Risse e vandalismo: il parco Di Giulio ostaggio delle baby gang

L'ultimo episodio ripreso in un video da una mamma

Un'immagine del video ripreso da un genitore
Un'immagine del video ripreso da un genitore
di Salvatore MORELLI
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Domenica 21 Aprile 2024, 19:56 - Ultimo aggiornamento: 20:15

Furti, attentati incendiari e atti vandalici di ogni tipo. Dopo la rissa tra un gruppo di ragazzini, continua per il parco Di Giulio a Brindisi la serie negativa degli episodi che riguardano uno dei polmoni verdi più grandi della città, incastonato tra scuole e palazzine del quartiere Commenda. Un luogo, con i suoi lunghi viali alberati, che viene frequentato anche da diversi studenti nel periodo scolastico e bambini nel corso della giornata, che continua purtroppo a far parlare di sé in modo negativo quando si concentrano situazioni che rasentano la “violenza urbana”.

L'episodio ripreso da un genitore nel parco

Per ultimo, l'altro giorno è stato scioccante quanto emerso in seguito a un video di una mamma brindisina (postato e poi rimosso su Facebook per questione di privacy) dove due ragazzini si picchiavano senza alcuna ragione alla presenza di altri coetanei, tutti minori di 14 anni.

Un raduno nel parco che ha sconvolto non poco chi ha avuto modo di visionare quelle immagini. Finito con una denuncia dei genitori e il coraggio di una mamma che (dopo quanto postato) ora spera che quanto accaduto non si ripeta più.

I precedenti

Purtroppo, la serie poco felice che riguarda la frequentazione di giovani all'interno del Parco Di Giulio ha di recente visto (lo scorso 22 marzo) una banda di ragazzi - rimasta ignota alle forze dell'ordine - che a creato un orribile “festa” nei corridoi e nelle aule di un asilo con alcuni estintori destinati allo spegnimento degli incendi, seminando per terra e sulle attrezzature scolastiche del “Comprensivo Commenda”, in via Vittorio Di Giuseppe, un mare di polvere chimica. L'atto vandalico, l'ennesimo a danno dello stesso plesso scolastico che ospita ragazzini fra i 3 e i 5 anni, era stato commesso nella tarda serata del 21 marzo da una ghenga di ragazzi (soliti frequentare il vicino parco “Di Giulio” fino a tarda sera) che si era introdotta all'interno utilizzando una porta finestra che si affaccia direttamente sulla zona verde, già presa presa di mira tantissime volte. Non mancano, infatti, denunce di ogni tipo da quelle parti e con fascicoli in Procura. Arrivate alle forze dell'ordine anche attraverso lamentele dirette da parte dei residenti, a loro volta vittime di danni a carico di veicoli di famiglia - parcheggiati lungo la via pubblica - colpiti attraverso il lancio di grosse pietre divelte dai muri a secco che accompagnano i vari viali del parco.

In una delle ultime incursioni (una serie incalcolabile dopo l'inaugurazione del parco avvenuta nel 2011), i vandali di turno avevano preso di mira una finestra e una porta dell'ex pizzeria “Never give up”, diventata nel tempo un rudere dopo la chiusura. La muratura che l'amministrazione comunale aveva realizzato solo pochi giorni prima per cercare di “preservare” da altri scempi quel poco che è rimasto integro era stata nuovamente abbattuta e riversata sul pavimento subito dopo il lavoro degli operai. Un rudere, come si presenta ancora oggi (nonostante una sorta di “blindatura” per evitare altre intrusioni), che ha alle spalle episodi anche più tragici: incendiato nel maggio del 2016 con l'utilizzo di alcuni copertoni d'auto, ad un mese dall'apertura, la pizzeria aveva poi aperto i battenti tre mesi dopo con un nome emblematico e molto coraggioso: “Never give up” (Mai arrendersi), ma poco tempo dopo i gestori avevano comunque smesso di portare avanti quell'attività commerciale. L'intera struttura è stata messa anche all'asta dall'amministrazione comunale ma, ad oggi, non ci sarebbero acquirenti. Nonostante la chiusura serale del parco, molti estranei continuano a farne uso, come più volte denunciato dagli stessi residenti delle palazzine circostanti che dai piani alti hanno spesso “commentato” (anche sui social) i misteri notturni di “una terra di nessuno”.

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