Acqua sul fuoco. Condita però da stilettate che certo non spengono del tutto la polemica, anzi. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha replicato in Consiglio regionale all'interrogazione urgente presentata dal gruppo di Fratelli d'Italia per sapere se fosse attivo il protocollo firmato nel 2019 con la società di Stato russa “Rosatom”.
«La storia è chiarissima - ha detto il presidente - Noi abbiamo fatto un accordo di ricerca scientifica con l'allora ministro dell'Economia della città di Mosca, dove avevamo immaginato una collaborazione in materia sanitaria che passava, tra le altre cose, anche dalla produzione di radiofarmaci, che servono per fare le Pet.
Il contrattacco
«Voi - ha aggiunto Emiliano - avete tentato in maniera spregiudicata di alludere ad una relazione politica particolare con il Governo russo della Regione Puglia, che è una cosa che fa ridere. Fa ridere». «Allora - ha proseguito - vi chiedo: vogliamo provare a fare politica in un modo intellettualmente onesto, ed evitare cose di questo tipo? Nel momento in cui il ministero della difesa italiana, che ha la competenza in materia, ci ha autorizzato alla sottoscrizione dell'accordo, vuol dire che non c'è nessuna connessione tra l'attività di ricerca e la produzione dei radiofarmaci e attività di tipo bellico in materia nucleare».
«Sconcertati dalle offese»
«Siamo sconcertati dalle offese che il presidente Emiliano ha rivolto al gruppo di Fratelli d'Italia a seguito di una richiesta di chiarimento circa la notizia appresa ieri in III commissione sulla collaborazione della Regione Puglia con la società russa Rosatom, che ha competenze in materia nucleare sia per uso medico sia per uso militare». Lo dichiarano i consiglieri regionali di Fratelli d'Italia a margine del Consiglio regionale durante il quale il governatore Michele Emiliano ha risposto ad una interrogazione di Fdi.
«Oggi - dicono i consiglieri di opposizione - Fratelli d'Italia ha sollevato la questione in Consiglio regionale in primis perché, malgrado quanto dichiarato dall'Aress ieri in una nota, ossia che i rapporti sono stati interrotti già nel 2020, nulla risulta agli atti circa la chiusura di questa collaborazione; poi perché il Consiglio sia ben informato di quanto sta accadendo. Ma evidentemente il presidente Emiliano ha preferito attaccarci anziché darci una risposta sensata, accusando FdI di essere un partito filoputiniano e spostando l'oggetto del dibattito su menzogne e insulti anziché su risposte concrete. Il paradosso, però, è che mentre noi veniamo indicati come sprovveduti e poco attenti a ciò che portiamo in Consiglio, il dato che sfugge alla memoria del presidente Emiliano è che proprio lui ha intessuto in passato rapporti con la Russia, tra foto con le delegazioni russe, carichi di Dpi in arrivo dalla Russia documentati sui social, quindi sia lui a chiarire i rapporti che aveva soprattutto in periodo Covid. Fratelli d'Italia aspetta di ricevere in tempi brevi le risposte all'interrogazione presentata oggi e che vengano forniti i documenti richiesti».