Il cardinale Angelo Becciu, al termine del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato e la compravendita del palazzo di Londra, è stato condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione. Assolto da tutti i reati invece don Mauro Carlino, ex funzionario dell'Ufficio amministrativo del Vaticano e oggi parroco di Santa Croce a Lecce.
La sentenza nei confronti del cardinale
La decisione è stata annunciata questo pomeriggio dal presidente del Tribunale vaticano, Giuseppe Pignatone, alla lettura della sentenza.
La multa e l'interdizione perpetua
Il tribunale del Vaticano ha altresì condannato Becciu ad 8 mila euro di multa e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
La sentenza per don Mauro Carlino
Assolto da tutti i reati, per don Mauro Carlino la vicenda giudiziaria finisce qui. Il prelato salentino nel ruolo di segretario del cardinale Becciu era stato accusato di estorsione ed abuso di ufficio. Per lui Diddi aveva chiesto 5 anni e 4 mesi di reclusione.
Il commento del vescovo di Lecce, monsignor Michele Seccia
«Sono felice per la sentenza che ha restituito al nostro don Mauro la dignità umana e la credibilità sacerdotale messe in dubbio da ipotesi di reato rivelatesi poi infondate. Sono stati anni di sofferenza anzitutto per lui. Ma egli ha affrontato le vicende nelle quali era stato ingiustamente coinvolto con coraggio e, certo della sua innocenza, con tanta fiducia nella magistratura vaticana - è il commento a caldo del vescovo di Lecce, monsignor Michele Seccia - Ma sono stati anni di sofferenza anche per me che sono il suo vescovo - sottolinea - e che non ho mai vacillato davanti alle accuse che gli venivano mosse. Tant’è vero che, nonostante immaginassi che più di qualcuno avrebbe storto il naso, dopo il suo rientro in diocesi non ho esitato a nominarlo mio segretario personale e poi, successivamente, anche parroco della Basilica di Santa Croce. Incarichi che egli ha svolto con obbedienza, fedeltà, spirito di servizio e di abnegazione e con grande impegno sacerdotale, pur dovendo affrontare le ricostruzioni fantasiose e la gogna mediatica».
«Infine - dice il vescovo - sono stati anni difficili per la Chiesa di Lecce che con lui ha pregato e che accanto a lui ha affrontato il tunnel del processo: sono stati molti coloro che hanno creduto nella sua innocenza e gli sono stati vicini con affetto e amicizia. In quest’ora di liberazione in cui ha vinto la verità, ringrazio il Signore e, insieme con i confratelli presbiteri della nostra Chiesa di Lecce, prego per don Mauro affinché presto ritrovi la meritata serenità interiore».