Ascolti, telefonate per incrociare i dati e le testimonianze, sopralluoghi e un continuo flusso di comunicazioni con le Procure ordinaria e per i minorenni. Indagini a tamburo battente quelle che stanno svolgendo i carabinieri in queste ore dopo avere ritrovato nelle campagne del Sud Salento una ragazza di 15 anni uscita da casa venerdì mattina attorno alle 8 ma che non ha mai raggiunto la scuola.
L'inchiesta
Batte due piste, l’inchiesta: c’è il sospetto che la studentessa sia stata vittima di un’aggressione, lo lasciano pensare le ferite sul corpo, i lividi ed anche le bruciature all’altezza degli zigomi. Come se quelle ore in cui ha lasciato in ansia i genitori, l’abbia vista coinvolta in un incontro degenerato nella violenza.
Fra le possibilità prese in esame, dunque, anche quella che sia stata in compagnia di almeno un’altra persona. L’altra pista è quella della partecipazione ad una challange: quei giochi estremi che ormai dilagano fra gli studenti delle scuole superiori, che consistono nel mettere alla prova la propria incolumità per sfidare la sorte, vincere la paura, dimostrarsi superiori alle regole di prudenza dei “boomer”.
I dati della Procura
Uno dei tanti casi che si verificano nel Salento, visto che i dati a disposizione della Procura per i minorenni dicono di un dilagare di challange di atti di autolesionismo dopo le limitazioni alla libertà ed alle loro consuetudini imposte dalle regole per contenere la pandemia da Covid-19? Vanno anche in questa direzione le indagini, ma si stanno scontrando con la diffidenza dei ragazzi nei confronti del mondo degli adulti ed in particolare verso le forze dell’ordine quando si tratta di svelare i loro rituali, le abitudini e soprattutto i segreti inconfessabili della comunicazione online che viaggia parallela, e con intensità ben maggiore, di quella in presenza.
Non viene in aiuto lo stato di shock in cui è stata trovata la ragazza, dopo l’allarme lanciato dalla famiglia e dalla scuola: l’assenza è stata rilevata sul registro elettronico e comunicata ai familiari. Sono state ore di angoscia poiché la studentessa non ha risposte alle numerose chiamate ricevuto sullo smartphone. Il dispositivo diventato ormai il mezzo per mantenere le relazioni sociali è stato comunque d’aiuto agli investigatori poiché servito a localizzare la ragazza data per scomparsa.
Spaventata al punto da non essere nelle condizioni di capire cosa fosse successo e cosa stesse succedendo, la studentessa è stata condotta a Scorrano nell’ospedale Veris Delli Ponti per essere sottoposta ai controlli medici.
Il caso è seguito dai pubblici ministeri di turno delle due Procure: Giorgia Villa per l’ordinaria e Stefania Mininni per i minorenni.