Alberghi e b&b lanciano l’allarme:
«Prenotazioni, arrivano i primi stop»

Alberghi e b&b lanciano l’allarme: «Prenotazioni, arrivano i primi stop»
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Domenica 28 Gennaio 2018, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 16:15

Le agenzie che propongono i pacchetti turistici tarati su un target giovanile seguono con attenzione le vicende del lido Samsara di Gallipoli e se nelle scorse settimane si era continuato a lavorare, contando su una soluzione “amichevole” della vicenda, la sentenza del Tar di venerdì scorso ha determinato le prime disdette nelle prenotazioni. Un fatto che preoccupa gli operatori del settore alberghiero di Gallipoli, ma non solo.
A esprime le preoccupazioni di tutti è Stefan Carlino della Carlino Tourist, che è anche il titolare dell’hotel Risberg e presidente degli operatori del settore ricettivo della Città Bella. «Già ieri - rivela - dopo la notizia della “bocciatura” del Tar, alcune agenzie con cui lavoro abitualmente e che già stavano bloccando alcune settimane in alta stagione, hanno ritrattato. Hanno chiesto di attendere gli ulteriori sviluppi della situazione prima di confermare le prenotazioni per l’estate, dal momento che una delle attrazioni che maggiormente interessano al loro target potrebbe venire meno».
Si tratta di agenzie per lo più italiane che lavorano con i giovani: prenotano pacchetti di una settimana per farli pernottare nelle strutture di Gallipoli, ma poi organizzano tour anche a Otranto e Porto Cesareo, sempre a caccia del divertimento e delle feste in spiaggia o in discoteca.
«Questa fetta di turismo, tra luglio e agosto, per noi pesa un buon 50% sul totale degli incassi. Per ora abbiamo avuto le prime disdette da parte delle agenzie, che sono informate più dei singoli clienti che prenotano in maniera autonoma. Ma se la chiusura del Samsara dovesse essere confermata, perderemo anche altri clienti».
E il discorso, dagli alberghi si riversa direttamente su tutti gli altri esercizi commerciali. E se anche fosse vero che i giovanissimi non frequentano i ristoranti, comunque un calo degli introiti ci sarà per le pizzerie, per i bar, per i supermercati e per i discount. Per non parlare di alcune attività che sono nate negli ultimi anni proprio come diretta conseguenza del turismo giovanile e cioè quelle legate al noleggio di auto o minibus con conducente, di navette e di biciclette.
 
E in un periodo in cui si stava già programmando l’estate che verrà, questa improvvisa frenata abbassa l’umore degli operatori. «Magari si riuscirà a tamponare, vedremo come. Siamo spiazzati da questa situazione: negli anni ci siamo attrezzati per accogliere una clientela giovane, non possiamo riconvertirci alle famiglie nell’arco di un mese. Ci mancano i servizi: non c’è ad esempio, un grande parco tematico come Mirabilandia, non abbiamo trasporti. Non si può pretendere che le famiglie affittino le biciclette».
Infine, le recriminazioni. Gli imprenditori di Gallipoli si sentono soli, sempre a dover lottare contro la burocrazia e le istituzioni che non agevolano, ma spesso ostacolano. «Abbiamo bisogno che le amministrazioni - conclude Carlino - ci aiutino ora più che mai. Il boom turistico è arrivato solo grazie alla grande voglia delle singole imprese che hanno creato questi fenomeni.

Non abbiamo industrie, né altre risorse: siamo printi a puntare su altri target, ma non è possibile che nel Salento non sia possibile fare tutto ciò che è lecito in altre parti d’Italia e penso ai beach party, ma anche al mantenimento delle strutture balneari montate sulle spiagge».

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