Campari, brindisi ai 30 milioni di dote per la campagna acquisti

Principale obiettivo è l'espansione negli Usa e in Asia

Campari, brindisi ai 30 milioni di dote per la campagna acquisti
di Roberta Amoruso
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Mercoledì 6 Settembre 2023, 11:48 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 06:00

Il re dello Spritz ha molte altre pietre preziose da aggiungere alla sua corona.

Arriva fino a 30 miliardi di euro, infatti, la potenza di fuoco di cui dispone il gruppo Campari per la sua nuova campagna acquisti. Magari in Asia o Stati Uniti, suggeriscono gli analisti di Deutsche Bank. L’analisi delle opzioni in campo tiene conto di un passaggio cruciale per la storia del gruppo che circa un mese fa ha visto crescere i diritti di voto dell’azionista di controllo, la holding Lagfin della famiglia Garavaglia, dal 68,6% all’84%. Di qui le ulteriori potenzialità di crescita. Ma poche prede in giro per il mondo degli alcolici hanno la giusta collocazione geografica e un focus “premium”, fanno notare gli esperti. A sentire il management, il gruppo è interessato agli asset che offrono marchi “premium” e un’adeguata esposizione verso Stati Uniti e Asia. E certamente va considerata la propensione dell’ipotetico venditore a chiudere l’affare. Ma nel carnet delle 50 principali aziende di alcolici soltanto tre, secondo Deutsche Bank, hanno tutti i requisiti richiesti per un affare con i fiocchi. In prima linea ci sono dunque Edrington, Remy Cointreau e William Grant, mentre il gruppo Becle ha qualche punto in meno a suo favore.

IL CARNET

Va ricordata innanzitutto la dote offerta da Campari.

Dai tempi della quotazione in Borsa, nel 2001, il gruppo è cresciuta di oltre 5 volte sia in termini di fatturato netto che di Ebitda rettificato (il Margine operativo lordo). Grazie a una combinazione di crescita organica e per linee esterne. Ha completato oltre 40 acquisizioni per un investimento complessivo di circa 4 miliardi, e ha raggiunto una crescita media annua a livello organico delle vendite nette pari a circa il 7% negli ultimi 10 anni, con un’accelerazione a circa il 12% negli ultimi 3 anni. Senza contare che la capitalizzazione di mercato della società è cresciuta di oltre 15 volte dall’Ipo (Initial public offering), fino a superare quota 14 miliardi. Le prossime mosse? Un’acquisizione finanziata con azioni potrebbe portare a un incremento dell’utile per azione (EPS) fino al 30%, dicono gli analisti che sottolineano come le azioni restino sottovalutate nonostante la sovraperformance da inizio anno. Il punto, per Deutsche Bank, è che l’attuale prezzo delle azioni Campari non riesce a riflettere la crescita da leader del settore messa agli atti dall’azienda, ma nemmeno l’opportunità di creare valore attraverso operazioni di M&A (Merger&Acquisition).

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