Se questa è una marina
(o una discarica pubblica)

Se questa è una marina (o una discarica pubblica)
di Francesca SOZZO
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Domenica 15 Aprile 2018, 19:43 - Ultimo aggiornamento: 19:58
Sarà pure “rifiuto non conforme”, ma le marine leccesi sembrano essere state trasformate in una discarica tutt’altro che abusiva.
Ovunque, soprattutto nelle strade più isolate, si concentrano i rifiuti provenienti da ogni dove (anche dai Comuni limitrofi), abbandonati non solo nei cassonetti ma anche per strada. Senza nemmeno l’ombra della differenziata. Il viaggio inizia da Torre Chianca dove, in un sabato mattina primaverile, è quasi impossibile incontrare qualcuno. C’è un solo bar aperto e i pochi clienti che prendono il caffè si offrono ad accompagnare i cronisti nelle strade in cui sono dislocati i cosiddetti centri di prossimità (158 su tutto il litorale dotati di contenitori della capienza di 1100 litri nei quali potranno essere conferiti carta, plastica, secco residuo e frazione organica e di un contenitore da 350 litri per la raccolta del vetro). Nei bidoni della differenziata dotati di una chiave che «viene consegnata ai soli residenti», spiega un capannello di gente che si è creata intorno ai bidoni, c’è di tutto in barba all’obbligo di separare carta, vetro, plastica, secco residuo e umido. «Il problema non siamo noi - spiegano i residenti che mostrano le chiavi dei cassonetti - qui viene chiunque a gettare i rifiuti. Le serrature sono tutte rotte e non si chiudono più». «Il rischio - spiegano - è che vengano fatte le multe a noi. L’altro giorno su un sacchetto nella nostra strada c’era un biglietto con scritto “sanzionabile”. Ma le sanzioni a chi le fanno? A rimetterci non può essere chi butta la spazzatura correttamente».
In via Paradiso la situazione è simile, se non peggiore: nei bidoni della carta ci sono copertoni di auto, cassette di plastica, una tovaglia di plastica e decine di sacchi di spazzatura. Così come nel bidone marrone per l’umido. «Sembra un santuario - commenta una residente - vengono in continuazione a “visitarlo”. La raccolta non avviene da giorni - spiegano - e spesso troviamo il biglietto con su scritto: rifiuto non conforme». In questo modo la ditta Monteco, che si occupa della raccolta rifiuti sul territorio leccese, non effettua il ritiro e i sacchi restano lì per settimane. Per l’organico, la raccolta non avviene da mercoledì per una sorta di braccio di ferro messo in atto dall’azienda contro il Comune di Lecce. L’azienda ha infatti proposto all’amministrazione comunale un servizio di raccolta per il litorale, senza per ora ricevere risposta da Palazzo Carafa. Con il risultato che è sotto gli occhi di tutti: già prima il servizio di raccolta nelle marine mal funzionava, oggi è decisamente inesistente. Da Torre Chianca a Frigole la situazione è la stessa. «Noi paghiamo lo stesso costo della Tari che si paga in città ma senza avere gli stessi servizi - commenta Alessio Poso dell’associazione Allegria -. Non abbiamo lo spazzamento delle strade e la raccolta non funziona. Le serrature dei cassonetti sono tutte spaccate e chiunque può venire a gettare i rifiuti. Questa mattina sono passati a svuotare alcuni cassonetti ma le buste lasciate per strada sono ancora lì».
La settimana prossima l’associazione di Frigole scriverà all’assessore all’Ambiente Carlo Mignone per avere un nuovo incontro, l’ultimo si è tenuto il 27 febbraio scorso; la preoccupazione è che con l’arrivo dell’estate la situazione peggiori soprattutto sul lungomare dove si concentrano gli stabilimenti balneari e con l’arrivo dei turisti che affitteranno le case e a cui, secondo i residenti, non saranno fornite le chiavi per il conferimento dei rifiuti: dove li butteranno?.
Via Marco Polo a San Cataldo è l’emblema del degrado. Nella zona dove ci sono pizzerie, ristoranti e bar i cassonetti strabordano di rifiuti. Anche in questo caso mischiati tra di essi nei contenitori rotti. Per terra ci sono pezzi di pane, bottiglie di plastica di detersivi, cassette di cartone e di plastica, vetri frantumati e generale sporcizia: segno che le strade non vengono pulite da tempo. L’odore è nauseabondo anche perché nei cassonetti conferiscono i rifiuti anche i ristoranti della zona. «Non puliscono mai - spiega un commerciante infuriato -. Se vi fermate un po’ e aspettate vedrete decine di auto che passano a lasciare i sacchi di spazzatura. I tecnici del Comune passano anche in borghese, ormai li conosciamo, ma è impossibile beccare chi getta la spazzatura. Io ho il locale che si affaccia su questo scempio - dice - non so davvero come fare». La situazione è uguale, se non peggiore alle spalle del Bar Royal dove i sacchi spazzatura non entrano più nemmeno nei cassonetti. Per non parlare dei punti di conferimento alle spalle della pineta che poi si affaccia sulla darsena. Accanto ai bidoni oltre ai rifiuti - umido, plastica e vetro - ci sono anche rifiuti ingombranti: sanitari di un bagno abbandonati, ma di certo non può considerarsi installazione artistica.
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