Congedo rompe con Fitto e lascia Direzione Italia
La lettera: «Ci ho creduto ma ora guardo altrove»

Congedo rompe con Fitto e lascia Direzione Italia La lettera: «Ci ho creduto ma ora guardo altrove»
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Mercoledì 12 Aprile 2017, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 22:00

Le voci si rincorrevano da qualche settimana negli ambienti politici leccesi, ieri mattina la svolta. E la decisione. Che sarà ufficialmente annunciata oggi. Il consigliere regionale Erio Congedo lascia Direzione Italia, il nuovo partito fondato due mesi fa da Raffaele Fitto, per aderire al gruppo misto. Ma potrebbe essere questo il primo passo verso l’adesione del consigliere regionale, al quarto mandato nell’assemblea legislativa regionale (è in carica dal 2000), a Fratelli d’Italia. Per Congedo si tratterebbe sostanzialmente di un ritorno a casa, tra quegli ex amici di Alleanza nazionale (di cui è stato dirigente di primo piano a Lecce e in Puglia), che allo scioglimento del Pdl decisero di non entrare nella rifondata Forza Italia. Congedo aderì, invece, al partito di Berlusconi per seguire poi Fitto quando ci fu la rottura tra l’ex Cavaliere e l’europarlamentare, dapprima con il movimento Conservatori e riformisti e poi con Direzione Italia.
Che cosa abbia determinato la scelta di Congedo sarà lui stesso a illustrarlo oggi. I retroscena parlano di un chiarimento abbastanza acceso nelle ultime ore tra i vertici di Direzione Italia e il consigliere regionale, che sarebbe stato accusato di avere collaborato in prima persona, in questo primo scorcio di campagna elettorale per l’imminente voto comunale a Lecce, alla formazione della lista di Fratelli d’Italia. Di fronte a questa situazione, sarebbe scattato nelle ultime ore una sorta di ultimatum: scegliere tra Direzione Italia e Fratelli d’Italia. Da qui, l’inattesa svolta di ieri mattina. Pur avendo condiviso fin qui il percorso politico di Fitto, Congedo ha deciso di rompere gli indugi e di compiere la scelta di “ritorno a casa” che - come detto - era nell’aria da qualche settimana. 
A rendere più intricata la vicenda c’è la parentela con il sindaco uscente di Lecce, Paolo Perrone, di cui Congedo è cognato. Perrone, da sempre vicino a Fitto anche se il rapporto ha conosciuto qualche crepa in occasione della scelta del candidato sindaco a Lecce, sarà in corsa per un posto in Consiglio comunale con Direzione Italia. Si tratta ora di vedere che cosa accadrà nei rapporti politici e nella divisione del bacino elettorale di riferimento tra Perrone e Congedo. I due hanno avuto percorsi politici distinti e, per alcuni aspetti, anche distanti, che sono confluiti con l’unificazione di Forza Italia e An e con la nascita del Pdl. Del resto, anche per ragioni anagrafiche, Congedo ha cominciato a fare politica molto prima di Perrone, viene da una storia fortemente connotata a destra, prima nel Msi e poi con An, dove ha avuto un lungo sodalizio con Alfredo Mantovano, almeno fino a quando l’ex sottosegretario agli Interni nel governo Berlusconi non decise di abbandonare la politica, dopo la breve stagione di feeling con il movimento di Mario Monti.
Sulla scelta di ieri, comunque, potrebbero aver avuto un peso più che la recente, tormentata e fortemente divisiva vicenda delle candidature a sindaco di Lecce nel centrodestra, gli scenari politici futuri, anche con proiezione sulle prossime elezioni politiche. Quante alle comunali, come è noto, Perrone con molti mesi di anticipo propose una propria rosa di nomi per i candidati di centrodestra a succedergli a Palazzo Carafa (inizialmente Congedo, Marti, Messuti, Monosi e Delli Noci), con esplicita preferenza per Congedo, considerato dal sindaco uscente il più forte per consensi in città - è stato sempre tra i primi eletti in Consiglio regionale - e per esperienza politica. Ma i veti contrapposti all’interno del partito fittiano e tra gli alleati del centrodestra hanno portato alla scelta del giornalista Mauro Giliberti, lasciando indubbiamente ferite e macerie anche nei rapporti umani tra i contendenti indicati da Perrone. Ma l’unità ritrovata intorno al candidato esterno sembrava aver chiuso la fase delle polemiche e dei veleni, soprattutto nel partito fittiano leccese. Almeno in apparenza. 
Più accreditata, invece, è la lettura che porta ai posizionamenti e alle collocazioni in vista delle prossime elezioni politiche. Gli aspiranti parlamentari dentro Direzione Italia sono tanti, forse troppi per non capire già oggi - indipendentemente dal sistema elettorale con il quale si andrà a votare - che più di qualcuno resterà appiedato. Tra uscenti da confermare (tutti?), entranti che scalpitano (tra i quali Perrone e Gabellone), senza considerare il probabile rientro da Strasburgo a Montecitorio dello stesso Fitto, i conti non tornano. E non tornano nemmeno per le scadenze più lontane, come il rinnovo del Consiglio regionale, dove ambiscono alcuni degli ex aspiranti candidati a sindaco, come Messuti e Monosi. Per questo, non è da escludere che i sommovimenti all’interno del partito leccese di Fitto continueranno anche nei prossimi mesi. In altre parole, la scelta di Congedo potrebbe non essere del tutto isolata. Quanto all’immediato, si tratta di vedere quale sarà l’impegno diretto di Congedo nella campagna elettorale per le comunali. Una prima indicazione sarà anche la scelta della lista in cui si candiderà l’assessore uscente Gigi Coclite, da sempre molto vicino a Congedo.

La lettera ai vertici del partito
"Una scelta sofferta", la definisce il consigliere Congedo che ha diffuso il testo integrale della lettera ai dirigenti nazionali -. «Ho partecipato se pur in un silenzio frutto di ponderata meditazione, alla fase di gestazione, agli appuntamenti preparatori, alla convention di lancio di ‘Cor e poi di ‘Direzione Italia’ - scrive Congedo-. Ho registrato la dimensione costruttiva e l’intento di segnare nuove traiettorie per rilanciare e rendere competitivo il centrodestra. Condivido l’idea di Raffaele Fitto, di valorizzazione delle classi dirigenti legate ai territori e di dare priorità, sempre, a strumenti di massimo coinvolgimento dell'elettorato come le primarie per l'assunzione di scelte a ogni livello, dal centro alla periferia».
«Sul terreno strettamente politico, però, il disegno più ampio di un nuovo partito nazionale che si aggiunge a quelli esistenti nel centrodestra, mi spinge a valutare anche altri progetti politici fondati su valori, princìpi e orizzonti culturali nei quali ho sempre creduto. Per questo - ha concluso nella sua lettera -, ribadendo di aver lungamente pesato una scelta comunque sofferta, preferisco concedermi un supplemento di valutazione in uno spazio ‘di decantazione’; soprattutto per trasparenza e correttezza nei confronti dei protagonisti di COR-Direzione Italia che ringrazio per la stima e l’amicizia dimostratami e ai quali voglio rivolgere gli auguri di ogni successo.
Con ciò comunico l'uscita dal gruppo regionale di Direzione Italia e l'iscrizione al gruppo misto del Consiglio regionale della Puglia».
 

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