Omicidio a Casarano, dalla rabbia all’azione: un delitto d’impeto messo in atto in mezz’ora. Le tappe nelle immagini delle telecamere

Tre colpi di pistola esplosi tra le 11.09 e le 11.10 di sabato scorso, a pochi passi dalla piazzetta nel centro

Omicidio a Casarano, dalla rabbia all’azione: un delitto d’impeto messo in atto in mezz’ora. Le tappe nelle immagini delle telecamere
Omicidio a Casarano, dalla rabbia all’azione: un delitto d’impeto messo in atto in mezz’ora. Le tappe nelle immagini delle telecamere
di ​Andrea TAFURO
4 Minuti di Lettura
Lunedì 4 Marzo 2024, 13:07 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 15:08

Tre colpi di pistola esplosi tra le 11.09 e le 11.10 di sabato scorso, a pochi passi dalla piazzetta nel centro di Casarano, hanno ucciso Antonio Amin Afendi. A sparare in pieno giorno è stato Lucio Sarcinella, reo confesso, travolto dalla rabbia e deciso a risolvere i conti con il 33enne, dopo aver ricevuto attorno alle 10.30 la chiamata della moglie impaurita, che al telefono gli riferiva di essere seguita da Afendi. Un gesto d’impeto, - secondo la confessione - che il 27enne ha compiuto utilizzando una pistola 357 Magnum che, per gli inquirenti, sarebbe stata scelta per la sua precisione, e quindi per centrare l’obiettivo senza correre il rischio di ferire altre persone o che si inceppasse. La decisione di Sarcinella di uccidere Afendi è esplosa con violenza dopo la telefonata con la moglie, da cui si era separato pochi minuti prima per fare un giro in auto con un amico.

L'appuntamento al bar

In quel momento il 27enne era alla guida della sua Audi A3, con a bordo il 37enne, con il quale si era incontrato in un bar cittadino attorno alle 10, in compagnia della moglie e della fidanzata dell’amico, per un appuntamento con un avvocato.
Sarcinella, dopo aver replicato alla moglie “stai tranquilla, ci penso io, sono stanco di questa situazione”, spinge sull’acceleratore e indirizza l’auto sulla via per Taurisano, per raggiungere una campagna dove aveva occultato sotto ad un cumulo di sassi una pistola e munizioni, acquistate per 400 euro circa sette mesi prima.

Subito dopo Sarcinella con toni minacciosi imponeva all’amico di scambiarsi posto e passare alla guida: “porta questa macchina... stai zitto, ora me la prendo pure con te”. Durante il tragitto, frenesia e rabbia nel 27enne, come confessato dallo stesso ai magistrati, erano palpabili tanto che avrebbe urlato in più circostanze “basta, io questa volta lo ammazzo”. Parole violente a cui l’amico provava a replicare, con l’intento di far placare l’ira di Sarcinella e dissuaderlo dal compiere il gesto, ricordandogli anche che stava per diventare padre.

Video

L'Audi raggiunge il centro di Casarano

Alle ore 11, 7 minuti e 52 secondi, l’Audi A3 blu scuro aveva raggiunto il centro di Casarano e transitava nei pressi di piazza San Domenico, situata a poche decine di metri dal luogo dell’omicidio. Nei pressi dei portici il 27enne vede la vettura di Afendi, e chiede all’amico alla guida di dirigersi da quella parte. Afendi era con altri amici, ma Scarcella fa bloccare la vettura e decide di attirare l’attenzione del 33enne. Il dado è tratto. I due si guardano, Afendi mani nelle tasche del giubbino decide di avvinarsi a circa 2 metri dalla vettura con a bordo Sarcinella che gli urla contro: “Se tu hai qualche problema con me, che rimanga tra me e te, la mia famiglia lasciala stare”. Afendi, avrebbe replicato “Scendi scendi”. Poi gli spari. Tredici secondi appena per compiere l’omicidio. Un primo colpo indirizzato all’addome. Il 33enne ferito inizia a barcollare e poi crolla sull’asfalto, quindi il killer decide di scendere dall’auto ed esplodere altri 2 proiettili che colpiscono la vittima tra addome e collo. Afendi muore pochi minuti dopo. 

Paura in centro


La piazza si ammutolisce. Commercianti, bambini e avventori cercano riparo all’interno dei locali. Sarcinella invece torna in auto, l’amico gli urla contro “ti sei rovinato la vita”, ma il 27enne replica di muoversi. La vettura scompare dai radar del centro intorno alle 10 e 10 minuti, ma gli occhi elettronici sparsi lungo le vie ne catturano il passaggio dentro il paese. Alle 11.13 l’Audi A3 arriva sotto casa di Sarcinella. L’amico alla guida parcheggia e si allontana a piedi. Sarcinella invece si disfa della pistola e dei proiettili rimanenti gettandoli in un terreno di fronte alla sua abitazione e poi entra in casa. Chiama la moglie, la donna non risponde e allora decide di lasciarle un messaggio vocale per raccontarle l’accaduto e chiederle scusa. Poi il 27enne contatta un amico e il suocero, attende l’avvocato. I carabinieri sono sulle sue tracce. I riscontri degli investigatori sono tali e tanti che nella confessione di Sarcinella arrivata a tarda ora emerge solo la conferma di quanto accaduto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA