Tagli sul Brindisi-Milano: verso un accordo con Ita per salvare tutti i voli

Al momento è ancora impossibile prenotarlo sul sito della compagnia, ma fonti vicine ad AdP riferiscono di un fitto e proficuo confronto

Tagli sul Brindisi-Milano: verso un accordo con Ita per salvare tutti i voli
Tagli sul Brindisi-Milano: verso un accordo con Ita per salvare tutti i voli
di Paola ANCORA
4 Minuti di Lettura
Lunedì 26 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 19:31

Nulla ancora di ufficiale, ma le trattative sarebbero ormai alla loro fase conclusiva. Aeroporti di Puglia (AdP) e Ita Airways, infatti, potrebbero presto annunciare la rimodulazione del programma dei voli lungo la tratta Brindisi-Milano salvando anche quello che, dall’1 aprile, avrebbe dovuto essere cancellato.

Si tratta, cioè del primo volo del mattino operato da Ita Airways e in partenza alle 6 e con arrivo alle 7.30 all’aeroporto di Linate, a 15 minuti di metro dal centro del capoluogo lombardo.

Al momento è ancora impossibile prenotarlo sul sito della compagnia, ma fonti vicine ad AdP riferiscono di un fitto e proficuo confronto con Ita per non indebolire lo scalo brindisino, privandolo di un servizio molto utile ai lavoratori pendolari, oltre che ai turisti di tutto il mondo. Parallelamente, verrebbe conservato anche il volo di ritorno, quello che parte da Linate tutti i giorni alle 22.05 e arriva a Brindisi alle 23.40. E tutto questo con il varo del calendario estivo Ita, in programma a partire dal 28 marzo.

I dettagli

Si vedrà presto - quando AdP e Ita scopriranno definitivamente le carte - se e come si intenda garantire all’aeroporto del Salento questa opportunità che associazioni di categoria e istituzioni locali - a partire dalla Camera di Commercio di Lecce con il presidente Mario Vadrucci - hanno difeso a denti stretti in due occasioni. La prima lo scorso settembre, quando Ita ha eliminato un volo diretto da Brindisi a Milano in orario pomeridiano e uno da Brindisi a Roma, venuto meno a partire da ottobre. Fu proprio Vadrucci a segnalare il taglio e avviare la protesta che, giorno dopo giorno, ha visto ingrossare le fila di quanti hanno rivendicato la vivacità e le necessità di un territorio che vuole crescere e, per farlo, ha bisogno di collegamenti frequenti, efficienti, diversificati. La seconda occasione si è presentata a dicembre quando, dopo il dietrofront autunnale di Ita, il tema dei tagli si è riproposto, stavolta con il “carico” dei prezzi vertiginosi applicati dalle compagnie (non solo da Ita) nel periodo delle feste. In campo, a quel punto, anche il sindaco di Lecce Carlo Salvemini che ha voluto sottolineare come già oggi l'offerta di voli in partenza per Milano Linate e Roma Fiumicino dall’aeroporto del Salento - «che è al servizio di un bacino di circa 1.700.000 pugliesi» ha evidenziato il primo cittadino - sia dimezzata rispetto a quella dello scalo regionale di Bari. Sei voli da e per Brindisi contro gli 11 da e per Bari. Unendosi all’appello lanciato da Vadrucci, Salvemini ha quindi chiesto un incontro al presidente di Aeroporti di Puglia, Antono Vasile. E dopo il confronto e la protesta, Ita Airways ha nuovamente fatto dietrofront. 

Nei giorni scorsi nuove indiscrezioni sul taglio, da operare a partire da aprile e, a stretto giro, la notizia di un accordo ancora non ufficiale fra AdP e Ita per rafforzare lo scalo brindisino. Del resto, in dieci anni l’Aeroporto del Salento ha avuto un incremento dei passeggeri del 50%, come è scritto nell’ultimo report dell’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile) riferito al 2022. Anche grazie agli investimenti di Aeroporti di Puglia negli ultimi anni e delle politiche fiscali applicate dal Comune, lo scalo brindisino gode di ottima salute. Al netto del 2020, anno chiaramente falsato dalla pandemia e dalle restrizioni imposte ai movimenti dei cittadini per evitare la circolazione del Covid, è dal 2002 che l’Aeroporto del Salento chiude con un segno positivo nel numero dei passeggeri rispetto all’anno precedente. I dati sono eloquenti: nel 2002 partivano o arrivavano 615.798 persone dall’aerostazione del quartiere Casale, nel 2022 il numero è cresciuto quasi del 500%, arrivando a superare i tre milioni di passeggeri. Ed è evidente anche l’incremento rispetto al 2019, l’ultimo anno pre-pandemia, quando i viaggiatori furono 2.702.391. In dieci anni l’Aeroporto del Salento ha guadagnato un milione di passeggeri e ha anche aumentato il numero di “movimenti” dei vettori, da circa 17mila a più di 23mila. In un contesto così roseo, tagliare non sembrerebbe una scelta oculata. Tanto più alla vigilia della stagione estiva. Stiamo a vedere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA