Campo largo in Sardegna, esulta anche il centrosinistra pugliese: «Vince il modello Foggia»

Campo largo in Sardegna, esulta anche il centrosinistra pugliese: «Vince il modello Foggia»
di ​Alessandra LUPO
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Mercoledì 28 Febbraio 2024, 15:30
Seppur con un risultato di poco superiore a quello dell’avversario, l’affermazione di Alessandra Todde in Sardegna ribadisce la potenzialità del campo largo ridando slancio al “cantiere giallorosso” in cui tutti portano a casa il risultato: il M5s esprime il nome del candidato marcando la sua centralità nell’alleanza con il centrosinistra mentre il Pd (che in Sardegna risulta il partito più votato) conquista la sicurezza dei numeri di cui ha disperatamente bisogno. In tanti dichiarano dunque riaperto il cantiere giallorosso, dove gli abbracci tra Elly Schlein e Giuseppe Conte prendono il posto degli individualismi degli ultimi tempi, segnati dai distinguo e dalle personalizzazioni politiche in vista delle Europee. In Puglia il risultato sardo infonde fiducia alla coalizione: ieri sera i dodici saggi del capoluogo erano alle prese con le regole e i tempi per le primarie o unitarie che dovranno decretare il candidato sindaco. Un percorso dalle mille insidie e battute d’arresto, infine accelerato dall’archiviazione del terzo mandato, almeno per i sindaci e quindi per Antonio Decaro che sino alla fine ci aveva sperato. Per i governatori invece la partita è tornata apertissima. Tanto che ieri il capogruppo di FdI alla Camera suggeriva che qualcuno ripresentarlo in Aula la proposta permettendo al Parlamento di decidere. Sull’argomento per ora Michele Emiliano non torna: la Puglia d’altronde non avrebbe bisogno di una nuova legge per ricandidarlo. Ma sulla questione i democratici hanno vissuto una profonda spaccatura giovedì scorso in Senato. Votando in compenso compatti con il Movimento 5 Stelle con cui la luna di miele sembra essere tornata. Anche se per qualcuno l’accordo resta possibile solo alle condizioni dei pentastellati. Tanto da spingere ieri il presidente dei senatori Pd Francesco Boccia a ribadire che i dem non sono sudditi ma primi in coalizione. «La vittoria in Sardegna di Alessandra Todde segue il progetto positivo costruito in Puglia negli scorsi mesi», rivendica il segretario regionale dei dem Domenico De Santis -. Governiamo insieme in Regione e fin dall’inizio della nostra segreteria regionale abbiamo lavorato a costruire un campo largo delle forze di opposizione al governo Meloni. La vittoria di Foggia di qualche mese fa ha tracciato la prima sperimentazione in una città capoluogo del campo giusto. Dobbiamo continuare su questa strada - prosegue il segretario democratico -. I detrattori di questa alleanza sono molti, anche coloro che respingevano l’idea di svolgere le primarie a Bari in realtà volevano dividere la coalizione. Non è un lavoro semplice unire i progressisti, servono pazienza e lavoro intenso per costruire programmi e candidature adeguate a rappresentare tutte le forze progressiste». Nel capoluogo pugliese infatti la pace in coalizione è arrivata con la scelta di Conte e del movimento 5 stelle di aprire alle primarie permettendo che il fronte progressista possa restare unito, chiunque vincerà la consultazione interna». Fiduciosa anche Sinistra Italiana: «Quando ti siedi ad un tavolo o ti siedi in cerchio ognuno porta il suo punto di vista- commenta Mino Di Lernia, segretario pugliese di Sinistra Italiana -. Poi sta alla capacità di fare sintesi dei protagonisti del tavolo. È il valore aggiunto del lavoro di squadra o delle alleanze. Su Bari, avremo un quadro più chiaro quando si decideranno le regole della “partecipazione democratica».
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