Mareggiate, erosione e innalzamento sopra la linea di costa: a Gallipoli il mare avanza e continua a divorare metri su metri di arenile. In 12 anni la spiaggia nella zona di Baia Verde è arretrata di 15 metri. Sabbia “preziosa” per l’economia di una città che ha fatto del turismo il volano di sviluppo. Arenile che ora i gestori degli stabilimenti balneari puntano a riprendersi per garantire ai turisti servizi adeguati in vista della stagione estiva alle porte. Lo strumento è quello del ripristino - a proprie spese - di quasi un chilometro di spiaggia. E nel dettaglio, a essere interessati saranno alcuni tratti sabbiosi di Lido Piccolo, Costa Brada e Caroli Hotel ma anche Spiaggia Club e Baia Azzurra, Pord do Sol e Baia Verde. E ancora, Zen, Helios e Zeus per un totale di 836 metri.
Interventi per i quali nelle scorse ore è arrivato il via libera della Provincia di Lecce attraverso il rilascio della Vinca (Valutazione di incidenza ambientale) con cui si autorizzano i gestori al prelievo di 17.944 metri cubi di sabbia dal mare. Operazioni che dovranno essere avviate e completate entro il 30 aprile. E ciò al fine di garantire il regolare avvio della stagione balneare.
In 12 anni persi 15 metri di arenile
L’erosione, si diceva.
Idrovore in azione entro fine aprile
Operazioni che dovrebbero entrare nel vivo già nei prossimi giorni. La sabbia per il ripristino sarà prelevata dal mare attraverso l’utilizzo di una idrovora e depositata a riva, a formare la nuova linea di costa. Operazione i cui costi giornalieri a carico di titolari e gestori degli stabilimenti balneari si aggirano intorno a 3-4mila euro al giorno. «E già lo scorso anno per tale tipo di intervento la somma complessiva superò i 14mila euro - spiega Ranieri Filograna - Ma si tratta di investimenti necessari se vogliamo offrire quell’immagine da cartolina che turisti e vacanzieri si aspettano dalla nostra città e dalle nostre spiagge. Ma le operazioni di ripristino sono necessarie anche e soprattutto per garantire servizi adeguati ai clienti. La fila di ombrelloni in più non è la priorità al contrario di quanto si possa pensare. Per noi resta prioritario il fatto che, oltre agli ombrelloni, i lettini, il servizio bar e quello ristorante, si possa offrire a turisti e vacanzieri il lusso di affondare i piedi nella sabbia fine invece del percorso a ostacoli tra pietre e roccia affiorata. Ma occorre fare presto: il termine ultimo per gli interventi è fissato al 30 aprile. «Siamo ancora in attesa delle ultime autorizzazioni - fa sapere Anio Iannuzziello di Costa Brada - poi procederemo. Seppure sarebbe necessario un intervento strutturale per risolvere in maniera strutturale il problema dell’erosione».
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