La gemella a Beirut di Ghaibeh e il nuovo volume di Heavy Metal

La gemella a Beirut di Ghaibeh e il nuovo volume di Heavy Metal
di Luca BANDIRALI e Stefano CRISTANTE
4 Minuti di Lettura
Martedì 23 Aprile 2024, 05:20

Una settimana dedicata al fumetto “alternativo”, qualunque cosa significhi, individuando storie e percorsi narrativi non convenzionali, a partire da un volume della collana Animals di Comicout diretta da Laura Scarpa per arrivare alla settima uscita della versione italiana della gloriosa rivista “Heavy Metal”.


Lina Ghaibeh, “In/Out”, Comicout
Cosa significa avere una gemella? Quale incredibile comunanza si può provare con un essere del tutto simile a noi fisicamente, e a tal punto intrecciato a noi nella psiche da poter completare un nostro sogno, perché anche lei lo ha fatto? 
Lina Ghaibeh, fumettista e docente universitaria a Beirut, non ha solo una gemella a rendere la sua vita particolare, ma anche una famiglia sui generis: padre siriano, madre danese, tre fratelli maschi oltre alla gemella May. Hanno vissuto a Sanaa, nello Yemen del Nord, a Damasco, in Siria, a Kuwait City e infine a Beirut. 
I fumetti di Ghaibeh sono colorati senza essere sgargianti, e accurati senza avvicinarsi alla fotografia: i disegni si prestano bene anche all’animazione, che infatti è un campo frequentato dall’artista. Le fisionomie dei personaggi sono credibili, e le storie partono per entrare in contatto con il lettore e per restarci a lungo, come nel caso della storia d’esordio, Educazione alla paura, dove, senza enfasi, si racconta cosa significhi crescere in un regime militarizzato e brutalmente autoritario. La storia si interrompe con il trasferimento della famiglia di Lina Ghaibeh a Kuwait City, da cui la giovane continua a guardare con composto dolore alla Siria del dittatore Al-Asad, in guerra permanente. Tutte le altre storie del volume hanno una durata breve o brevissima: come se lo sguardo acuto della disegnatrice non volesse concedere il dipanarsi delle vicende, per regalare una manciata di frammenti profondi e intensi, capaci di comunicare una condizione nello stesso tempo vicinissima e lontanissima dalla nostra, rivolta sia al mondo esterno che alla dimensione intima, quella che proviene, ad esempio, dal doppio filo con la gemella. 
Il lavoro di Ghaibeh è presentato nella collana Animals di Comicout diretta da Laura Scarpa, una serie che si propone uscite con artisti dei tanti Mediterranei esistenti, senza lesinare su fumettisti da noi ancora poco conosciuti ma di grande talento, e con l’obiettivo di offrire punti di vista che rischiamo di non vedere, “abituati a giudicare – come scrive Scarpa – dentro al nostro piccolo recinto personale”. 

“Heavy Metal” n. 7, Edizioni Comics di Sprea, marzo-aprile 2024
“Heavy Metal” è una storica rivista americana di fumetti di fantascienza e fantasy, pubblicata ininterrottamente dal 1977 al 2023, sul modello della rivista francese “Métal Hurlant”. 
A partire dal 2022, però, Daniele Brolli e Francesco Coniglio hanno lanciato una versione italiana dell’iconico brand editoriale statunitense, un’operazione ad alto rischio considerato che il formato della rivista non sembra essere il preferito dai lettori, più legati attualmente al tankobon orientale o al graphic novel occidentale. La sfida sembra vinta, dal momento che in edicola troviamo la settima uscita del coloratissimo bimestrale; Brolli ha abbandonato il timone per contrasti sul prezzo di copertina, ma Coniglio tiene duro e ramazza il mercato editoriale statunitense alla ricerca di storie straordinarie. La prima in ordine di impaginazione è “Backup” di Hal Jay Greene e Joel Ojeda, su un rapporto madre-figlio all’interno di una piccola astronave per trasporti commerciali nel cosmo; tutto apparentemente normale, solo che il “figlio” è un robot governato da un’intelligenza artificiale, e a seguito di un incidente la madre deve spiegare al “bambino” che cos’è la morte. La seconda avventura, molto ambiziosa dal punto di vista sia letterario sia filosofico, si intitola “Philip K. Dick’s Head Is Missing”, che contiene una parafrasi grafica della Trilogia di Valis di Philip Dick. 
C’è spazio anche per proposte seriali molto underground come “Sunpot” di Mark Bodè e per stilosi noir come “The Highwayman” di Cliff Dorfman e David Arquette; non manca il fantasy più immaginifico, con la storia “muta” “A Knight So True” di Bunn e Rivas. Nell’estrema varietà di questo fascicolo, l’impennata più interessante è forse quella del fumetto storico “Sol Invictus” di Martinez e Perugini, ma in realtà non c’è una sola proposta che si possa definire deludente. A completare l’offerta complessiva ci sono articoli, interviste e anche un racconto di Jean Ray.
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