L’inchiesta “Codice Interno”, coordinata dalla Dda di Bari e che ha portato all’esecuzione di oltre 130 misure cautelari, oltre ad evidenziare le possibili ingerenze malavitose nel mondo politico, ipotizza altresì infiltrazioni in quello imprenditoriale. Il timore è che gli accadimenti possano gettare un’ombra sul tessuto imprenditoriale pugliese e inficiare il processo di sviluppo economico, nonché l’immagine stessa dell’imprenditoria regionale, rendendo il territorio poco appetibile per gli investitori, spaventati dall’ipotesi che esista un presunto sistema malato. A palesare tali paure è il segretario generale di Confimi Industria Bari-Bat-Foggia e di Confimi Industria Puglia, Riccardo Figliolia.
Confimi Industria Puglia, Riccardo Figliolia
«I fatti riportati – premette l’esponente della Confederazione dell’Industria Manifatturiera Italiana e dell’Impresa Privata – sono particolarmente gravi ed è giusto andare fino in fondo per appurare le colpe. La macchina della giustizia farà il suo corso». Figliolia si schiera in favore della stragrande maggioranza degli imprenditori pugliesi, impegnati da anni nel rilancio del “Tacco d’Italia”, chiedendo che l’argomento sia trattato senza strumentalizzazioni.
«Il rischio è quello di generalizzare, ledendo il prestigio di un intero territorio.
Mario Vadrucci, Camera di commercio di Lecce
Mario Vadrucci, presidente della Camera di Commercio di Lecce, sostiene che gli investitori possano essere scoraggiati soprattutto da altri fattori. «È giusto – afferma Vadrucci – che innanzitutto si faccia pulizia, soprattutto per noi pugliesi, senza preoccuparci del resto. Bisogna isolare gli episodi e combatterli sul nascere. Più che sul mondo imprenditoriale, le vicende dovrebbero accendere delle luci su quello politico-amministrativo. Non credo tuttavia che i recenti fatti di cronaca possano rappresentare dei rischi per l’attrattività di un territorio. Se non ci sono disponibilità economiche, se non ci sono aerei, ovvero un sistema di trasporti adeguato, ogni sforzo sarà vano. Proprio domani (oggi per chi legge) alle 11, nella Camera di Commercio di Lecce, ci sarà un incontro sulle tematiche riguardanti l’aeroporto del Salento con i componenti della giunta camerale, i rappresentanti delle associazioni di categoria, delle libere professioni e delle organizzazioni sindacali e di tutela dei consumatori. La tematica sarà quella di probabili riduzioni dei collegamenti anziché un loro potenziamento. Prima che si seguano altre logiche è essenziale concentrarsi su determinate problematiche».
Gli elementi ostativi per il definitivo rilancio economico regionale, a quanto pare, non mancano. Nelle ultime ore, il Gruppo Ferretti ha comunicato di voler rinunciare al proprio insediamento nell’ex yard Belleli di Taranto. L’investimento da 200 milioni (tra pubblico e privato) che avrebbe dato nuova vita alla cantieristica navale in riva allo Jonio, sfuma, perché “negli anni, sono aumentati gli investimenti necessari e diminuite le contribuzioni pubbliche”. Le lungaggini burocratiche tornano prepotentemente alla ribalta.
Sergio Fontana, Confindustria Puglia
«Sono convinto – afferma il presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana – che le problematiche causa dell’allontanamento del Gruppo Ferretti, verranno risolte a breve grazie alla Zes unica. L’augurio è che con essa, finalmente, possa essere azzerato quel gap che da tempo ci portiamo dietro e che nei prossimi anni la Puglia non sia più una regione costretta a richiedere fondi straordinari, perché ormai al passo con il resto del Paese. La strada intrapresa è quella giusta. I fondi messi a disposizione dalla Regione e la nuova programmazione, potranno dare continuità a quanto avvenuto nel sessennio 2014-2020. A dimostrarlo sono le tante richieste di aziende che intendono stabilirsi nella nostra Regione».
Sulle vicende baresi degli ultimi giorni, Sergio Fontana non ha dubbi: «Bari, e la Puglia in generale, sono luoghi sicuri e ciò grazie alla buona politica che ha operato negli ultimi anni; ciò grazie al lavoro delle forze dell’ordine, di magistratura e procura. La Puglia è un punto d’attrazione e c’è chi la tutela in maniera impeccabile, intervenendo prontamente, qualora insorgano situazioni non ortodosse».