Autismo e tagli delle prestazioni, audizione in Regione

Autismo e tagli delle prestazioni, audizione in Regione
Autismo e tagli delle prestazioni, audizione in Regione
di ​Andrea TAFURO
3 Minuti di Lettura
Venerdì 26 Aprile 2024, 19:34 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 12:03

«Eliminare la suddivisione dei fondi per fasce d'età e ampliare ulteriormente le risorse sull'autismo, affinché nessuno degli utenti richiedenti l'assistenza resti fuori dall'erogazione dei servizi». Sono queste le richieste portate in commissione regionale sanità, convocata nei giorni scorsi a Bari, a seguito del taglio delle ore di prestazioni terapeutiche su minori affetti da autismo, attuato nelle scorse settimane dall'Asl Lecce.

La preoccupazione dei genitori 


All’esame della terza commissione è finita infatti la preoccupazione, di molti genitori di ragazzini affetti da disagio dello spettro autistico, per la riduzione pari al 50 per cento delle ore di intervento previste dal programma regionale integrato, nel Cat di Lecce, in particolare per la fascia di età compresa tra i 6 e gli 11 anni.

Un provvedimento, nato pare sulla base di criteri economici, con la riduzione orizzontale dei servizi di riabilitazione per ogni utente, senza quindi alcuna valutazione clinica per singolo caso, e che in provincia di Lecce riguarda buona parte dei circa 2mila minorenni, tra autismo e altre forme di disabilità mentale. I genitori intervenuti in audizione, hanno infatti rappresentato il timore di una regressione tale da compromettere lo sviluppo psico – educativo e comunicativo con danni irreversibili per i loro bambini. Nel dettaglio i moduli previsti sono 3, riferiti alle fasce di età: da 0 a 5, da 6 a 11 e 12-18 anni. 


«L'incontro in commissione – ha affermato il consigliere regionale Antonio Gabellone – radunando tutte le parti in causa, ha consentito di mettere a fuoco quelle che sono le criticità del settore, nonostante questa sia una fase particolare per l'assenza dell'assessore delegato al ramo. Tuttavia abbiamo fatto chiarezza attorno a due questioni principali: ci sono delle previsioni regionali che vanno modificate e adattate a quella che è la necessità, quindi sarebbe opportuno rimuovere la suddivisione delle fasce d'età così da trattare in maniera completa le prestazioni richieste dagli utenti sino a 18 anni». Proposta che avrebbe trovato anche la condivisione della dirigente del dipartimento regionale, Elena Memeo. 
«L'altro aspetto – ha aggiunto Gabellone – riguarda le lunghe liste d'attesa maturate nelle fasce da 0 a 5 anni e da 6 a 11 anni: fattore che richiede un'attenta valutazione per aumentare la platea degli utenti. Non è però accettabile che le prestazioni di chi è già inserito nei percorsi assistenziali siano ridotte del 50%, quindi riteniamo necessario un intervento per verificare le risorse disponibili al fine di calibrare le ore di prestazioni, così da limitare le riduzioni e contemporaneamente aggiungere nuovi utenti». 

La Asl 


Da parte dell'Asl Lecce, nel corso della commissione la responsabile dell’unità operativa complessa di Neuropsichiatria Infantile, Adriana Margiotta (che ha portato con sé una relazione sull'argomento prodotta dal direttore del dipartimento Serafino De Giorgi), ha giustificato tale riduzione a seguito di una modifica organizzativa che ha comportato la redistribuzione del budget disponibile tra i tre moduli di attività assistenziale. Precedentemente, in ragione dell’esiguo numero di minori della fascia 12-18 (solo quattro), una parte del budget era stato destinato alla fascia 6-11, «permettendo di raddoppiare il numero dei bambini assistiti».
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