Centinaia di giovani a ballare sugli scogli: musica, mare, drink e tanti dubbi

Domenica presa d’assalto dai giovani la litoranea ionica di Santa Maria al Bagno

Domenica di divertimento lungo la costa ionica
Domenica di divertimento lungo la costa ionica
di Rita DE BERNART
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Martedì 30 Aprile 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 10:54

Con i due ponti festivi è ufficialmente esplosa la primavera e con lei, in tutto il Salento, la voglia matta di movidaaperitivi danzanti all’aria aperta e musica. Lungo la costa e nei centri storici. A testimoniarlo la marea umana di persone, in prevalenza giovani sotto i trent’anni, che domenica pomeriggio ha letteralmente invaso alcune località sulla litoranea Jonica salentina: Santa Maria al Bagno, dove alcune delle attività presenti nel tratto nei pressi della “Montagna Spaccata” hanno organizzato gli ormai classici party al tramonto, e a Porto Cesareo con feste danzanti da centinaia di persone.
Un colpo d’occhio incredibile con un’onda di persone che davanti ad un mare a specchio si muovevano a ritmo di musica. Energia e desiderio di libertà, tipici della stagione calda, che in alcuni casi, però, fanno esplodere, di conseguenza, anche il caos, i disagi per i residenti, le situazioni al limite del consentito. E anche qualche timore sulla sicurezza dei ragazzi.

È la movida estiva: amata e odiata, croce e delizia, problema ma anche risorsa e opportunità se gestita attraverso lo strumento della pianificazione e in un contesto di norme chiare ed univoche nell’intero territorio.

In medio stat virtus, soprattutto in questo caso. Il nodo è proprio riuscire ad inquadrarla nella direzione del decoro, della sicurezza e di un equilibrio rispettoso della lecita necessità di fare impresa e della imprescindibile esigenza di tutelare la vivibilità di tutti e, nel caso dei locali sul mare, anche la salvaguardia di una costa sempre più fragile e vulnerabile. 

Divertimento e divieti

Due i filoni principali, quello delle feste pomeridiane sul mare e quello dell’intrattenimento notturno, cresciuti negli anni passati in maniera esponenziale, e in parte incontrollata, e che vedono oggi invece impegnate le amministrazioni nel tentativo di tutelare gli interessi di tutti. I sindaci dei comuni salentini interessati ci stanno provando da tempo tra divieti, ordinanze e controlli: per l’imminente stagione sono già stati annunciati restrizioni, limiti per l’intrattenimento musicale notturno e nuclei di vigilanza; da Lecce a Gallipoli e Otranto, dallo Jonio all’Adriatico.
Nel Capoluogo, in particolare, da anni ormai si anima un confronto acceso tra residenti, esercenti e Comune. Proprio in questi giorni il Comitato di tutela del centro storico, è insorto contro l’ipotesi di uno sblocco delle licenze food che porterebbero all’apertura di nuovi locali come pub, bar, e simili. Gli scorsi anni, con ordinanza sindacale, era stato invece fissato lo spegnimento della musica a mezzanotte. Niente e nessuno contro chi esercita nel pieno rispetto delle norme e della sicurezza. 

I comuni rivieraschi

Ma la fotografia che chi domenica - transitando in auto, moto o bici lungo la litoranea di Santa Maria al Bagno - si è trovato di fronte non lascia molto spazio all’immaginazione. Centinaia di ragazzi, ma anche tanti adulti, sulle piattaforme metalliche ancorate sul fondale e sugli scogli a mo’ di palafitta o riversati direttamente sulla scogliera o sulla zona retrostante la spiaggia nel caso di Porto Cesareo. Moltissimi in transito sulla strada, con carreggiata a doppia corsia di circolazione e una fila chilometrica di mezzi in circolazione e spazio ridotto a causa delle auto parcheggiate ai lati. Scene che sanno di deja vù e che ricordano quanto negli anni passati è già accaduto a Gallipoli, lungo la costa sud nei pressi di Baia Verde, dove oltre un decennio fa è partita la moda dei beach party, diffusasi poi in tutta la provincia. 
Allora come adesso, la domanda è se e quali esercizi, lidi, chioschetti, bar, abbiano i requisiti e le autorizzazioni per offrire intrattenimento danzante. Autorizzazioni che, quindi, implicano anche misure di sicurezza atte a tutelare l’incolumità dei partecipanti; le stesse - per intenderci - di cui devono essere dotate le discoteche. Piano di sicurezza, limiti di capienza, servizi igienici sufficienti, transenne e, all’occorrenza, piano traffico ed altri supporti necessari a scongiurare pericoli. Che nella situazione che si è creata domenica, sono sotto gli occhi di tutti. A cominciare dal rischio di cadute sulla roccia, alla strada a ridosso della costa, che da maggio a settembre è sempre trafficata. Al rientro nella tarda serata di domenica, inoltre, in tanti sono stati costretti a procedere facendosi strada con la torcia dello smartphone per attraversare la porzione di strada in curva che costeggia la caratteristica Montagna Spaccata e raggiungere il proprio mezzo. Scene agostane quasi; ma la stagione è appena iniziata e a giudicare dalle previsioni sarà calda su più fronti.

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