Puglia, in 5 anni ci saranno 140mila pensionati. Sos personale, caccia a chi li sostituirà

Report della Cgia di Mestre sul prossimo quinquennio

Puglia, in 5 anni ci saranno 140mila pensionati. Sos personale, caccia a chi li sostituirà
Puglia, in 5 anni ci saranno 140mila pensionati. Sos personale, caccia a chi li sostituirà
di Alessio PIGNATELLI
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Lunedì 24 Aprile 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18:54

Tra il 2023 e il 2027 il mercato del lavoro pugliese richiederà quasi 214mila addetti: poco più di 140mila in sostituzione delle persone destinate ad andare in pensione e più di 73mila nuovi ingressi legati alla crescita economica prevista in questo quinquennio. Ma il problema, come ampiamente visto in diversi settori dell’economia, è e sarà uno: trovare il personale. L’allarme è infatti chiaro: l’esodo dal lavoro per motivi di età potrà essere compensato? Un interrogativo che deve fare i conti con il progressivo invecchiamento della popolazione che sta provocando un grosso problema al mondo produttivo.

Da tempo, ormai, gli imprenditori – problema generale, non solo pugliese - denunciano la difficoltà di trovare sul mercato del lavoro personale altamente qualificato e figure professionali di basso profilo.

Se per i primi le difficoltà di reperimento sono strutturali a causa del disallineamento che in alcune aree del Paese si è creato tra la scuola e il mondo del lavoro, per le seconde, invece, sono opportunità di lavoro che spesso i nostri giovani, peraltro sempre meno numerosi, rifiutano di occupare e solo in parte vengono “coperti” dagli stranieri. 

Il quadro

Il quadro già delineato da diversi report e proiezioni è ulteriormente confermato dalla Cgia di Mestre che ha analizzato ed elaborato i dati del sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal. In generale, da oggi al 2027, il mercato del lavoro italiano richiederà 3,8 milioni di addetti di cui 2,7 milioni (pari al 71,7 per cento del totale) dovranno sostituire i pensionati e oltre un milione di nuovi ingressi (il 28,3 per cento del totale) è previsto in base alla crescita economica. L’analisi si concentra poi sulle filiere produttive ed economiche più interessate dall’esodo degli occupati verso la pensione. Un fenomeno che in Puglia vede per esempio il boom delle richieste di pensionamento del mondo della scuola.

Si registra infatti un record storico di richieste per pensionamento: a dicembre 2022 le istanze per tutto il personale scolastico in Puglia avevano raggiunto il numero ragguardevole di 1.145 unità in Puglia. In questo ulteriore lasso di tempo, si stima se ne siano aggiunte altrettante raddoppiando quindi le richieste e raggiungendo la soglia di circa 2.400 domande, una vera e propria fuga. Ma anche altri settori sono scoperti nella nostra Regione, a partire dal turismo: diversi imprenditori sono alla disperata ricerca di personale qualificato e non. Come spiega Assoturismo, i profili necessari sono per il 2,6% di professioni con elevata specializzazione, l’81,5% professioni qualificate, l’1,3% di addetti specializzati e il 14,6% di professioni non qualificate. Ma sono proprio queste ultime figure quelle di più difficile reperimento, in particolare facchini, camerieri semplici, lavapiatti e addetti alle pulizie.
In termini assoluti, secondo la Cgia, la fuga a livello nazionale riguarderà soprattutto i settori salute (331.500 addetti), attività immobiliari, noleggio/leasing, vigilanza/investigazione, gli altri servizi pubblici e privati (pulizia, giardinaggio e pubblica amministrazione che non include la sanità, l’assistenza sociale e l’istruzione) (419.800) e, in particolar modo, il commercio e il turismo (484.500). «Se misuriamo l’incidenza della domanda sostitutiva sul fabbisogno occupazionale - conclude Cgia - i settori che entro i prossimi 5 anni si troveranno maggiormente in “difficoltà” saranno la moda, l’agroalimentare e, in particolar modo, il legno-arredo». Insomma, comparti del nostro made in Italy - e anche del made in Puglia - rischiano di non poter più contare su una quota importante di maestranze di qualità e di elevata esperienza.

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