Musica dopo la mezzanotte, pugno duro dell'amministrazione: due locali chiusi per tre giorni

Sospesa la somministrazione di cibo e bevande e multe salate per due pub che si trovano nelle zone centrali dell’Umbertino e Murattiano

Musica dopo la mezzanotte, pugno duro dell'amministrazione: due locali chiusi per tre giorni
di Samantha DELL’EDERA
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Mercoledì 21 Giugno 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:58

Per la musica oltre la mezzanotte all’interno dei locali scattano le sanzioni più severe. Dopo due multe è stata, infatti, decisa la sospensione dell’attività di somministrazione di cibi e bevande per due locali del Murattiano e dell’Umbertino, per tre giorni consecutivi. Lo si legge nell’ordinanza firmata dalla ripartizione Annona del Comune di Bari, nella quale vengono elencate le infrazioni commesse dalle attività commerciali.

Il perché della chiusura

In particolare un gestore avrebbe ricevuto due verbali «in quanto, a seguito di segnalazione della sala operativa della polizia locale di Bari, delle ore 00.20, e a seguito di ispezione effettuata alle ore 00,42, in Bari è emerso che presso il pubblico esercizio il trasgressore diffondeva all’interno musica oltre le ore 24,00 sebbene vietato».

Altra ispezione è stata effettuata anche il 19 febbraio all’una di notte, sempre per la musica ad alto volume oltre le 24.


La violazione commessa riguarda l’articolo 9 del regolamento comunale nel quale si disciplinano le modalità di svolgimento del piccolo trattenimento all’interno dei pubblici esercizi e si stabilisce che «la diffusione musicale deve essere sospesa dalle ore 14,00 alle ore 16,00 e cessare alle ore 24». Sempre lo stesso articolo prevede la sospensione dell’attività fino a tre giorni «nel caso in cui l’esercente non rispetti gli orari e le indicazioni operative decise dai comuni per la tutela degli abitati delle aree limitrofe».
Anche il recente Documento strategico del commercio così sancisce: «In caso di particolare gravità o di recidiva, la competente autorità comunale dispone, altresì, la sospensione dell’attività di vendita per un periodo non inferiore a tre e non superiore a venti giorni lavorativi», specificando che «la recidiva si verifica qualora sia sta commessa la stessa violazione per due volte in un anno anche se si è proceduto al pagamento della sanzione». Da qui la decisione del Comune di sospendere per tre giorni le attività di somministrazione di alimenti e bevande a due locali.

I controlli contro la "mala movida"


La polizia locale ha intensificato i controlli su quella che è stata definita la “mala movida”, soprattutto dopo le sollecitazioni da parte dei comitati di residenti dell’Umbertino, dove si verificano i maggiori disagi. E gli stessi residenti hanno già presentato un esposto in procura firmato da 140 persone e sono pronti eventualmente anche a ritornare in tribunale, seguendo l’esempio di Brescia dove l’amministrazione è stata condannata al risarcimento dei danni perché non aveva garantito «il rispetto delle norme di quiete pubblica e di conseguenza non aveva tutelato la salute dei cittadini».
«Siamo davvero stanchi – aveva detto nei giorni scorsi Mauro Gargano, tra i rappresentanti del comitato di salvaguardia della zona Umbertina – sono anni che chiediamo al Comune di mettere un freno alle aperture indiscriminate dei locali, che chiediamo di individuare le zone di tutela e di pregio. Ma nulla, nulla è stato fatto ed oggi siamo arrivati al punto che l’unica soluzione sono i risarcimenti danni?».

Schiamazzi fino all'alba


Con l’arrivo delle belle giornate torna quindi il problema della movida “fracassona”: centinaia di ragazzi fuori dai locali, con schiamazzi fino all’alba, strade usate come bagni pubblici, auto trasformate in “vassoi” per birre e piatti e parcheggi inesistenti per i residenti. Una storia “sempre uguale” e alla quale al momento sembra non esserci soluzione. «Le ordinanze – ha continuato Gargano - bisogna farle rispettare. Si potrebbero creare dei poli gastronomici in altre parti della città in modo da delocalizzare la movida e “convincere” i gestori a trasferirsi». Intanto, oltre ai controlli, il Comune sta lavorando anche sul piano di zonizzazione acustica, uno strumento, obbligatorio, che suddivide la città in zone o classi “acusticamente” omogenee, attribuendo a ciascuna di esse un preciso limite alle emissioni prodotte da sorgenti rumorose, fisse o mobili.

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