«Troppo dolore, ora basta» L'ira per la strada maledetta

«Troppo dolore, ora basta» L'ira per la strada maledetta
3 Minuti di Lettura
Domenica 24 Febbraio 2019, 18:11 - Ultimo aggiornamento: 18:12

Due comunità in lutto per l'incidente stradale di ieri dove hanno perso la vita una donna di San Pietro Vernotico, Manuela Vigneri, e una coppia di coniugi di Cellino San Marco, Giuseppe Ferulli e Alessandra Leuzzi.
Tre giovani vittime inconsapevoli e probabilmente incolpevoli, impegnate nella loro vita quotidiana, nel loro lavoro e negli spostamenti soliti da un luogo all'altro della provincia, nel consueto tran tran che non lascia presagire la perdita della propria vita. Una notizia che ha gettato nello sconforto non solo quanti conoscevano le vittime, ma chiunque si sente in qualche modo prescelto per non essere vittima di quell'asfalto ancora una volta macchiato di sangue.
Lo stesso sconforto di quanti sono giunti per primi sul luogo dell'incidente ieri e quasi rassegnati hanno appreso dell'ennesima vittima. Una inizialmente, poi tre, troppe. Vite, sogni e progetti spezzati, figli orfani e genitori devastati dal dolore. Tragedie annunciate è il pensiero di molti e al divulgarsi rapido della notizia, la gente scuote la testa e pronuncia la solita frase: strada maledetta.
Già perché sulla provinciale 86 che collega San Pietro Vernotico alla marina di Campo di Mare e a quelle di Torchiarolo, oltre ad essere bretella per la strada statale 613, sono troppi ad aver perso la vita. Ieri è toccato a due donne poco più che quarantenni e al marito di una di queste; persone responsabili, lavoratori impegnati, gente assennata che si mette alla guida consapevolmente. La conta si teme soprattutto in estate quando l'utenza si moltiplica a dismisura ad ogni ora del giorno e della notte.
Poi a fine estate, se non è successo nulla di grave, si tira un sospiro di sollievo e il pensiero comune è: per quest'anno l'abbiamo scampata. È così ormai che le comunità di San Pietro, Cellino, Torchiarolo vivono la realtà quotidiana di ogni stagione balneare. Ma si tratta di una strada frequentata sempre, poco sicura da sempre ed ora anche usurata. Tanto che la Provincia che ne ha competenza ha previsto il rifacimento del manto stradale e la strada è tra le arterie locali di prossima cantierizzazione.
Ad aprile hanno assicurato i responsabili del settore della provincia di Brindisi. Ma forse non basta un nuovo manto stradale a scongiurare ogni pericolo per chi la percorre. Certo, ci sono le cattive abitudini degli automobilisti: guida distratta, alta velocità, uso di cellulare tra le più frequenti ma mancano i dissuasori a tali condotte. Le risposte sono sempre le stesse: pochi controlli perché poco personale, poca messa in sicurezza perché pochi soldi in qualsiasi ente locale e così passano gli anni e aumentano le vittime. Per la vicina sp 84 San Pietro Torchiarolo si è dovuto lottare prima di essere rimessa a nuovo e non è ancora completata. Ma c'è una carreggiata scorrevole ed è delimitata; dovrebbe esserci anche l'illuminazione a breve. Proprio quanto occorrerebbe alla strada per il mare. Anche perché la legge sul reato di omicidio stradale include responsabilità anche all'ente proprietario dell'arteria sulla quale avvengono gli incidenti, il quale deve fornire ed assicurare agli automobilisti un adeguato sistema di sicurezza della viabilità. Con l'incidente di ieri si riapre l'annosa ferita per le comunità che piangono i tanti giovani persi su quella strada.
C.Ped.

© RIPRODUZIONE RISERVATA