Capitale italiana della cultura 2027: «È importante fare squadra»

Turisti in visita alle Colonne romane
Turisti in visita alle Colonne romane
di Francesco TRINCHERA
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Venerdì 19 Aprile 2024, 05:00

La candidatura di Brindisi a Capitale italiana della cultura 2027 ha grandi potenzialità e deve raccogliere l’adesione di tutti gli attori del territorio. Questi, in sintesi, gli spunti che arrivano da alcuni degli operatori del settore culturale.

Grassi

Il direttore artistico del Nuovo teatro Verdi Carmelo Grassi, infatti, ha ribadito che la città adriatica può intraprendere questo percorso a pieno titolo: «Sarà importante vedere come l’amministrazione comunale vorrà attrezzarsi ma le basi ci sono. Poi, ci vorrà un’idea progetto ed un lavoro da fare». In questo contesto Brindisi, al netto del confronto che ci sarà con le altre candidate, dovrà far forza su alcuni elementi specifici, a partire dal coinvolgimento dei cittadini e dalla capacità di trovare un filo conduttore che sappia convincere le commissioni giudicanti: «Insomma, ci sono ancora tanti passi che si devono fare ma credo che ci sia la possibilità. Dipenderà da tanti variabili ma a Brindisi non manca niente e tutto dipenderà dal progetto che si propone». Tra i principali punti di forza, Grassi vede quello della via Appia, così come del porto e della sua storia: «Ci sono passati tutti, dai greci ai romani alla Valigia delle Indie ma anche in questo caso bisogna vedere cosa vuole evidenziare il progetto della candidatura e su cosa voglia puntare». L’appello dell’imprenditore del settore dello spettacolo è anche di proporre «un’idea innovativa e particolare».

Giuliano

C’è, poi, il ruolo della scuola: Salvatore Giuliano, che è anche coordinatore provinciale di una forza di opposizione come il Movimento 5 stelle, si associa comunque all’entusiasmo generale: «È una decisione che deve essere presa, da tutti coloro che hanno a cuore la città di Brindisi, con estrema soddisfazione ed anche con orgoglio. Sono cose che fanno bene alla città, fanno bene al territorio ed a mio avviso dovrebbero vedere tutte le forze politiche collaborare». La stessa scuola, per Giuliano, può trarne vantaggio: «Sicuramente, avendo partecipato ad altri eventi ed altre occasioni del genere in giro per l’Italia in altre città che sono state individuate, la ricaduta è estremamente positiva su tutte le scuole, che saranno coinvolte in tantissime attività durante quel periodo». Ed in ottica candidatura a Capitale della cultura, gli istituti scolastici «possono dare una mano nei modi e nelle forme che i promotori vorranno individuare per promuovere e sostenere questa candidatura, diffondendo attraverso gli studenti questa grandissima opportunità per il territorio, facendo di questa proposta quella dell’intera città di Brindisi». Giuliano, infatti, ha evidenziato che praticamente l’intero territorio gravita attorno alla scuola, tra chi ci lavora, gli studenti e le loro famiglie, anche in senso allargato.

L’istituzione scolastica, perciò, «può dare un grandissimo contributo al progetto stesso ed alla diffusione dei suoi valori e degli aspetti positivi».

Melcore

Antonio Melcore, segretario dell’associazione Brindisi e le Antiche Strade, si dice pronto a sostenere la candidatura: «Apprezziamo la volontà dell’amministrazione di puntare su questa proposta, anche perché come Casa di quartiere ci siamo sentiti tirati in ballo dalle parole del sindaco». Il primo cittadino, infatti, aveva tessuto le lodi di questo strumento in occasione dell’inaugurazione del “Nodo galattica” a palazzo Guerrieri. In particolare, attraverso il centro servizi dell’Accademia degli erranti, l’associazione ha promosso il turismo lento ed i cammini culturali. «Spero possa rientrare nel dossier di candidatura, per rimarcare l’importanza di Brindisi come crocevia di rotte, percorsi e cammini e soprattutto nell’ottica del riconoscimento dell’Appia come patrimonio Unesco, come potrebbe accadere anche per la via Francigena». Valore aggiunto che può essere evidenziato anche dal fatto che dal 4 al 7 giugno, gli spazi dell’associazione nell’ex convento delle scuole Pie ospiteranno il “training” per tutti i manager degli itinerari del Consiglio d’Europa. «Brindisi in quei giorni sarà una sorta di capitale del turismo lento di Europa: ci saranno i rappresentanti del Cammino di Santiago, della via Francigena che saranno ospitati da noi».

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