La commissione boccia l'abrogazione del Trattamento di fine mandato (Tfm). Come d'intesa raggiunta nella riunione dei capigruppo della settimana scorsa, la VII commissione del Consiglio regionale pugliese ha bocciato l'abrogazione del Tfm, il trattamento di fine mandato, come chiedevano attraverso una proposta di legge i consiglieri Antonella Laricchia e Antonio Tutolo.
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La seduta di commissione
La commissione Affari istituzionali ha approvato all'unanimità una nuova modifica alla proposta di legge sull'assegno di fine mandato, firmata da tutti i commissari e i capogruppo consiliari, che sarà portata in Aula martedì prossimo. La nuova proposta prevede che «a far data dal primo gennaio 2013, a titolo di contributo a carico del consigliere venga operata annualmente una trattenuta complessivamente pari al 24% dell'indennità di carica mensile lorda» e «l'indennità deve intendersi quantificata nel limite di una indennità di carica mensile lorda per anno, per un massimo di dieci anni».
Il consigliere Laricchia
«La montagna ha partorito il topolino. Dopo gli annunci sulla volontà di abrogare il Tfm, di fatto tutta la vecchia politica riunita si è limitata ad alzare dall'1 al 2% l'accantonamento mensile a carico di ciascun consigliere», dichiara Laricchia a margine della seduta della commissione. «Di fatto - spiega - con l'emendamento approvato rimane la retroattività - continua Laricchia - seppur calmierata da quanto deciso nell' Intesa Stato-Regioni e non si andrà oltre i 10 anni. Apprezzo l'originalità di aver definito il 24% di trattenuta su una mensilità l'anno che di fatto sarebbe il 2% mensile, molto lontano dalle percentuali di un lavoratore qualunque che si aggirano intorno al 7-8%. Una presa in giro per i pugliesi, che quest'estate ci hanno chiaramente fatto capire cosa ne pensano del Tfm».