Continua a fare discutere la proposta del ministro Massimo Garavaglia sulla rimodulazione del Reddito di cittadinanza per favorire il lavoro stagionale. Il titolare del dicastero del Turismo ha lanciato l’idea di mantenere la metà del Rdc verso i percettori che accettino di lavorare nel settore turistico nel corso del periodo estivo, aprendo di fatto il dibattito sulla questione, a cominciare da imprenditori e sindacati.
«Il sistema rischia di andare per aria – le parole drammatiche pronunciate da Fabrizio Santorsola, presidente della Federazione Italiana Imprese Balneari Confesercenti Puglia e titolare dello storico lido “Il Santos” a Torre Canne nel brindisino – e rimane l’idea che la questione non voglia essere risolta.
Le altre posizioni
Sullo stesso tono rimane anche il ragionamento di Fabio Rizzo, imprenditore salentino titolare con i suoi fratelli del ristorante Farmacia dei Sani e di Farmacia dei Contenti-Liquorificio nel centro storico di Ruffano e che quest’anno si è lanciato nella nuova avventura del Meraviglia by Farmacia dei Sani a Torre Suda, sul litorale ionico leccese tra Leuca e Gallipoli. «Sono per l’abolizione del Reddito di cittadinanza – la boutade di Rizzo – perché abbiamo dimostrato di non meritarlo. È chiaro che va confermato come strumento di contrasto alla povertà per quelle persone, tante – puntualizza – che lottano tutti i giorni per la sopravvivenza, ma vanno eliminati gli abusi. Non si può alimentare la disaffezione e la disabitudine verso il lavoro». La difficoltà di reperire collaboratori porterà la famiglia Rizzo a diminuire l’offerta perché “dobbiamo sempre garantire un livello alto del servizio”. Nel corso degli ultimi mesi, Fabio Rizzo ha tenuto un centinaio di colloqui di lavoro: «È accaduto spesso che una volta trovata la quadra su tutto, il lavoratore mi abbia richiamato qualche giorno dopo rifiutando l’offerta, fatta secondo i crismi della legge, senza sapere spiegare neanche il motivo». Il titolare della Farmacia dei Sani e delle altre “creature” lancia poi un’idea: «Gli stagionali e i lavoratori del settore ristorazione e dell’accoglienza potrebbero divenire titolari di partita Iva. L’imprenditore potrebbe ascoltare la richiesta, scegliere e pagare su fattura presentata dal lavoratore. Così – conclude Rizzo – si darebbe nuovo valore al denaro, visto che a oggi qualsiasi cifra pare inadeguata».
L’idea lanciata dal ministro Garavaglia non risolverà il problema, secondo Mirko Moscaggiuri, segretario generale Filcams Cgil Lecce, che si occupa dei lavoratori di commercio, turismo e terziario. «Prima di lanciare idee poco praticabili, sarebbe opportuno pensare a quanti milioni di persone il Reddito di cittadinanza abbia salvato dalla povertà assoluta. Puntare il dito su questo strumento – sottolinea il segretario Moscaggiuri – equivale a spostare l’obiettivo della discussione». L’esponente sindacale aggiunge: «Dall’applicazione del Jobs Act, il lavoratore stagionale è stato spogliato della sua dignità. C’era chi riusciva a fare la stagione estiva e quella invernale e aggiungendo a questi mesi lavorati le indennità di disoccupazione viveva con dignità nel corso dell’anno. Oggi tutto questo è stato smontato e – dice ancora il segretario di Filcams Cgil Lecce – la persona preferisce la minima sicurezza del Reddito allo schiavismo». Pure riconoscendo la presenza di un’imprenditoria illuminata, Moscaggiuri sottolinea come tanto sfruttamento esista: «Se i contratti sono rispettati, i lavoratori si trovano, ma ogni anno si contano tantissime vertenze individuali nel settore turistico. Con il camper di Filcams Cgil “Il nostro turismo – Destinazione Sud” abbiamo fatto tappa a Santa Cesarea Terme e le persone incontrate chiedono nulla di più di un salario adeguato, il riposo settimanale, il diritto alla conciliazione vita privata- lavoro».