dal nostro inviato
Valentina Errante
BRUXELLES I team europei saranno indirizzati in sette centri di accoglienza e due caserme. Perché, se davvero l'Agenda Ue fosse approvata con la procedura d'urgenza, già a giugno in Italia potrebbero arrivare rappresentanti di Easo (l'Agenzia Ue che si occupa dei richiedenti asilo) Frontex ed Europol. Sono i cosiddetti ”hotspots”, che avevano suscitato molte polemiche, ossia i punti caldi del sistema immigrazione in Italia, che l'Ue voleva controllare.
L'ultima versione del Piano non prevede ispettori, ma un lavoro comune nelle procedure più difficili, a cominciare dall'identificazione e dal fotosegnalamento degli stranieri. Le modalità della collaborazione verranno definite nelle prossime settimane. Intanto però il Viminale ipotizza un piano.
I CENTRI
Secondo l'Agenda della Commissione saranno i paesi ”riceventi” a decidere dove inviare i team europei che collaboreranno con la nostra immigrazione. L'ipotesi è che oltre a Taranto, Augusta, Pozzallo, Porto Empedocle, Lampedusa, San Giuliano, vengano utilizzate anche le caserme di Civitavecchia e Messina, considerate strutture di emergenza. Ciascun centro non ospiterà più di 400 migranti. Proprio per evitare sovraffollamento per i richiedenti asilo che non potranno allontanarsi fino all'identificazione completa.
HOTSPOTS
Il ruolo dei rappresentanti di Easo Frontex e Europol sarà definito nelle prossime settimane. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ci tiene a ribadirlo: «Siamo uno Stato sovrano e siamo pronti a fare da soli. C'è da vedere se i soggetti che vengono a fare l'identificazione fanno parte di un piano complessivo internazionale, oppure vengono per controllare noi». Sulla questione le trRattative andranno avanti. Rappresentanti dell'Ue dovrebbero arrivare anche a lavorare con i funzionari impiegati nelle commissioni che esaminano le richieste di asilo. In particolare per risolvere il problema dei tempi lunghi dell'Italia: la legge prevederebbe tre settimane, mentre possono trascorrere anche anni.
I FONDI
Anche sui soldi a disposizione è ancora tutto da discutere. Al momento sono 60 i milioni di euro destinati dall'Agenda ai paesi che hanno affrontato la pressione dell'emergenza immigrazione, aiuti per gestire i flussi e per le cure sanitarie dei migranti, ma non è detto che altri soldi saranno stanziati.
E fondi in aggiunta dovrebbero arrivare anche per i mezzi che soccorrono i migranti nel Canale di Sicilia. Il terzo punto dell'Agenda riguarda il rafforzamento di Triton e Poseidon, le operazioni congiunte di sorveglianza delle frontiere dell'agenzia Frontex, per le quali verranno triplicati somme e capacità tra il 2015 e il 2016, come aveva chiesto il Consiglio europeo, convocato in sede straordinaria dopo la tragedia di aprile scorso. Una decisione che comporterà anche un allargamento del raggio d'azione e di intervento per ricerca e salvataggi in mare. Ieri la Commissione ha adottato un bilancio rettificativo per il 2015 che assicura i fondi: 89 milioni di euro in tutto (57 milioni per il fondo asilo, migrazione e integrazione e 5 milioni per il fondo sicurezza interna) destinati per finanziere le emergenza degli stati membri in prima linea. Entro la fine di maggio arriverà anche il nuovo piano operativo Triton.
Migranti, pronti 7 centri di raccolta: a Civitavecchia una caserma
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Giovedì 14 Maggio 2015, 06:12 - Ultimo aggiornamento: 10:51