Il progetto di Ferretti per costruire gli scafi degli yacht nell’ex yard Belleli di Taranto è purtroppo affondato, perché l’azienda l’1 marzo si è ritirata. Non sembra naufragata, però, la prospettiva di cominciare pian piano a costruire a Taranto un polo della cantieristica e della nautica. Il 7 maggio, nell’area degli ex Cantieri Navali di Fincantieri a Buffoluto, ora cantiere navale SGM, sarà infatti varato il primo megayacht FB616 realizzato dalle società SGM, Sea Style Company e Costruzioni Generali. «È uno scafo che misura 55 metri - spiega Maurizio Abbatematteo, amministratore unico di SGM - e abbiamo in corso tre costruzioni. Il primo è quello prossimo al varo e altri due sono in realizzazione: uno da 55 metri e l’altro da 60. Al momento come SGM siamo intorno ai 150 addetti, più altri 50 di Costruzioni Generali insieme a Sea Style». I tre scafi andranno per i completamenti a Livorno da Azimut Benetti, primo costruttore mondiale di yacht.
Le dichiarazioni
«Dal varo dello yacht - aggiunge Pasquale Di Napoli, a capo di Sea Style, nonchè presidente della sezione navalmeccanica e metalmeccanica di Confindustria Taranto - dobbiamo calcolare altri 18 mesi per la consegna all’armatore. Noi abbiamo fatto lo scafo e un po’ di preallestimento, mentre quando arriva in cantiere si comincia con tutta la parte elettrica, le verniciature e le coibentazioni, per poi arredare e consegnare. Un altro scafo lo consegneremo a ottobre, l’ultimo, invece, a maggio 2025. Quello che mettiamo in acqua il 7 maggio, lo abbiamo cominciato a maggio dello scorso anno».
Il progetto
Abbatematteo e Di Napoli sono di origine tarantina e da anni lavorano nella cantieristica navale. In particolare, Abbatematteo è presente «in tutti i cantieri di Fincantieri e per loro costruiamo parti di blocchi dello scafo delle navi da crociera e tutta la parte impiantistica. Navi militari complete, dall’illuminazione al sistema di combattimento, mentre su quelle da crociera costruiamo gli impianti di qualsiasi genere a partire dalla propulsione. Come gruppo, tra diretti e indiretti flottiamo dai 650 ai 750 lavoratori. Il giro di affari è tra i 35 e i 40 milioni di euro». Di Napoli, invece, ha base in Toscana, tra Livorno e Marina di Carrara, dove lavora per importanti costruttori di imbarcazioni. Ha eseguito commesse per la San Lorenzo spa di La Spezia, altra azienda del settore. Abbatematteo e Di Napoli lavorano al Nord, ma vogliono sviluppare impresa anche nella loro terra d’origine, in un settore come la cantieristica e la nautica che è sicuramente tra i più identificativi del made in Italy. Abbatematteo è infatti impegnato nella riconversione dell’area ex Cantieri Navali. A dicembre, in occasione del varo della prima barcaporta per uno dei bacini dell’Arsenale della Marina - una seconda sarà consegnata a giugno - Abbatematteo disse a Quotidiano che avrebbe continuato il ripristino dell’area ex Cantieri «per poter varare nuove costruzioni navali.
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