Megayacht, il gigante extralusso costruito a Buffoluto: «Il futuro è già realtà»

In un cantiere sul Mar Piccolo si sta realizzando uno yacht da 50 metri per Azimut Benetti. Di Napoli: «L’obiettivo è avere un marchio nostro»

Megayacht, il gigante extralusso costruito a Buffoluto: «Il futuro è già realtà»
Megayacht, il gigante extralusso costruito a Buffoluto: «Il futuro è già realtà»
di Domenico PALMIOTTI
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Domenica 6 Agosto 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 16:45

È in corso a Taranto, in un pezzo dell’area sul Mar Piccolo dove un tempo c’erano i cantieri navali di Fincantieri, la costruzione di uno yacht da 50 metri per Azimut Benetti, primo produttore al mondo di mega imbarcazioni. I lavori sono cominciati il 16 maggio e l’ordine «è uno dei tre da fare a Taranto perché ne abbiamo acquisiti tre. Il secondo parte ad ottobre e il terzo dovrebbe cominciare ad aprile del prossimo anno».

Pasquale Di Napoli, 48 anni, tarantino, a capo della Sicmi Service srl, presidente dallo scorso aprile della sezione metalnavalmeccanica di Confindustria Taranto, scommette sulle potenzialità della cantieristica e della nautica a Taranto, non solo alla luce degli ordini acquisiti ma anche e soprattutto del progetto Cantieri di Puglia. Di Napoli ha lo stabilimento a Carrara e vive da anni in Toscana per lavoro in quanto la nautica oggi si muove da Livorno a La Spezia sul Tirreno e da Ancona a Fano sull’Adriatico. Ma i suoi piani lo stanno portando a riposizionarsi.
Cantieri di Puglia è infatti la nuova azienda che sorgerà nell’area ex Soico, ottenuta in concessione dall’Autorità portuale del Mar Ionio, per la quale è stato avviato l’iter di ammissione alle agevolazioni della Zona economica speciale ionica (Zes). 

Il futuro

«Per Azimut Benetti stiamo costruendo a Buffoluto, in collaborazione con la Sgm. L’area dei vecchi cantieri navali è stata acquisita da due diverse società, una delle quali è appunto Sgm - spiega Di Napoli a Quotidiano -.

La parte di area dove sto lavorando è quella ristrutturata. Una prima, importante, ristrutturazione l’aveva effettuata l’imprenditore Nigro, in seguito scomparso. Poi, per alcune vicende societarie, quel cantiere è stato desertificato per un certo periodo di tempo, ci sono stati anche episodi di sciacallaggio, ma chi l’ha acquisito circa due anni fa l’ha praticamente stravolto. E ora siamo lì. «Sul primo yacht destinato ad Azimut Benetti sono attualmente impiegate circa 70 persone, stiamo costruendo una barca completa da 50 metri, scafo in acciaio e sovrastrutture in alluminio. La consegna è prevista ad aprile del 2024» rileva Di Napoli.

Ma la commessa per Azimut Benetti (che ha istituito l’Azimut Benetti Group Corporate Academy, una scuola d’impresa per formare professionalità del settore, mentre nella società, con una quota del 33 per cento, è entrato il fondo sovrano arabo Public investment fund Pif) è solo un tassello, seppur molto importante, perché il progetto in rampa di lancio riguarda Cantieri di Puglia per arrivare, per gradi, ad un brand autonomo. «Abbiamo caricato tutta la documentazione sul portale della Zes - spiega Di Napoli su Cantieri di Puglia -. Adesso ci sono i 90 giorni per la conferenza dei servizi. Stimiamo che ci sia entro il 20 ottobre per poi ottenere le autorizzazioni e quindi partire con la parte finanziaria dell’investimento. Quando aprirò il cantiere? La conferenza di servizi è propedeutica per ottenere l’autorizzazione a costruire. Ottenuta questa, va montato l’impianto finanziario perché quasi certamente ci sarà un accordo di programma che vedrà coinvolta la Regione Puglia per la sua parte. Ci sarà anche una parte di ricerca e sviluppo. Impostato il tutto, ci auguriamo che nei primi mesi del 2024 si possa partire con la costruzione della nuova realtà». 

