La busta è stata lasciata ai piedi del gradino della porta d’ingresso del quartier generale della lista che sorge in via Unità d’Italia, a due passi da piazza del Popolo, nel cuore del centro storico. A fare la scoperta un candidato consigliere e un vigilie urbano (la sede della Polizia Municipale è quasi di fronte). All’interno c’era solo un proiettile calibro 38. Niente biglietti. Niente messaggi. È l’episodio più grave, a livello provinciale, di questa campagna elettorale che sin da principio ha fatto registrare tensioni in più comuni chiamati al voto.
Tra i precedenti, la violenta aggressione verbale da parte del padre di un esponente della lista avversa nei confronti della candidata al consiglio comunale di Cavallino, Manuela Sparapano, dopo un comizio. Da Cavallino a Gallipoli, dove Flavio Fasano (sindaco negli anni ’90 e di nuovo in corsa come primo cittadino) nei primi giorni di campagna elettorale ha scritto al prefetto per denunciare “tentativi di influenzare il voto”. Un monito a cui ha risposto il numero uno di via XXV Luglio, Claudio Palomba, assicurando “vigilanza puntuale su ogni comune” e invitando “i cittadini ad essere sentinelle della legalità”.
Una scia di veleni culminata col proiettile in busta davanti al comitato elettorale di una delle due liste in campo a San Pietro in Lama. Nei giorni scorsi, sono andati in scena i primi comizi: stilettate da entrambe le parti, fuoco incrociato, qualche colpo basso. Un clima da derby, aspro e fumantino, ma in linea con i toni roventi che sono “fisiologici” in una campagna elettorale.
Quello che è successo, probabilmente, c’entra ben poco con la politica e lo scontro dialettico. Non è escluso che il ribollire di rancori e ruggini possa aver stuzzicato e armato la mano di qualcuno intenzionato a buttare benzina sul fuoco. È una delle ipotesi, che non scarta le altre: uno dei tanti interrogativi attorno a questo misterioso episodio orfano, per adesso, di un qualsiasi movente. Intanto, la politica cerca di fare quadrato. E tra i primi a chiamare De Leo per esprimere solidarietà è stato proprio l’avversario Raffaele Quarta, candidato sindaco dell’altra lista (“San Pietro in Comune”).
Sull’episodio indagano i carabinieri della locale stazione diretti dal maresciallo Giovanni Gabriele. Il proiettile è stato collocato probabilmente tra le 13 e 16. Si cercano eventuali telecamere che potrebbero aver ripreso qualche transito sospetto. «Quando abbiamo chiuso il comitato nella tarda mattinata non c’era nulla. Nel pomeriggio - racconta Gianluca D’Elia, candidato consigliere che ha rinvenuto la pallottola - avevamo appuntamento per il giro di propaganda. Mi sono seduto sul gradino e per sbaglio ho schiacciato la busta col piede. Siamo una lista di giovani, quasi tutti alla prima esperienza, e una tale minaccia incute paura. A San Pietro non si era mai vista una cosa del genere».