Via libera alle commissioni speciali municipali più “lunghe” che passano dal massimo di tre mesi a sei mesi, ma stop alle commissioni municipali con partecipazione dei consiglieri non solo in presenza ma anche da remoto. Una sorta di “dad” non per le scuole, ma per la politica. Ieri in Consiglio comunale sono state presentate due modifiche al regolamento sul decentramento. La prima ha riguardato l’estensione della durata massima delle commissioni speciali. Che fino a ieri non potevano superare i tre mesi.
Commissioni sino a sei mesi e più riunioni giornaliere
Con l’approvazione in Consiglio (23 favorevoli e un astenuto) ora potranno durare anche sei mesi, allargando di fatto il numero di riunioni giornaliere e rendendo quindi più facile per tutti i consiglieri il raggiungimento della massima indennità pari a circa 1.119 euro lordi.
La discussione in Consiglio comunale è stata aperta dal consigliere Leo Magrone di Popolari per Bari, che ha presentato le due modifiche al regolamento del decentramento. «Si tratta di una modifica al regolamento sul decentramento amministrativo – ha detto in aula - frutto di una serie di incontri all’interno della commissione decentramento.
Stop alla "dad" per i consiglieri
Non è passata invece la modifica che riguarda la possibilità di partecipare alle commissioni municipali non solo in presenza ma anche in modalità remota. La delibera ha ottenuto solo 18 voti favorevoli, 1 contrario e due astenuti. Era necessario invece raggiungere la metà più uno dei consiglieri eletti (che sono 36) quindi bisognava avere 19 voti favorevoli. Il voto contrario e i due astenuti hanno fermato la corsa alla “dad” della politica. In realtà il 16 maggio alle 5 del mattino il Consiglio comunale aveva già votato a favore della partecipazione “mista” nelle commissioni in Comune e in seguito consiglieri municipali avevano chiesto di poter avere la stessa possibilità anche loro.
«Io ho votato contro le sedute in modalità mista – ha detto Pierluigi Introna del Pd - Io continuo a lavorare in presenza, ma non sono io a giudicare le decisioni della maggioranza. Quindi mi adeguo alla maggioranza in questo caso». «La politica si fa in presenza, non in remoto o alla Play station”, commenta Antonio Ciaula di Forza Italia. “Con la presenza fisica si fa politica», ha aggiunto Pasquale Di Rella.
Per Marco Bronzini del Pd la delibera doveva servire solo a garantire pari opportunità tra consiglieri comunali e municipali. «Non è una facilitazione, è una garanzia, perché il nostro compito è l’esercizio della politica e quando condizioni, che fanno riferimento al senso di responsabilità, mi spingono a verificare l’impossibilità di dare il mio contributo in commissione, viene in supporto la modalità mista».
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