Pnrr, in Puglia aggiudicati i lavori solo per un progetto su 14. L'allarme dell'Ufficio parlamentare

Pnrr, in Puglia aggiudicati i lavori solo per un progetto su 14. L'allarme dell'Ufficio parlamentare
di Giuseppe ANDRIANI
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Sabato 20 Gennaio 2024, 05:00

Allarme sullo stato d'avanzamento dei progetti del Pnrr: in Puglia sono stati aggiudicati i lavori soltanto per uno su 14. Il report di dicembre dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio tratteggia un quadro a tinte piuttosto fosche. Se gli enti territoriali e privati del Nord hanno dato un'accelerata al processo di attuazione dei progetti, nel Mezzogiorno la situazione resta decisamente più preoccupante. In Puglia, ad esempio, su 8.446 progetti le procedure sono state avviate in 1.527 casi (il 18,1%) e sono state aggiudicate soltanto 599 gare (il 7%). L'82% dei finanziamenti ottenuti sono ancora "in giacenza", di fatto.
L'Ufficio Parlamentare Bilancio, in ogni caso, avverte anche su alcune difficoltà nel reperire i dati, che sono stati rilevati dal "cruscotto" del governo. Non cambia, però, la fase di stallo di alcuni enti nell'attuazione dei progetti che sono già stati assegnati. 
E secondo una prima ricognizione sarebbero in difficoltà soprattutto i privati o gli enti "misti". "Una potenziale criticità - avverte l'Upb nel report rilasciato il 5 dicembre scorso - riguarda l’elevata numerosità di piccoli progetti con soggetti attuatori di natura privata o mista (scuole, associazioni, imprese, consorzi, singole partite Iva o ragioni sociali, ecc.), dispersi sul territorio e con limitata esperienza di gestione delle gare. Da un lato, la presenza di tali attuatori corrisponde a una caratteristica voluta per il Pnrr per un maggiore coinvolgimento delle comunità territoriali e delle categorie dell’economia e della società; dall’altro, proprio questa caratteristica può essere alla radice dei ritardi di compilazione di ReGiS e di monitoraggio sull’avanzamento dei lavori". E ancora: "Il contenuto importo medio delle gare bandite da questi attuatori lascia presumere che l’affidamento possa spesso avvenire nella forma diretta, che è quella più rapida ma anche quella che può trasferire sul Pnrr problemi di qualità e di efficienza dei singoli bacini territoriali". A conti fatti (per quanto sommari) vanno in sofferenza quegli enti che non hanno i mezzi per seguire lo stato d'avanzamento dei progetti.

Insomma, l'allarme lanciato da Comuni - e non solo - ormai qualche mese fa sulle difficoltà per i piccoli centri di intercettare i fondi, adesso è valido anche per portare a casa l'assegnazione di quelle risorse che pure l'Unione Europea ha già assicurato. 

L'analisi

E al Mezzogiorno tocca, tanto per cambiare, la parte della Cenerentola: "La tripartizione (Nord, Centro, Sud) del dato comunale mostra il Mezzogiorno in posizione di relativa debolezza sia per la quota di procedure di gara avviate sia, soprattutto, per la quota di gare assegnate - scrive l'Upb -. I tassi di avanzamento risultano invece contenuti per i soggetti che operano nel campo dell’edilizia pubblica (Iacp e similari), per i Ministeri, per le Regioni (al di fuori della sanità), per le Università e infine per l’ampia e frastagliata categoria “Imprese e altri privati” che rappresenta una quota consistente del valore complessivo dei progetti (circa 81 miliardi). In questa categoria i progetti identificati come contributi a unità produttive e ad altri soggetti (incentivi) – che non dovrebbero per loro natura generare gare – rappresentano comunque una quota residuale e tale da non inficiare l’accuratezza del dato sull’avanzamento".
Ma qual è la situazione nel resto d'Italia? La media nazionale, elaborata su dati Regis e dell'Anac, si attesta sul 25% dei progetti nazionali con le procedure già avviate e il 12,8% delle gare già aggiudicate. Per quest'ultimo parametro si va dal record (61%) della Basilicata, al 3,4% della Sicilia. 
I progetti avviati hanno sinora richiesto l’impegno di 66,4 miliardi su tutto l’orizzonte previsto per la realizzazione - secondo quanto spiega l'Ufficio -, dei quali 19,2 miliardi si sono tradotti in spesa effettiva con pagamenti alle imprese assegnatarie dei lavori o erogazione dei benefici. Questa spesa include i crediti di imposta ma non gli incentivi e le agevolazioni fiscali, che dovrebbero portare la somma complessiva dei pagamenti all’ammontare risultante in ReGiS a tutto il 26 novembre 2023, pari a 28,1 miliardi. I progetti avviati dagli attuatori sono 231.140: 95.502 al Nord, 36.528 al Centro, 81.609 al Mezzogiorno, 17.501 di ambito nazionale. Di questi, al 26 novembre 2023, risultano conclusi 14.631, il 6,3 per cento. </CW>
 

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