Gli studenti preferiscono i licei. Il made in Italy si rivela un flop

Scuola
Scuola
di Maurizio TARANTINO
4 Minuti di Lettura
Martedì 13 Febbraio 2024, 05:00

Sono i licei la prima scelta degli studenti pugliesi, mentre la novità del Made in Italy è un flop. I dati, comunicati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, a qualche giorno dalla chiusura delle iscrizioni prevista per lo scorso 10 febbraio, testimoniano l’affezione per gli studi classici e scientifici, in particolare al Sud

La scelta del Liceo


In Puglia a scegliere i Licei sono stati il 56,23% degli studenti, una percentuale che posiziona la regione all’undicesimo posto nazionale, lontana dalle preferenze del Lazio (69,30%), dell’Abruzzo (62,70%), della Sicilia (60,80%), ma superiore comunque alla Toscana (55,40%), alle Marche (54,90%) e al fanalino di coda rappresentato dall’Emilia Romagna (45,20%).

Tecnici e Professionali

Solo il decimo posto invece per le selezioni riguardanti i Tecnici pugliesi (31%), dietro il Veneto (39,30%), il Friuli Venezia Giulia (39,10%) e l’Emilia Romagna (37,70%), ma davanti a tutte le regioni meridionali con l’eccezione della Calabria (31,70%). 


Sempre a metà classifica la Puglia per quanto riguarda i Professionali (12,80%).

In testa l’Emilia Romagna (17,10%), seguita dal Veneto (14,80%) e dalla Toscana (14,70%), mentre in coda chiudono l’Umbria (10,30%), l’Abruzzo (8,40%) e il Lazio (7,30%).

Tra i Licei a farla da padrone è lo Scientifico tradizionale, che in Puglia ha raccolto il 16,10% delle iscrizioni, seguito dall’opzione Scienze Applicate (9,97%) e dall’Indirizzo Sportivo (1,64%). Il Linguistico (7,27%) supera le Scienze Umane (7,12%), il Classico (6,18%), l’Artistico (3,32%) e l’Economico Sociale (3,16%), mentre il Made in Italy è stato scelto solo da pochissimi studenti pugliesi, cioè lo 0,05%. Per quanto riguarda il Tecnico (30,97%), prevale l’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing (9,77%). Il Turismo invece raccoglie pochi iscritti (1,89%), portando il Settore Economico all’11,67% complessivo. Più articolata la scelta nel Settore Tecnologico dove i ragazzi hanno preferito Informatica (6,52%), davanti a Chimica, Materiali e Biotecnologie (3,55%), Meccanica e Meccatronica (2,83%), Elettronica ed Elettrotecnica (1,93%) e Trasporti e Logistica (1,51%). Pochi gli studenti di Agraria (0,93%) e della Moda (0,08%). All’interno del Professionale (12,80%), ha riscosso maggiore gradimento l’indirizzo dell’Enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera (4,47%), davanti ai servizi per la Sanità (2,36%) e alla Manutenzione e assistenza tecnica (1,74%) e all’Industria e all’artigianato per il Made in Italy (1,65%). 

Il tempo pieno non piace


Dalle iscrizioni è possibile anche comprendere le preferenze delle famiglie per quanto riguarda il tempo pieno o prolungato. Per quanto riguarda la Primaria i genitori pugliesi si sono orientati, per la stragrande maggioranza sulle 27 ore settimanali (53,1%), il dato più alto a livello nazionale che vede la Lombardia ultima (8,8%). Poi ci sono le 40 ore settimanali (30,1%), preferite invece in assoluto nel Lazio (69%). A seguire, le famiglie pugliesi, hanno opzionato le 30 ore settimanali (13,2%) e infine le canoniche 24 ore (3,6%), segno di una distanza tra le varie zone del paese, divise ancora tra Nord e Sud. Numeri confermati anche dalle famiglie alle prese con le possibilità del tempo prolungato nella scuola media. La Puglia è la seconda regione in Italia in cui si preferisce il tempo normale di 30 ore (95,8%) dietro solo il Molise (97%), davanti all’Emilia Romagna (94%) e alle Marche (93,8%). In fondo alla classifica c’è la Basilicata (78,5%), segno invece di una diversa cultura scolastica che punta al maggiore impegno tra le aule. Di conseguenza il territorio lucano è quello con il maggior tempo prolungato a 36 ore (18%), seguita dalla Sardegna (16,6%) e dalla Lombardia (16%). La Puglia è ultima insieme al Lazio (3,5%), così come è in fondo al ranking nella scelta delle famiglie per le 40 ore di lezione (0,7%).

© RIPRODUZIONE RISERVATA