Fondi ​Fesr-Fse+ 2021-2027, la Puglia investe sul futuro: opportunità per donne, giovani e imprese

Fondi Fesr-Fse+ 2021-2027, la Puglia investe sul futuro: opportunità per donne, giovani e imprese
Fondi ​Fesr-Fse+ 2021-2027, la Puglia investe sul futuro: opportunità per donne, giovani e imprese
di Alessio PIGNATELLI
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Lunedì 18 Dicembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 20:18

Giovani, disoccupati, donne e imprese grandi e piccole. Abbracciano praticamente la totalità del mondo economico della Puglia i primi avvisi del Programma regionale Fesr-Fse+ 2021-2027, una scelta strategica precisa per offrire opportunità occupazionali all’intera platea. Tecnonidi, Contratti di Programma e Nidi si rivolgono alle diverse categorie mettendo in campo oltre 100 milioni di euro. In totale, il nuovo ciclo investirà 5,5 miliardi di euro per proseguire sulla strada di una Puglia sempre più sostenibile e attrattiva.

Una bocca di fuoco con declinazioni differenti ma con un unico obiettivo, la grande attenzione per l’innovazione e per i progetti di ricerca e sviluppo.

Una regione virtuosa

Prima di analizzare le nuove misure, però, è bene partire dalla fine. Ossia da quei numeri che costituiscono un vanto per la Puglia, regione modello per capacità di gestire, progettare, investire e distribuire sul territorio i finanziamenti dell'Unione Europea. È stata infatti la regione italiana che più di tutte ha usato i fondi europei nel periodo di programmazione 2014-2020: la spesa certificata al 31 dicembre è pari al 94,87% delle risorse complessive stanziate come confermano i dati di riepilogo pubblicati dall'Agenzia per la Coesione Territoriale.
Da questi numeri si riparte allora con la programmazione fino al 2027 che ha visto innanzitutto la pubblicazione dei bandi TecnoNidi e Contratti di Programma.

Rivolto alle startup tecnologiche e alle piccole imprese innovative il primo; alle grandi imprese in collaborazione con Pmi e startup il secondo. Hanno una dotazione iniziale complessiva di 65 milioni di euro, di cui 45 per i Contratti di Programma e poco meno di 20 per TecnoNidi. Sono due veri e propri pilastri nel pacchetto di agevolazioni per le imprese che hanno movimentato, insieme, nel ciclo 2014-2020, investimenti per oltre 2,2 miliardi di euro e generato nuova occupazione per circa 5mila unità lavorative. Le due misure sono strutturali e pluriennali, quindi non hanno scadenza ma saranno aperte finché ci saranno risorse disponibili.

«Hanno in comune la grande attenzione per l’innovazione e per i progetti di ricerca e sviluppo – ha sottolineato l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci – Un’attenzione che nella precedente programmazione ha stimolato, complessivamente per entrambi, investimenti dedicati per oltre 1,092 miliardi di euro, ma farà molto di più nella nuova». I Contratti di Programma agevolano le grandi imprese a condizione che ci sia una collaborazione effettiva con imprese di dimensione più piccola quali Pmi e startup. Gli investimenti ammissibili sono i progetti di ricerca e sviluppo e, per le Pmi aderenti, anche investimenti in materiali. TecnoNidi si rivolge alle startup tecnologiche e alle piccole imprese innovative che hanno investito in ricerca e sviluppo e che attraverso l’avviso regionale intendono avviare o sviluppare in Puglia piani di investimento a contenuto tecnologico.

Ma, come detto, c’è anche uno strumento di agevolazione per il cosiddetto autoimpiego che sostiene persone che hanno difficoltà ad accedere al mondo del lavoro, come giovani, donne, disoccupati, lavoratori in procinto di perdere il posto, precari e autonomi con partita Iva. Per accedere a Nidi (Nuove iniziative di impresa) serve possedere una buona idea d’impresa. L’avviso regionale, pubblicato giovedì scorso, prevede quattro target: le compagini giovanili, le imprese femminili, le nuove aziende e le imprese turistiche. In ogni caso le compagini devono essere partecipate per almeno il 50% da soggetti con difficoltà di accesso al mondo del lavoro. Offre un contributo a fondo perduto, un prestito rimborsabile a tasso zero e un ulteriore contributo per le spese di gestione sostenute nei primi mesi di attività. Ma gli aiuti sono differenziati a seconda della compagine e delle caratteristiche dell’impresa. In particolare le compagini giovanili, cioè le società costituite interamente da giovani, potranno investire fino a 50mila euro, le imprese femminili fino a 100mila euro, le nuove imprese e le imprese turistiche fino a 150mila euro. 
I settori nei quali sarà possibile avviare una nuova impresa sono molteplici e riguardano le attività manifatturiere ed edili, le attività artigiane, la ristorazione, i servizi alle imprese e alle persone, le attività sportive, artistiche e culturali, l’e-commerce e la micro-ricettività finalizzata a promuovere un turismo innovativo e sostenibile. «Nidi è la più grande opportunità offerta da una Regione italiana per chi è in difficoltà ad accedere al mondo del lavoro - ha concluso l’assessore Delli Noci - per questo lo proponiamo da tre programmazioni, migliorandolo ogni volta per renderlo più adatto alle esigenze dei nuovi imprenditori. Così un soggetto debole e tenuto ai margini del mercato del lavoro proprio per le sue condizioni di svantaggio, grazie a questo sostegno, può invertire la rotta e diventare titolare della propria impresa e artefice della propria vita, reagendo alla disoccupazione con l’autoimprenditorialità».

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