Ferrovie Sud Est, l'ad Giorgio Botti: «Treni elettrici e più veloci con 1,7 miliardi di euro: l’impegno sarà massimo»

Ferrovie Sud Est, l'ad Giorgio Botti: «Treni elettrici e più veloci con 1,7 miliardi di euro: l’impegno sarà massimo»
Ferrovie Sud Est, l'ad Giorgio Botti: ​«Treni elettrici e più veloci con 1,7 miliardi di euro: l’impegno sarà massimo»
di Pierpaolo SPADA
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Lunedì 13 Novembre 2023, 05:00

Nei giorni scorsi Fse (società dei Poli Infrastrutture e Passeggeri del Gruppo Ferrovie dello Stato) ha presentato in Regione il piano industriale 2017-2026 per un terzo finanziato dal Pnrr. Entro il 2026, sono previsti investimenti per oltre 1,7 miliardi di euro, di cui 1,35 miliardi destinati all’ammodernamento della rete ferroviaria e delle stazioni e ulteriori 375 milioni di euro al rinnovo della flotta. Parla l’amministratore delegato e direttore generale, Giorgio Botti. 
Ingegner Botti, tra gli interventi in corso, quelli di raddoppio e rinnovo dei binari tra Mungivacca e Noicattaro: quando termineranno? 
«A fine anno. Stiamo parlando di un’opera di grande rilievo, finalizzata al raddoppio del binario della linea ferroviaria Bari-Putignano (via Conversano), tra le stazioni di Bari Mungivacca e di Noicattaro per circa 10 chilometri di cui 4 interrati tra Triggiano e Capurso con l’eliminazione di nove passaggi a livello. La tratta Rutigliano-Putignano sarà riaperta nella primavera del 2024. L’intera linea Bari-Putignano (via Conversano) entro il prossimo autunno». 
L’elettrificazione da Bari Centrale a Taranto: cosa cambierà e quando terminerà? 
«In collaborazione con Rfi abbiamo ripristinato la trazione elettrica sulla tratta Martina Franca-Putignano. Entro il 2024 completeremo l’elettrificazione della tratta Martina Franca-Taranto che consentirà ai treni elettrici in partenza da Bari Centrale di arrivare fino al capoluogo jonico percorrendo la linea Bari-Putignano (via Casamassima). Parallelamente, nel 2024, partiranno i lavori di elettrificazione tra Noicattaro e Putignano. Nel 2025 saranno circa 155 i chilometri di rete elettrificati nelle province di Bari e Taranto servite da Fse, un segno tangibile del processo di ammodernamento in corso sulla nostra rete nell’ottica della sostenibilità ambientale».
Cos’altro?
«Saranno inoltre rinnovati i sistemi di sicurezza, attrezzati con Scmt (Sistema Controllo Marcia Treno), che consentiranno di superare il limite orario dei 50Km/h e di ridurre i tempi di percorrenza. Un obiettivo a cui contribuirà anche l’eliminazione e l’automazione dei passaggi a livello presenti in linea. Oltre ai 45 passaggi a livello già eliminati, entro il 2026 è pianificata l’eliminazione di ulteriori 59 passaggi a livello privati. Il tema dei passaggi a livello è particolarmente sentito dalla società e dal territorio. Sulla rete di Fse si incontra mediamente un passaggio a livello ogni 900 metri (un unicum nel panorama nazionale in rapporto all’estensione della rete). I guasti ai passaggi a livello rappresentano uno dei fattori principali di incidenza sui tempi di percorrenza dei treni, oltre ad essere la causa principale dei ritardi, spesso dovuti a pratiche scorrette da parte degli automobilisti». 
E sulla tratta Martina Franca Gagliano del Capo quando installerete il Scmt? 
«Entro il 2026 tra Lecce e Gagliano del Capo e su tutte le altre principali linee del Salento è prevista l’installazione del Sistema di sicurezza Ertms per il controllo e la protezione del traffico ferroviario basato sui più recenti standard europei. I lavori inizieranno nei primi mesi del 2024 e consentiranno di accrescere ulteriormente i livelli di sicurezza e di ridurre tempi di percorrenza. Sulla tratta Martina-Lecce, entro l’anno partiranno i lavori per l’attrezzaggio del sistema Scmt e si concluderanno anche questi entro il 2026. Complessivamente, dal 2017 al 2026, saranno attrezzati tutti i 474 chilometri della rete di Fse con tecnologie di sicurezza per il controllo della marcia dei treni». 
A che punto sono i lavori di elettrificazione della tratta Martina-Gagliano? 
«Registrano un avanzamento prossimo al 60%, con fine lavori e messa in servizio previste entro l’inizio del 2025. I lavori sulle restanti tratte Zollino-Gagliano e Maglie-Otranto sono stati parzialmente consegnati all’appaltatore a ottobre e verranno completati entro il 2025». State rinnovando anche la flotta: 11 elettrotreni già in circolazione». 
Prossimo step? 
«Entro il 2026 il nuovo contratto di servizio decennale firmato di recente con la Regione prevede l’ingresso di ulteriori 11 treni elettrici POP in coerenza con l’obiettivo di elettrificazione delle linee. A regime la flotta sarà composta da 50 convogli di cui il 70% elettrici». 
Il Pnrr finanzia anche l’avvio in Salento della sperimentazione dei treni a idrogeno sulle linee di Fse. L’acquisto dei treni è stato autorizzato pochi giorni fa. La scadenza del 2026 sarà rispettata? 
«Ci impegneremo al massimo». 
È stata rinnovata più della metà della flotta bus, sostituendo 178 autobus su un totale di 345 mezzi. Cosa possiamo ancora aspettarci? 
«Fse intende rinnovare tutta la flotta bus. Entro il 2026 è previsto un investimento per acquistare 100 nuovi bus, con l’obiettivo di abbassare l’età media della flotta, di adeguarla agli standard europei e migliorare i servizi a bordo, la sicurezza e il comfort per i passeggeri. Il servizio autobus si specializzerà maggiormente nella copertura delle zone in cui è assente il servizio ferroviario e assumerà sempre più una funzione di adduzione al treno nell’ottica di implementare forme di mobilità più sostenibili ed efficienti». 
Qual è l’obiettivo di lungo termine della vostra strategia? 
«Gli obiettivi di lungo termine di Fse sono due: da un lato realizzare sistemi di mobilità intermodali treno-bus-mobilità dolce sempre più attrattivi e facilmente accessibili sostenendo l’integrazione con le società dei Poli Infrastrutture e Passeggeri del Gruppo Fs e innovando digitalmente i servizi e dall’altro, la progressiva transizione ecologica delle flotte di treni e bus.

La vera sfida di Fse, al netto degli investimenti in corso, sarà quella di eliminare quanti più passaggi a livello possibile (ad oggi ne sono presenti più di 460 sull’intera rete). Per raggiungere questo obiettivo sono necessari ulteriori finanziamenti e una fattiva collaborazione con gli enti territoriali per individuare le migliori soluzioni che consentano, da un lato di facilitare il passaggio dei treni in ambito urbano e dall’altro di decongestionare la viabilità stradale».

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