Il cronoprogramma

È previsto un cronoprogramma di 30 mesi per la nuova azienda mentre l’investimento iniziale è di 63 milioni di euro. «Gli occupati stimati sono 200 diretti come primo investimento - evidenzia di Napoli -, più tutto l’indotto, e cioè le attività che oggi subappaltiamo, saranno subappaltate al territorio. Impianti elettrici, impianti di tubazione, attività che fanno girare almeno 70-80 persone di indotto ma subito».

«Parlo di investimento iniziale di 63 milioni - chiarisce Di Napoli - poiché l’area ha un indice di fabbricabilità superiore a quanto stiamo utilizzando in questa prima fase. Noi costruiremo 10mila metri di coperto su 30mila che l’area potrebbe ospitare». Il programma è comunque destinato ad avanzare. «La previsione è di ampliare nel secondo step e l’obiettivo è quello di uscire sul mercato con un marchio nostro, barche a marchio Cantieri di Puglia» sottolinea Di Napoli. «Oggi - prosegue - abbiamo prevalentemente un’attività da terzisti seppure per i primi player al mondo, come Azimut Benetti e Sanlorenzo, con Azimut Benetti che si è riconfermato primo cantiere al mondo e lo è ormai da venti anni. Quando sarà operativa l’azienda Cantieri di Puglia, inizialmente continuerò a lavorare per Azimut Benetti e San Lorenzo ma l’obiettivo per cui nasce una nuova realtà, e di tali dimensioni, è creare un cluster di aziende specializzate, ognuna nel proprio settore e nel proprio campo, in modo da uscire con un marchio nostro e avere quindi un’opportunità». 

«Adesso continueremo per qualche anno a costruire per terzi. Se poi entri nella fase finale ed hai il progetto finale del marchio proprio, il personale terzista collegato alla fase uno è destinato a crescere in quanto si apre uno scenario di tutt’altra entità», aggiunge Di Napoli. A giugno Confindustria Taranto, insieme a Confindustria nazionale, ha tenuto al circolo ufficiali di Marina un convegno proprio per focalizzare le potenzialità della nautica snocciolando una serie di dati significativi. Eccoli: nel 2021 la produzione é cresciuta del 31 per cento, arrivando a 6,2 miliardi, che era il picco massimo del 2008, prima della crisi economica, mentre nel 2022 la crescita dovrebbe essere stata dal 15 al 20 per cento, superando i 7 miliardi di fatturato con 3,5 miliardi di export. Nella filiera, invece, ci sono 13 miliardi di fatturato con 190mila addetti. E ancora: l’Italia è leader da decenni nella costruzione dei super yacht da 24 metri in su e nel 2022 si sono registrati ordini per 1.200 imbarcazioni con 593 in portafoglio a cantieri italiani. È il settore, la nautica, dove ogni addetto in più alla produzione ne genera 9,2 nella filiera e ogni euro investito nella filiera crea un valore aggiunto di 7,5 euro. «Stiamo facendo una collaborazione con Confindustria nautica - afferma Di Napoli riprendendo la traccia di quel convegno - perché questo ci permette di creare una serie di eventi con le aziende nazionali del settore che hanno la forte esigenza di creare un indotto e cercare nuovi fornitori. Purtroppo il settore sta subendo negativamente la forte crescita avuta. Anche quest’anno è a +22. La crescita è tale che è satura la linea dei subappaltatori, e quindi si stanno cercando nuovi fornitori, nuove realtà». Una prospettiva che spinge Confindustria Taranto a vedere nella nautica e nelle costruzioni navali uno spazio di diversificazione. 

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