no. E non ho mai detto una bugia in vita mia. Non solo non sono stato invitato ma mi sono trovato lì per caso. Poi, magari può anche essere che lei l’abbia detto a qualcuno e che questo qualcuno abbia dimenticato di avvisarmi. Ma il problema non è questo».
E qual è, allora?
«Il problema è che non si può non reagire di fronte a certa prepotenza. Quale accordo transattivo? Non esiste ancora nessun accordo. Almeno per quello che mi risulta ufficialmente. E comunque ormai non si può più promettere niente a nessuno: ci sono procedure complesse e controlli micidiali. Per non parlare del fatto che la Procura è sempre molto attenta alla questione discariche».
La Carluccio si dice spiazzata di fronte alla sua scelta: volevano farla vice sindaco.
«Non posso farlo, se ha una specie di preferenza per i consigli di qualcun altro. Che lo faccio a fare, il vice sindaco, in questo modo? Poi, può darsi invece che tutto questo porti ad una soluzione politica. Vedremo. Io ho fatto qualche richiesta».
In che senso?
«Non posso certo bastare io da solo. Ci vogliono persone in grado di comprendere i problemi, altrimenti che lo faccio a fare il vice sindaco? In questo modo ho voluto accendere un faro, non solo su questa vicenda ma su tutta la questione delle discariche».
Sta dicendo che c’è speranza che lei possa rientrare?
«Io posso convenire sulla buona fede di tutti. Però si deve cambiare. Non è una speranza ma una certezza. Anche perché senza utilità ed efficacia delle azioni, che ci sto a fare io qua? L’amministrazione deve essere fatta da uomini capaci, non tecnici ma persone in grado di comprendere le cose. Ed è proprio quello che ho chiesto. Anche perché se il Consiglio non approva la sfiducia non significa nulla, non è detto che si è vinto alla lotteria di Capodanno. Bisogna comunque mettersi in riga, fare in modo che la consiliatura possa trascorrere nel modo migliore, possibilmente, lo ripeto, con persone in grado di capire le cose».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA