Atroce vendetta su facebook
invito hot a nome della suocera

Atroce vendetta su facebook invito hot a nome della suocera
di Mario DILIBERTO
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Venerdì 15 Giugno 2018, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 22:40
Si è vendicata della suocera su facebook. Violando la bacheca della malcapitata e inondandola di messaggi e offerte a luci rosse. Con tanto di nome e numero di telefono della mamma del marito.
Una rappresaglia atroce per la quale, però, è stata condannata a sette mesi di reclusione, con pena sospesa, e al risarcimento del danno, da liquidare in sede civile, ma con l’obbligo di pagare subito una provvisionale di tremila euro, oltre alle spese del giudizio.
Sono sfociati in Tribunale, infatti, gli incredibili strascichi di uno dei più classici dissidi familiari all’italiana.
Da un lato la suocera e dall’altro la nuora. Un binomio notoriamente esplosivo in cui la nuora, in questo caso, ha scelto una strada ben al di fuori della tradizione per colpire, in maniera a dir poco malvagia, la mamma del marito. Un tempo, infatti, ci si limitava ad insultarsi e magari a togliersi il saluto. Lei, invece, ha voluto strafare.
Così, chissà come, si sarebbe procurata le credenziali facebook dell’odiata suocera, una tarantina di 58 anni, impossessandosi della bacheca della vittima. E si è sfogata senza remore infangando il nome povera donna.
Sul profilo della 58enne sono apparse in rapida successione immagini a sfondo sessuale più che esplicite. Con annunci della stessa portata, in cui la titolare della bacheca si diceva disposta ad ogni tipo di prestazione pur di essere pagata.
Per la suocera un vero e proprio tormento, visto che sul profilo la perfida mano ignota ha anche inserito il suo numero di cellulare. La vittima, peraltro, ha disperatamente cercato di cancellare il profilo, ma l’ignoto hacker le ha cambiato le credenziali, impedendole l’accesso per ripulire il profilo da quelle nefandezze. Che, anzi, sono andate avanti.
Un incubo dal quale la vittima è riuscita a liberarsi solo con la denuncia ai carabinieri.
I controlli, affidati subito alla Polizia Postale, però, le hanno riservato una sorpresa piuttosto amara.
Perché l’accesso “pirata” su facebook è risultato provenire dall’utenza intestata al figlio. Questa circostanza, sommata ai rapporti non proprio idilliaci tra nuora e suocera, hanno spianato la strada alla soluzione del giallo. Con gli investigatori che hanno puntato l’indice contro quella nuora livorosa che, giusto per non farsi mancare niente, nel frattempo ha pure riempito di insulti la mamma del marito con numerosi sms.
La singolare vicenda è finita a giudizio, con la nuora, che si professa innocente, chiamata a rispondere della sua perfidia, tradotta nelle contestazioni di ingiuria, diffamazione, accesso abusivo a sistema informatico e atti persecutori. La vittima, dal suo canto, si è costituita parte civile mediante l’avvocato Carlo Petrone, invocando giustizia per quel tormento subito on line.
L’altro giorno il verdetto, con la nuora condannata a sette mesi con pena sospesa e assolta dalla sola accusa di ingiuria. La sospensione della pena, però, è condizionata al pagamento della provvisionale di tremila euro entro il termine di sei mesi.
 
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