E' allarme aviaria in Puglia, più precisamente nel Salento dove nei giorni scorsi si è registrato un focolaio del virus rilevato in un allevamento rurale. La Regione Puglia corre ai ripari e istituisce - con ordinanza del 20 dicembre - una zona soggetta a restrizione compresa tra Lecce e i comuni di Calimera, Castrì di Lecce, Cavallino, Caprarica di Lecce, Lizzanello, Melendugno, Vernole nell'arco di 10 chilometri. E abbattimento dei capi presenti negli stabilimenti individuati come sede di focolai.
Perché l'ordinzanza
Se è vero che al momento sono scongiurati rischi per la salute umana è pur vero che i virus influenzali aviari ad alta e bassa patogenicità hanno determinato, nel corso degli anni, epidemie di particolare gravità ed in grado, soprattutto, di diffondersi rapidamente fra gli allevamenti avicoli del territorio circostante.
Cosa prevede
All'interno dell'area a rischio, individuata dalla Regione, è previsto l'abbattimento "in loco" di tutti i volatili presenti negli stabilimenti sedi focolai entro 24 ore dalla notifica, che saranno effettuati sotto il controllo dei Servizi Veterinari della ASL di Lecce e la successiva distruzione e smaltimento delle carcasse dei volatili abbattuti e/o morti che saranno conferiti in impianti autorizzati.
L'allevamento infetto sarà sottoposto a pulizia e disinfezione al fine di eliminare il virus dell’ aviaria. Di conseguenza sarà effettuato il censimento di tutti gli allevamenti avicoli e degli animali presenti all’interno della zona di restrizione. I veterinari dell'Asl avranno quindi il compito di effettuare sopralluoghi settimanali presso tutti gli allevamenti avicoli commerciali e non commerciali che ricadono nella zona soggetta a restrizione e di sottoposrre ad esame clinico tutto il pollame e gli altri volatili presenti.
L'ordinanza prevede anche, in caso di detenzione di volatili, ad un campionamento da effettuarsi attraverso tamponi tracheali e cloacali anche negli animali senza sintomatologia clinica (fino a 20 tamponi per allevamento) in modo da tenere sotto controllo l'eventuale diffusione del virus, nonché il rafforzamento delle misure di biosicurezza negli allevamenti avicoli. E dunque la disinfezione nei punti di ingresso e di uscita dei locali in cui vengono tenuti pollame o altri volatili in cattività, il trasferimento di tutto il pollame e di tutti gli altri volatili in cattività all’interno di un edificio dello stabilimento mentre qualora questo non sia possibile, sarà necessario confinare gli animali perché non vengano a contatto con altri infetti o con volatili selvatici.
Fondamentale anche la sorveglianza dei volatili selvatici - in particolare di quelli acquatici - segnalando alle autorità competenti eventuali ritrovamenti di volatili morti o moribondi. Un'attenzione che deve essere rivolta anche nei confronti di uccelli domestici.
Al fine di evitare la diffusione dell'influenza aviaria, sono vietate fiere, mercati, esposizioni e altre manifestazioni e vendite ambulanti di animli, divieto di caccia di uccelli selvatici o prelievo dall’ambiente selvatico nell’ambito della zona soggetta a restrizione.
Ai sindaci dei Comuni interessati l'incarico dell'osservanza dell'ordinanza.